VOLANTINAGGIO ALLE PORTINERIE DELLA FCA-SATA DELLE LAVORATRICI DEL MFPR DI TARANTO - ACCOLTO MOLTO BENE DALLE OPERAIE
Dal seminario del 20° anniversario del
Movimento femminista proletario rivoluzionario
Palermo - 6 giugno 2015, dove è stata letta la lettera "le "fortunate" operaie di Melfi
Movimento femminista proletario rivoluzionario
Palermo - 6 giugno 2015, dove è stata letta la lettera "le "fortunate" operaie di Melfi
Lettera/saluto e iniziativa:
Alle operaie della Sata Melfi
Il vostro racconto/denuncia viva di quanto succede alla Sata di
Melfi ha fortemente emozionato le tante lavoratrici, operaie,
disoccupate, ragazze presenti al seminario, suscitando
sentimenti di rabbia, di solidarietà e di ancora più
determinazione della necessità della lotta delle donne,
soprattutto delle lavoratrici.
Ma nello stesso tempo, dalle vostre forti parole, abbiamo visto
che proprio le operaie possono essere il “tallone d’Achille” di
Marchionne. Questo padrone che violenta le vostre vite per i suoi
profitti, che non attacca solo le condizioni di lavoro, ma i
vostri corpi, le vostre famiglie, i vostri affetti, i vostri
sogni, questo padrone che appare forte, imbattibile, è però anche
“un gigante dai piedi di argilla”, che può “crollare” se gli
operai si ribellano e lottano. E in questo voi operaie che subite
doppi attacchi, come lavoratrici e come donne, potete essere la
parte più determinata, più combattiva.
Noi in questi anni siamo venute a Melfi. Abbiamo fatto una bella inchiesta parlando direttamente con voi operaie davanti ai cancelli della Sata; essa già mostrava che gli effetti del sistema Marchionne per le donne sono doppiamente pesanti e generali, con danni sia fisici che psichici, sia dentro che portati fuori la fabbrica; una importante inchiesta perchè volevamo e vogliamo che siano le operaie a parlare e ad imporre il punto di vista delle donne; l’abbiamo fatta conoscere a livello nazionale con opuscoli, materiali.
Nell’8 marzo del 2011 siamo state ugualmente alla Sata, per dire a padroni e a governo: “PROVATE VOI A STARE ALLA CATENA...”.
Nel novembre 2013 abbiamo lanciato e realizzato lo “sciopero delle donne”. Uno sciopero nuovo, storico in Italia, che ha visto una grande partecipazione, circa 20 mila lavoratrici, dalle fabbriche, ai servizi, alle scuole, ecc. con una piattaforma che ha intrecciato ragioni e bi/sogni di classe e di genere; questo sciopero delle donne è stato anche una novità, una rottura di concezioni sbagliate, maschiliste - presenti anche nel movimento sindacale e tra i nostri compagni operai.
Voi nel vostro racconto/denuncia dite: “... Quando si avvicina la pausa c'è il conto alla rovescia dei minuti... e ci chiediamo cosa riusciamo a fare: andiamo al bagno, fumiamo o mangiamo qualcosa?... I primi dieci giorni consecutivi di lavoro sono stati devastanti, avevamo i polsi, i polpastrelli e e tutti i muscoli indolenziti. I due giorni di riposo li avremmo dedicati alle faccende di casa, in teoria, ma la stanchezza era tanta e non siamo riuscite a fare tutto... e qualche capo, sempre più spiritoso, ha suggerito di mettere “un aiuto in casa”. Magari che si occupi anche dei nostri affetti? No grazie!
Noi in questi anni siamo venute a Melfi. Abbiamo fatto una bella inchiesta parlando direttamente con voi operaie davanti ai cancelli della Sata; essa già mostrava che gli effetti del sistema Marchionne per le donne sono doppiamente pesanti e generali, con danni sia fisici che psichici, sia dentro che portati fuori la fabbrica; una importante inchiesta perchè volevamo e vogliamo che siano le operaie a parlare e ad imporre il punto di vista delle donne; l’abbiamo fatta conoscere a livello nazionale con opuscoli, materiali.
Nell’8 marzo del 2011 siamo state ugualmente alla Sata, per dire a padroni e a governo: “PROVATE VOI A STARE ALLA CATENA...”.
Nel novembre 2013 abbiamo lanciato e realizzato lo “sciopero delle donne”. Uno sciopero nuovo, storico in Italia, che ha visto una grande partecipazione, circa 20 mila lavoratrici, dalle fabbriche, ai servizi, alle scuole, ecc. con una piattaforma che ha intrecciato ragioni e bi/sogni di classe e di genere; questo sciopero delle donne è stato anche una novità, una rottura di concezioni sbagliate, maschiliste - presenti anche nel movimento sindacale e tra i nostri compagni operai.
Voi nel vostro racconto/denuncia dite: “... Quando si avvicina la pausa c'è il conto alla rovescia dei minuti... e ci chiediamo cosa riusciamo a fare: andiamo al bagno, fumiamo o mangiamo qualcosa?... I primi dieci giorni consecutivi di lavoro sono stati devastanti, avevamo i polsi, i polpastrelli e e tutti i muscoli indolenziti. I due giorni di riposo li avremmo dedicati alle faccende di casa, in teoria, ma la stanchezza era tanta e non siamo riuscite a fare tutto... e qualche capo, sempre più spiritoso, ha suggerito di mettere “un aiuto in casa”. Magari che si occupi anche dei nostri affetti? No grazie!
Seguire i bambini e aiutarli nei compiti è un’altra impresa:
durante il turno di pomeriggio non riusciamo quasi a vederli,
mentre con i turni di mattina e notte cerchiamo di recuperare e
di dare il massimo. A volte tentiamo di colmare l’assenza
facendo loro dei regali, oppure siamo eccessivamente tolleranti,
altre volte invece ci si arrabbia per poco o niente a causa del
nervosismo e della stanchezza. Sono molti i casi di coniugi che
si sono separati e lavorano in squadre diverse per far sì che
uno dei due sia a casa in assenza dell’altro, ma con la nuova
turnazione ci ritroviamo a fare anche due turni diversi nella
stessa settimana...”.
Cosa c'è di più chiaro! Le donne sono colpite, non solo in alcuni aspetti della loro vita, ma a 360° gradi! Abbiamo non una ma mille catene da spezzare. E per questo abbiamo doppie, tante ragioni per lottare, alla Fca come in tutti i posti di lavoro, contro chi ci nega diritti, salute, la stessa vita.
L’ASSEMBLEA HA DECISO DI LANCIARE UN NUOVO, SECONDO SCIOPERO DELLE DONNE. Che la scintilla del 2013 cominci ad alimentare un incendio.
Un nuovo sciopero delle donne, in cui la condizione di voi operaie di Melfi, la vostra forte denuncia sia al centro, sia un riferimento e un esempio della necessità che le donne operaie siano in prima fila contro i padroni e il governo fascisti e maschilisti.
In preparazione di questo sciopero, l’assemblea ha deciso di organizzare una delegazione alla Sata di Melfi per costruire insieme a voi una nuova piattaforma per lo sciopero delle donne.
Cosa c'è di più chiaro! Le donne sono colpite, non solo in alcuni aspetti della loro vita, ma a 360° gradi! Abbiamo non una ma mille catene da spezzare. E per questo abbiamo doppie, tante ragioni per lottare, alla Fca come in tutti i posti di lavoro, contro chi ci nega diritti, salute, la stessa vita.
L’ASSEMBLEA HA DECISO DI LANCIARE UN NUOVO, SECONDO SCIOPERO DELLE DONNE. Che la scintilla del 2013 cominci ad alimentare un incendio.
Un nuovo sciopero delle donne, in cui la condizione di voi operaie di Melfi, la vostra forte denuncia sia al centro, sia un riferimento e un esempio della necessità che le donne operaie siano in prima fila contro i padroni e il governo fascisti e maschilisti.
In preparazione di questo sciopero, l’assemblea ha deciso di organizzare una delegazione alla Sata di Melfi per costruire insieme a voi una nuova piattaforma per lo sciopero delle donne.
Un
forte saluto! Dall'assemblea del 20° anniversario del MFPR – Palermo – 6 giugno
2015
mfpr.naz@gmail.com –
blog femminismorivoluzionario
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