Venerdì 16 un presidio di compagne e compagni rappresentanti di diverse realtà solidali ha realizzato a Taranto una nuova tappa della continua mobilitazione che dal 7 ottobre è in corso nella nostra città, a fianco del popolo palestinese, della sua Resistenza, contro il governo Meloni complice del genocidio di Israele; un presidio/assedio della Prefettura, con diversi interventi e un volantinaggio che ha rallentato il traffico nella zona. In particolare in questa occasione si è voluto denunciare il ruolo di collaborazione con Israele del governo Meloni sul piano degli armamenti, sul piano politico e dei legami economici. Questo è stato il senso della decisione di fare il presidio sotto il palazzo del governo.
RIPORTAMO INTERVENTI DI COMPAGNE AL PRESIDIO/ASSEDIO ALLA PREFETTURA DI TARANTO (in audio e trascritti)
"...Senza elettricità, senza cibo, senza medicine, dal 7 ottobre ora si è coronato l'aspetto peggiore, ovvero li stanno massacrando. Non possiamo assistere inermi di fronte a questo genocidio.
Chi non parlava di genocidio ora lo riconosce, sta riconoscendo la gravità delle azioni messe in atto da Israele. Noi non siamo complici, noi non siamo complici di un genocidio! Subito dopo la seconda guerra mondiale si era detto mai più, che non doveva succedere mai più che un popolo doveva essere schiacciato e ucciso e cacciato dal proprio territorio. Lo vediamo, ma siamo inermi. Noi non siamo complici però e lo diremo e ci batteremo a fianco della resistenza palestinese...
...Questo genocidio è per la prima volta sotto gli occhi del mondo. Grazie ai coraggiosi giornalisti, alle coraggiosi emittenti televisive sul posto. Più di trecento giornalisti sono stati massacrati dall'esercito israeliano mentre i giornalisti italiani sono servi di un'informazione falsa e di parte, di un'informazione che infanga, che mistifica, di un'informazione che non fa vedere realmente come stanno le cose.
Le cose stanno così: Israele con l'appoggio degli americani sta commettendo uno sterminio con la precisa intenzione di far piazza pulita di un popolo che lotta da cent'anni.
Però il genocidio e le logiche genocidarie e criminali partono anche da qui, partono dall'Italia, questo stanno nascondendo i mass media, questo stanno nascondendo i signori del governo che sono i signori della guerra.
Partono dal governo e dalle istituzioni italiane, attraverso la complicità, gli accordi politici ed economici, attraverso gli scambi commerciali, gli accordi con le università, aziende ed istituzioni israeliane. Attraverso la partecipazione ad esercitazioni militari, esercitazioni di guerra. Proprio a Taranto è stata fatta nei giorni scorsi nello Ionio, con navi e jet reattori che scorazzavano nel nostro cielo e sopra le nostre teste. Esercitazioni militari patrocinate dalle autorità militari locali.
Le logiche genocidarie vengono portate dalla propaganda bellicista, nelle scuole e sul territorio - cosa di cui noi a Taranto ne sappiamo più di qualche cosa - esultando le politiche del riarmo, della militarizzazione sul territorio e della guerra. Le pratiche genocidarie avvengono sia con la vendita e le forniture di armi ma anche con parole e silenzi, proclami e narrazione bugiarde di parte e di appoggio vergognoso a uno stato criminale come quello di Israele.
La collaborazione con le pratiche genocidiarie sottraendo, tagliando fondi alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali di cura e di assistenza, alla messa in sicurezza dei territori martorizzati da alluvioni, inondazioni, sempre causate dalle politiche selvagge e di saccheggi del territorio portati avanti dal capitalismo e dagli interventi tagliati di salvaguardia e difesa dell'ambiente e delle sue ricchezze naturali, delle biodiversità da salvaguardare. Le politiche di guerra, le politiche delle armi le pagano i popoli e non i signori della guerra che macchiano di sangue costantemente le loro mani.
Ogni ora Israele uccide una donna a Gaza. Come donna io devo dirle queste cose, perché qui ci sono donne che a quanto pare non è che si stiano interessando molto dello sterminio in Palestina.
Organizzazioni umanitarie per i diritti umani pubblicano costantemente rapporti sugli attacchi mirati, deliberati dell'esercito israeliano alle donne. Uccisioni di massa che prendono deliberatamente di mira le donne, le madri, le donne incinta, tra le macerie nelle tende degli sfollati, nei rifugi improvvisati e temporali, sotto tende di fortuna, negli accampamenti, mentre cercano di salvare e proteggere i loro figli dai bombardamenti.
Lo Stato criminale e terrorista di Israele uccide le donne finalizzando l'eccidio ad una pianificata distruzione demografica. Infatti non c'è più alcun registro anagrafico in Palestina. Uccidono donne incinta e giovani madri, uccidono bambini con l'obiettivo di annientare il futuro e la storia del grande popolo palestinese.
I bambini di oggi saranno la memoria di domani, scriveranno e tramandano la storia. Saranno i futuri resistenti, i futuri combattenti. E allora li uccidiamo con i cecchini e i droni di precisione forniti dall'Italia.
Li colpiamo la testa e facciamo schizzar via il cervello. Figli di puttana! Droni che fornisce l'Occidente, armi che fornisce il governo italiano, perché il governo italiano e il governo israeliano si scambiano le armi, ne fanno commercio insieme alla fabbricazione congiunta di dispositivi letali come il parlamento italiano ha fatto solo pochi giorni fa alla chetichella votando in 448 per l'acquisto di nuove tecnologie militari da Israele.
Magari tecnologie che serviranno per mettere sotto i piedi le proteste che noi stiamo facendo e per le future proteste di piazza. Tecnologie di morte brevettate e sperimentate in Palestina.
L'uccisione di donne, di madri e donne incinta costituisce un elemento fondamentale del genocidio perché sono atti e misure premeditate volte ad impedire le nascite all'interno di un popolo e i bambini che sono tanti e tanti, migliaia vengono uccisi o muoiono di fame, di malattie, di sete, di epidemie, di denutrizione.
La fascista Meloni, i suoi ministri da noi incitano le donne a fare figli e a Gaza contribuiscono ad ammazzarli!
Sui bambini l'esercito israeliano lancia esplosivi militari di alta tecnologia. Gli fanno saltare le braccia, le gambe, li strappano le viscere e fanno esplodere loro il cervello. E lo Stato italiano non è solo complice, ma è di più. Questa è pulizia etnica.
L'Italia e il suo governo e coloro che all'interno dei partiti hanno paura persino di nominare la parola genocidio parlando solo di crisi, sono servi degli USA, perché ubbidienti alle politiche di guerra della NATO per il commercio e la fabbricazione congiunta di armi e per la presenza economica e politica dei sionisti attraverso le ambasciate e attraverso i vari consolati onorari in Italia che sono dei covi dove si spacciano piani militari e si impone un'economia di guerra. Sono associazioni a delinquere.
Noi possiamo rispondere, possiamo essere a fianco del popolo palestinese solamente scendendo nelle piazze e non certo spegnendo i cellulari per mezz'ora dalle ore otto alle ore otto e mezza di sera o non certo stendendo sui balconi lenzuola bianca a richiamare i sudari impregnati di sangue. Così molti ci si lavano la coscienza.
Noi la coscienza a posto non ce la vogliamo mettere, perché noi scendiamo in piazza a fianco ai palestinesi, sostenendo i loro obiettivi, gli obiettivi della resistenza palestinese che da cent'anni sta portando avanti in tutti i modi la lotta contro il sionismo, contro l'imperialismo occidentale.
Bisogna lottare, bisogna scendere nelle piazze, bisogna occupare le strade. Noi qui, adesso siamo davanti alla Prefettura; la prefettura è la diramazione diretta sul territorio del governo italiano, un governo assassino.
Vi dovete solo vergognare, anche voi!
Ognuno di noi sui posti di lavoro, nelle fabbriche, nelle scuole, dovunque deve incazzarsi, deve distribuire la parola dei palestinesi, deve dire quanto sia essenziale essere al loro fianco. Questo è l'unico modo di aiutare il popolo palestinese a resistere ancora...
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