Da alcuni anni siamo sotto processo a Palermo, il reato commesso? avere difeso con la lotta il nostro diritto al lavoro contro l’arroganza dei palazzi del potere, vedi la Città Metropolitana che nel 2017 voleva tagliarci fuori dal lavoro con una gara d’ appalto illegittima e con cui di fatto licenziava più della metà di un bacino di precari, a maggioranza donne.
Non abbiamo esitato a rispondere con la lotta, contestando quella gara, riuscendo ad ottenere alla fine la modifica del bando e salvando tutti i posti di lavoro.
Siamo precarie da 20 anni, viviamo una condizione di lavoro/non lavoro che oggi diventa più pesante con tutte le conseguenze di contratti sempre più a termine, di riduzioni di ore, di salari oggettivamente sempre più bassi visto anche l’aumento del carovita ma non ci siamo mai fermate, abbiamo lottato e continuiamo a farlo perché è giusto e necessario.
Ribadiamo oggi con più forza quanto abbiamo già detto quando siamo state rinviate a giudizio: “… La “lenta” giustizia borghese è stata veloce a processarci ma in effetti si tratta di un “processo” che avviene in tutta Italia! Facciamo parte di un mare di lavoratrici, lavoratori, operaie, operai, precarie, precari, disoccupate, disoccupati, attiviste/i delle lotte sociali, migranti, militanti politici... che vengono attaccati da questo Stato borghese che invece di dare risposte a bisogni reali e a diritti si scaglia con la repressione in diverse forme, emanando anche leggi odiose…” e oggi ancor di più con il governo Meloni, vedi il DDL 1660 di stampo fascista volto a colpire tutte e tutti pesantemente.
Oggi 4 marzo nella nuova udienza del processo saranno sentite alcune di noi precarie, certamente continueremo a lottare anche dentro le aule dei tribunali, perché la giustezza della lotta messa in campo in difesa della nostra condizione di lavoro e di vita più generale la rivendichiamo pienamente e diciamo ancora a gran voce che le giuste lotte non si processano!
E proprio in questa settimana che ci porta alla importante giornata internazionale delle donne diciamo forte che l’8 marzo sciopereremo anche contro ogni repressione delle lotte delle lavoratrici/lavoratori e in ogni ambito che il governo Meloni vuole sempre più impedire, criminalizzare, cancellare e contro cui siamo chiamate a lottare.
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