Sabato 8 marzo, in cui c’è sciopero delle donne in tutta Italia, le lavoratrici portano l'insieme delle rivendicazioni. Esse riguardano le nostre condizioni di lavoro sempre più pesanti, discriminanti, misere, precarie, anche con capi, padroni e padroncini che ci offendono, ci molestano; ma riguardano anche le nostre condizioni di vita oppressive, in cui il pesante, stancante, umiliante lavoro domestico, di assistenza della famiglia, dei figli, si scarica tutto su di noi in modo inaccettabile; mentre questo governo taglia i soldi per gli asili, per la sanità, per i servizi sociali per darli alle armi, alla guerra, per uccidere nostre sorelle, bambini come in Palestina, e anche in Ucraina; mentre le cosiddette "donne" del governo, del parlamento si comprano vestiti d'oro, rubano milioni, come la schifosa Santanchè.
Nessuna alternativa per le lavoratrici, per la maggioranza delle donne, viene dal quadro squallido dei partiti nei loro Palazzi. I governi, il parlamento, lo Stato deve essere nelle mani delle donne più sfruttate e oppresse per rispondere ai nostri bisogni.
Ma per questo dobbiamo fare più lotte, andare oltre le lotte che anche tante lavoratrici fanno dal sud al nord, perchè vogliamo tutto, perchè ci negano tutto. Perchè tutta la nostra vita deve cambiare.
Le lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato - Taranto
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