Al Mattino le lavoratrici precarie degli asili, in lotta contro gli attacchi alle condizioni di lavoro, in prima fila anche nello sciopero delle donne dell'8 marzo, perchè, come ha detto la loro rappresentante, non è un caso che nei lavori più precari, miseri, discriminatori vi sono le donne; ma le donne, sigg. padroni, amministratori politici sono anche quelle che vi "farann la pelle"!
Prima nella piazza centrale della città...
Poi al Comune
La sera organizzato dall'Mfpr, con studentesse, studenti della Fgc, compagne e compagni dell'Associazione 'Urupia', compagni della Casa del popolo, c'è stato il combattivo sit-in itinerante - che ha rotto i divieti, le minacce di denunce della Digos e ha sfilato al centro delle strade. Primo presidio all'Ospedale contro gli attacchi al diritto d'aborto, contro la campagna fascio-integralista sulla natalità, e la grave situazione della sanità - denunciata da una ex lavoratrice dell'ospedale - per i fondi tagliati alla sanità e sempre più dirottati per le armi, per la guerra.
Qui è stata lanciata l'iniziativa dello sportello di informazione/assistenza per il diritto d'aborto. Per questo si è distribuito un volantino "8 marzo: noi e il nostro corpo - i diritti riproduttivi appartengono alle donne".
Molta attenzione e appoggio al presidio di almeno un centinaio di familiari, visitatori in attesa di entrare nell'ospedale.
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