09/03/25

8 MARZO Taranto - Dallo sciopero delle lavoratrici ai presidi itineranti della sera - L'Mfpr unisce e realizza un nuovo/diverso 8 marzo in città: proletario, combattivo, internazionalista

Al Mattino le lavoratrici precarie degli asili, in lotta contro gli attacchi alle condizioni di lavoro, in prima fila anche nello sciopero delle donne dell'8 marzo, perchè, come ha detto la loro rappresentante, non è un caso che nei lavori più precari, miseri, discriminatori vi sono le donne; ma le donne, sigg. padroni, amministratori politici sono anche quelle che vi "farann la pelle"!
Prima nella piazza centrale della città...







Poi al Comune

La sera organizzato dall'Mfpr, con studentesse, studenti della Fgc, compagne e compagni dell'Associazione 'Urupia', compagni della Casa del popolo, c'è stato il combattivo sit-in itinerante - che ha rotto i divieti, le minacce di denunce della Digos e ha sfilato al centro delle strade. Primo presidio all'Ospedale contro gli attacchi al diritto d'aborto, contro la campagna fascio-integralista sulla natalità, e la grave situazione della sanità - denunciata da una ex lavoratrice dell'ospedale - per i fondi tagliati alla sanità e sempre più dirottati per le armi, per la guerra. 
Qui è stata lanciata l'iniziativa dello sportello di informazione/assistenza per il diritto d'aborto. Per questo si è distribuito un volantino "8 marzo: noi e il nostro corpo - i diritti riproduttivi appartengono alle donne".
Molta attenzione e appoggio al presidio di almeno un centinaio di familiari, visitatori in attesa di entrare nell'ospedale.



Poi il sit-in si è spostato al centro di Taranto, sempre in corteo e facendo brevi interventi per le strade, per portare la forte voce delle donne, colpite doppiamente dal carovita, dal taglio dei servizi sociali scaricati sul lavoro domestico delle donne, sull'assistenza, nelle vie dei "negozi luccicanti". Abbiamo detto chiaro che l'8 marzo per noi donne, ragazze proletarie è di LOTTA, contro le ipocrisie del governo fascista Meloni e delle sue ministre che solo per farsi propaganda oggi si sono inventati una falsa soluzione per i femminicidi, mentre creano sempre più un humus da Moderno medioevo patriarcalista per le donne, che alimenta femminicidi e stupri.
L'8 marzo è la nostra unità con tutte le donne nel mondo che lottano e resistono, e anche oggi "siamo tutte palestinesi!"  







Proprio per questo richiamo al legame internazionalista, durante il corteo si è unito a noi e fino alla fine un gruppo di giovani lavoratori del Bangladesh, ricordando anche le operaie tessili in lotta e uccise dalla polizia nel loro paese
 




Nessun commento: