31/07/24

Tutti gli articoli di luglio '24 - riprenderemo a settembre

Sospendiamo le pubblicazioni quotidiane nel mese di agosto, salvo se vi saranno fatti che richiederanno immediata informazione, denuncia, orientamento

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 luglio 2024 (27)

La lotta delle donne che sia forza motrice della rivoluzione e della costruzione del Partito rivoluzionario

In India, nella guerra popolare

Dalla Palestina, al "ventre della bestia" degli Usa, dai paesi imperialisti europei, all'Italia, in tutti i paesi imperialisti e nei paesi oppressi dall'imperialismo e dai regimi reazionari, le donne lottano e resistono. 

Il genocidio di Israele in Palestina, la guerra imperialista che si va sempre più estendendo nei paesi arabi, in Europa, fa massacri di donne, bambini e rende la loro vita sempre più terribile; nei paesi imperialisti la marcia reazionaria degli Stati e governi, e in alcuni paesi, a partire dall'Italia, con piani, azioni, ideologie da moderno fascismo crea l'humus adatto per femminicidi, stupri, attacco ai diritti fondamentali, come i tentativi di mettere in discussione il diritto d'aborto; piani che peggiorano, discriminano, immiseriscono, precarizzano sempre più le condizioni di lavoro delle donne, i loro salari, il carico di servizi familiari, di assistenza, ecc. ecc.; Tutto questo, però, alimenta la ribellione e la lotta delle donne, con il cuore nelle donne proletarie, delle masse popolari, delle immigrate.

Le donne hanno una doppia ragione per lottare; la ragione di classe - che è la contraddizione determinante, discriminante (perchè il fatto di essere donne non vuol assolutamente dire che stiamo dalla stessa parte delle Meloni, delle padroni, delle donne della classe borghese, delle donne nei posti di potere, ecc.) - e la ragione di sesso.

Questa lotta delle donne deve e può essere rivoluzionaria, perchè non c’è liberazione senza rivoluzione e la lotta delle donne, per la loro condizione di doppio sfruttamento e oppressione, è quella più inconciliabile con qualsiasi aspetto del riformismo, anche quello apparentemente radicale; perchè la condizione delle donne è di un attacco a 360 gradi, di oppressione senz’altro, sintetizza tutte le oppressioni, verso tutte le masse popolari.

Il Movimento femminista proletario rivoluzionario lavora perchè le donne, proletarie, delle masse popolari, le ragazze ribelli, siano l'anima e la forza più generalista, più radicale di una rivoluzione proletaria e socialista, che vada a fondo, una rivoluzione nella rivoluzione, che sconvolga e trasformi la terra e il cielo. 

Le donne essendo le prime ad essere state soggiogate nella storia dell'umanità, saranno le ultime ad essere liberate, da qui la loro spinta a portare la rivoluzione a forme più alte, che tocchi le questioni sovrastrutturali, ideologiche, culturali, che combatta radicalmente le idee patriarcali, che si riciclano, si modernizzano alimentate dal moderno fascismo, e si manifestano come reazione/odio verso le spinte di indipendenza, ribellione ai legami oppressivi delle donne.

Dalla condizione delle donne nasce la “marcia in più”. Non è un valore morale, è un’analisi scientifica.

La battaglia delle donne non è un’appendice della lotta di classe, essa è parte determinante della lotta di classe, del movimento proletario rivoluzionario. 

Per questo le donne devono conquistarsi il loro posto centrale nella lotta dell'umanità e nella costruzione degli strumenti di questa lotta, in primis del Partito rivoluzionario, che chiamiamo tuttora Partito comunista, di tipo nuovo. 

Non possiamo delegare ai compagni la costruzione di questo partito. Un partito che dal primo momento, per principio, deve creare le condizioni ideologiche e organizzative per un pieno sviluppo della militanza rivoluzionaria delle donne, in particolare delle donne proletarie, perchè le compagne siano dirigenti complessivi del partito rivoluzionario, per tradurre in forza materiale la parola d'ordine "scatenare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione". Questo, dove sono in corso le guerre popolari, in primis in India, già avviene nel partito comunista maoista, nel ruolo nella guerra popolare.

Chi nega, attacca, o mette in secondo piano, delega, questa necessità del ruolo delle donne, che è ideologico, teorico, politico, pratico, nella costruzione del partito rivoluzionario, in realtà anche in questa battaglia strategica propaganda, volente o non volente, un ruolo subordinato delle donne, e limita la loro lotta ad un orizzonte parziale, oggettivamente riformista. Ma questa è la strada perdente del femminismo piccolo borghese non delle donne proletarie, delle masse popolari, non delle donne che resistono e lottano in tutto il mondo.

MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO

29/07/24

MINACCIATA DI MORTE UNA DELEGATA CUB ALL'AEROPORTO DI BERGAMO - dal blog slai cobas sindacato di classe

TUTTA LA SOLIDARETA' ANCHE DALLE LAVORATRICI SLAI COBAS SC E DALLE COMPAGNE DEL MFPR


Solidarietà alla lavoratrice, denuncia degli squadristi e/o killer, della repressione, del fascismo padronale e istituzionale che avanza, brodo di coltura per queste azioni, ma prepariamo una iniziativa unitaria

Di seguito il comunicato Cub Trasporti

Giù le mani dalle delegate combattive

Prima di scrivere questo comunicato abbiamo preferito prenderci tutto il tempo necessario per tutelare la nostra delegata di lotta particolarmente esposta nella battaglia che stiamo portando avanti all’interno  dell’aeroporto di Orio al Serio.

Ora, non nascondendo lo sdegno e la ripulsione per questo tipo di vicende, riteniamo opportuno e assolutamente indispensabile portare a conoscenza dell’opinione pubblica quanto successo qualche giorno fa.

In una di queste sere particolarmente afose la nostra delegata, mentre stava passeggiando con il suo cagnolino, è stata avvicinata da uno sconosciuto incappucciato.

“Se non ritiri quello che stai portando avanti ti infiliamo in un pilone dell’autostrada”… queste sono le parole infami che questo fenomeno ha pronunciato nei confronti della nostra attivista, lavoratrice integerrima, che ha deciso di portare avanti, con passione e dedizione, una battaglia per i diritti suoi e dei colleghi in aeroporto di Orio al Serio negli ultimi mesi.

Chiunque abbia pronunciato queste parole, pur mettendo in allarme tutta la struttura sindacale, sappia che sbatterà contro il muro della solidarietà e della fratellanza. Il vero volto del malaffare che alberga tranquillamente anche nelle lande orobiche deve essere sconfitto con il contributo di ogni realtà attiva sul territorio e oltre.

Con queste poche righe vogliamo ribadire il nostro incondizionato sostegno a Wania ma vogliamo anche dire al grande vigliacco protagonista di questo atto infame che, questo tipo di dinamica, non ha fatto altro che convincere ancora di più della giustezza della mobilitazione in atto da diversi anni.

Siamo e saremo al fianco di Wania nelle presenti e future battaglie respingendo categoricamente ogni tipo di intimidazione e minaccia.

Sappiamo che anche il territorio di Bergamo e provincia nasconde questo tipo di pericolose insidie da non sottovalutare minimamente.

Per questo motivo e molto altro invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori a denunciare pubblicamente quanto subiscono , come struttura sindacale territoriale saremo al loro fianco a prescindere da qualsiasi altra questione.

“Toccano una toccano tutti” è il nostro modus operandi

INDIETRO NON SI TORNA:

DIRITTI PER TUTTI E TUTTE SFRUTTAMENTO PER NESSUNO!!!

27/07/24

GLI STUPRATORI, GLI UOMINI CHE UCCIDONO LE DONNE NON SONO "DEBOLI" O MALATI MA FIGLI SANI DI QUESTO SISTEMA CAPITALISTA E MODERNO PATRIARCALISTA DA COMBATTERE E DA ROVESCIARE!

Padri che producono "questi" figli e che dicono tali cose sono anch'essi frutto di questo sistema sociale capitalista in cui la maggioranza delle donne deve subire un doppia oppressione,  anch'essi introiettano in generale l'humus nero, maschilista, moderno fascista che dall'alto viene diffuso a livello istituzionale, oggi ancora in modo più pressante con il governo fascio-sessista Meloni,   arrivando alcuni, come fa questo padre, a  giustificare, a sminuire, 'dopotutto ci sono stati tanti altri femminicidi', e questo si aggiunge agli altri! Dice gravemente il padre di Turetta al figlio assassino femminicida che ha ucciso Giulia in modo assolutamente premeditato, organizzando il femminicidio da giorni, massacrando a coltellate Giulia e fuggendo per non essere arrestato. Altro che debolezza o fragilità mentale o malattia! Ma figlio di una "debolezza" sociale di un sistema sociale sempre più putrido quale quello attuale di cui stupri e femminicidi sono uno dei prodotti più marci. 

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  • “Non sei stato te, non ti devi dare colpe perché tu non potevi controllarti”. E ancora: “Hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Non sei un terrorista. Devi farti forza. Non sei l’unico. Ci sono stati parecchi altri. Però ti devi laureare”. Sono alcune delle frasi che Nicola Turetta indirizza al figlio Filippo, in carcere per l’omicidio di Giulia Cecchettin, nel colloquio che assieme alla madre ha avuto il 3 dicembre scorso nel carcere di Verona.
  • La conversazione, intercettata dagli investigatori e all’interno del fascicolo processuale, è stata pubblicata dal settimanale Giallo e riportata oggi dal Corriere della Sera e da L’Arena di Verona.
  • Si è trattato del primo incontro dei genitori con Turetta, dopo la sua cattura in Germania al termine della fuga dopo l’uccisione e l’abbandono del corpo di Giulia in un bosco in Friuli.

26/07/24

Non ci abituiamo alla "normalità" oppressiva, all'orrore del sistema borghese - La rivoluzione unica soluzione

Estrapolando dalle tesi del Partito Comunista maoista - proletari comunisti

Il governo, lo Stato borghese, in marcia verso un moderno fascismo che alimenta un moderno patriarcalismo oggi sempre più omicida, violentatore, non hanno alcuna possibilità di fermare il processo inarrestabile di accentuazione dell'attacco alla condizione di doppio sfruttamento e di oppressione delle donne, originate dallo stadio attuale di sviluppo/crisi del capitalismo/imperialismo. 

Oggi a fronte di questo gigantesco sviluppo delle forze produttive, qual è la realtà che la borghesia imperialista impone? Mentre le ricchezze sono sempre più concentrate nelle mani di pochi, si sviluppano povertà nuove, in dimensioni senza precedenti nell’epoca moderna, al cui centro è il proletariato, la classe su scala mondiale più espropriata e sfruttata della storia. All’internazionalizzazone e socializzazione della produzione che porrebbe le condizioni per una gestione mondiale di tutte le risorse della produzione, fa riscontro lo sviluppo di nazionalismo, con un portato di privatismo, egoismo individuale, nuovo patriarcalismo, cioè esattamente l’opposto di ciò che le condizioni oggettive permetterebbero.

Al gigantesco sviluppo delle forze produttive, delle tecnologie, ecc., corrispondono la distruzione dell’ecosistema, crisi di approvvigionamento, l’indecente affermarsi di economie neottocentesche o addirittura neomedioevali.

Alla possibilità concreta di formazione di un’umanità ricca, corrisponde un’ignoranza diffusa, neo-analfabetismo, perfino la retrocessione dei livelli di intelligenza degli individui, la riduzione dell’umanità a soggetti chiusi, ottusi, sino a forme di neo-bestialismo dilagante, che ricade soprattutto sulle donne.

Alla possibilità di trattazione della contraddizione sessuale, con sviluppo qualitativo delle relazioni uomo-donna, di liberazione sessuale connessa al nuovo protagonismo delle donne, corrisponde invece una nuova e più aggressiva oppressone sessuale, il dilagare dei femminicidi, stupri, della perversione, l’accentuarsi della crisi delle relazioni uomo-donna e di tutte le relazioni conseguenti.

In definitiva, invece che un’umanità padrona di sé, come è sempre più possibile, assistiamo ad un’umanità alienata come mai prima nella storia.

Da qui nasce l’urgenza e la necessità, per tutti gli sfruttati, i proletari, per le donne, più del 50% dell'umanità, di rovesciare il mondo. Questa è la ragione e il bi/sogno della rivoluzione.

Rivoluzione proletaria, perchè il proletariato mondiale è la principale classe che ha interesse a rovesciare il mondo.

Rivoluzione socialista, perchè il socialismo corrisponde all’esigenza pratica, data dallo sviluppo delle forze produttive, della socializzazione della produzione, dalla concentrazione delle ricchezze, di soluzione pratica dei problemi. Perchè solo il socialismo risolve il problema di porre tutta la ricchezza concentrata al servizio dell’umanità, e solo il socialismo è il modo di produzione che corrisponde ai livelli di socializzazione e internazionalizzazione esistenti su scala mondiale.

Rivoluzione socialista, infine, perchè è tale lo sviluppo delle contraddizioni, che anche la soluzione di problemi piccoli richiede forme di cooperazione sociale alta, in quanto la socializzazione è soluzione dei problemi individuali e cura delle forme degenerative dei problemi individuali stessi. La socializzazione è la sola forma che corrisponde alle dinamiche della transizione, affinché non solo singoli soggetti siano bersaglio e strumento di un processo di trasformazione, ma l’intera società, l’intera socialità presente nella struttura sociale.

Ci dobbiamo abituare alle molestie, e anche agli stupri e ai femminicidi? Il governo fascio patriarcalista e il degrado che ormai viene normalizzato

Io molestata in gita”. La preside minimizza: “Ti ci devi abituare” La denuncia di Anna, astigiana di 18 anni, dopo il viaggio a Berlino: «Tremavo e non dormivo più, la mia dignità calpestata due volte» LAURA SECCI
ASTI. Non è vero che la vita cambia un po’ alla volta. Gli eventi, quelli importanti, non danno un preavviso. Non li freni, non li capisci, li subisci e basta. Sentenziano che da quel momento non sarai più la stessa. E per giorni vorresti diventare la prima che passa, una qualunque. Tranne te. Poi scatta lo spirito di sopravvivenza o quello che il lessico un po’ arrugginito chiama “amor proprio”. Tutto questo è nello sguardo di Anna, 18 anni, nel suo cercar parole che nascono, inciampano e si rialzano quando dice «dignità», mentre si aggiusta meccanicamente la maglia senza spostarla di un millimetro. «Sono stata molestata in gita e la preside ha sminuito l’accaduto - racconta tutto d’un fiato scivolando sul bordo della sedia - Mi hanno tolto la dignità due volte. Prima l’uomo che mi ha palpato, poi la scuola che mi ha detto che devo farci l’abitudine. Io non voglio farci l’abitudine".

Taranto - Presidio ieri sotto Palazzo di città delle lavoratrici degli asili comunali arrabbiate e determinate ad avviare all'apertura a settembre scioperi!


Ieri 25 luglio 2025, gli oltre 36° all’ombra non hanno spaventato un cospicuo gruppo di lavoratrici degli asili nido comunali di Taranto che in presidio – indetto dalla os USB a Palazzo di città e al quale hanno partecipato anche lavoratrici/ori dello Slai cobas – hanno sfogato e urlato contro l’ennesima ingiustizia perpetrata dall’amministrazione comunale di Taranto.

Nella fattispecie si tratta di non permette alle suddette lavoratrici di lavorare il mese estivo di quest’anno, a causa di lavori urgenti nelle otto strutture asilari in luglio e fino al 31 agosto (lavori, però, che non sono ancora iniziati e che comunque non erano in contraddizione con le pulizie straordinari degli spazi liberi da lavori).

Per tutta la mattinata, salvo qualche comunicazione volta solo ad evitare il presidio, nessuno è sceso a parlare con le lavoratrici, verso cui hanno dimostrato totale indifferenza e indisponibilità.

Nelle ragioni della protesta sono rinvenibili anche il selvaggio sfruttamento del lavoro, fatto di poche ore e di salari bassi con periodiche sospensioni senza retribuzione; insieme ad una serie di violazioni, in particolare sulla sicurezza e salute delle lavoratrici/ori, atte a lasciare dopo trent’anni queste lavoratrici nella piaga del precariato nonostante le professionalità acquisite-.

Durante il presidio, si è dato spazio infine alle iniziative che le lavoratrici a breve termine metteranno in campo a partire dal 2 settembre prossimo con uno sciopero di 3 giorni consecutive ed uno stato di agitazione ad oltranza fino a che la Pubblica Amministrazione prenderà seriamente in considerazione tutte le richieste delle lavoratrici, in prossimità della scadenza a novembre 2024 dell’appalto in essere.

Da RSA Lavoratrici Slai cobas

TA. 26.7.24

25/07/24

Appello pervenuto al MFPR, DIFFONDIAMOLO: "Israele alle Olimpiadi. I giochi del genocidio"

Al Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario,


La FIFA, l’organo di governo mondiale del calcio, e il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) si sono uniti per garantire vergognosamente che il genocidio abbia un posto nei Giochi di Parigi.

Oggi (ieri 24/7) mentre a Parigi iniziano le prime partite di calcio olimpiche, c’è una squadra che non dovrebbe giocare, ma lo è: l’Israele genocida dell’apartheid.

Israele ha ucciso più di 39.000 palestinesi a Gaza. Gli esperti dicono che il numero potrebbe crescere fino a 186.000 a causa degli effetti di lunga durata del genocidio di Gaza da parte di Israele, inclusa la guerra di fame contro 2,3 milioni di palestinesi.

Tra i palestinesi uccisi da Israele ci sono 69 olimpionici, tra cui Hani Al-Mossader, allenatore della squadra olimpica palestinese di calcio, e Majed Abu Maraheel, il primo atleta olimpico palestinese.

Usiamo la partita di oggi per agire a favore di Hani, Majed e delle centinaia di atleti palestinesi uccisi a Gaza.

Il CIO controllato dall’Occidente ha ignorato le richieste di escludere Israele dalle Olimpiadi da parte del Comitato Olimpico Palestinese, di oltre un milione di persone in tutto il mondo, di membri del parlamento, di atleti internazionali e di Mandla Mandela, nipote di Nelson Mandela.

La scorsa settimana, la FIFA è intervenuta per rinviare la decisione di bandire Israele dal calcio mondiale fino a dopo le Olimpiadi, proteggendo Israele dalle responsabilità e ignorando le richieste di centinaia di migliaia, compresi calciatori e atleti di Gaza.

La Corte internazionale di giustizia ha stabilito che organismi internazionali come il CIO e la FIFA hanno l’obbligo di non riconoscere o agevolare la triplice serie di gravi crimini commessi da Israele contro i palestinesi: crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio.

Unisciti a noi per impegnarci affinché le Olimpiadi non siano come al solito

Restate sintonizzati per ulteriori azioni durante le Olimpiadi

Per solidarietà

Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele

24/07/24

Continuano le manifestazioni a Bergamo della Comunità del Bangladesh - grande partecipazione delle ragazze, donne

#STEPDOWNHASINA BUTTIAMO GIU’ HASINA IL REGIME PARLA DI TREGUA MA PASSANO CASA PER CASA AD AMMAZZARE GLI OPPOSITORI


'Abbiamo perso sangue, la nostra non è più una protesta per le quote ma per cacciare Hasina. Denunciamo gli omicidi mirati degli oppositori al governo, dei dirigenti del movimento degli studenti, assassinati nelle strade, prelevati di notte casa per casa con i cadaveri fatti sparire, migliaia arrestati'.

Nuova protesta della comunità del Bangladesh a Bergamo, con più emozioni nelle voci e più movimentata rispetto a sabato, che si è ritrovata nel piazzale davanti al Comune con gli studenti e contro la feroce repressione del regime di Hasina, dei militari che hanno sparato sugli studenti in lotta, ripartita a luglio per l’abolizione del sistema delle quote.

Abbiamo portato la nostra solidarietà internazionalista esprimendo la nostra partecipazione con un cartello per la fine del regime e per l’unità degli studenti e delle operaie/i nella rivolta, cartello diventato subito parte della manifestazione, nelle mani e nei piedi dei manifestanti che ad un certo punto hanno cominciato ad usare l’effige di Hasina come bersagli per le loro scarpe, sostenendo con gli slogan l’odio contro la dittatrice che ‘doveva essere buttata giù’.



Una protesta che ha alzato la bandiera degli studenti di Dacca: abbiamo perso sangue, la nostra non è più una protesta per le quote ma per cacciare Hasina. La morte di Abu Saied il primo studente ucciso a freddo con tre spari dalla polizia ha scosso tantissimo gli studenti. Ora il governo davanti alla potenza delle proteste propone un accordo? Perché non ci ha pensato prima? Dopo la brutale repressione non ha più senso un accordo. Chi pagherà per tutte queste vite? È una farsa quella del governo, poi cosa succederà? E l’opinione comune tra i manifestanti, pur nelle difficoltà della censura verso l’informazione e le comunicazioni con lo stop a internet e alle telefonate, che la notizia riportata dalla BBC e ripresa da altre fonti, a proposito di una tregua di 48 ore nelle lotte degli studenti, non sia veritiera, ma di parte governativa e sostenuta dai gruppi di studenti dell’ala studentesca della Lega awami, il partito della prima ministra Sheik Hasina, già entrati negli scontri dalla parte della polizia con spranghe di ferro e altre armi contro i settori in rivolta.

Una tregua che non ci può essere senza la giustizia della fine della dittatura di Hasina, detto con fermezza negli slogan e dalle voci dei manifestanti, guardando alle lotte delle operaie tessili, 'che hanno un piano comune, che sono contro il governo...'

Poco prima di spegnere internet è stato dichiarato il coprifuoco, i militari sono nelle strade con i carri armati. In una telefonata difficoltosa e drammatica, nella notte di sabato, una giovane studentessa da un parente ha avuto la descrizione di una situazione devastante, con uccisioni sul posto:

‘Hanno preso a pretesto la protesta degli studenti per uccidere gli oppositori dei partiti non governativi, come stanno uccidendo tantissimi ragazzi e stanno nascondendo i cadaveri. Li uccidono di notte fanno le perquisizioni nelle case, hanno la lista delle persone che vogliono spazzare via, anche ‘normali come gli studenti, oltre all’opposizione. Per questo dico che secondo me le manifestazioni continueranno fino a quando non riusciranno a zittire il popolo.’

‘Gli studenti stavolta sono veramente arrabbiati con lo Stato. Hanno detto di aver iniziato una protesta pacifica, perché sono venuti ad ucciderci? È morto un ragazzo e si sono arrabbiati tutti.

Se abbiamo perso sangue che senso ha fare una protesta pacifica? Non è più una protesta è una guerra civile vera e propria. ‘Quando diverse persone hanno cercato di fermare la polizia e si sono messe davanti ai loro mezzi, Abu Saied ha aperto le braccia e ha detto per favore fermatevi e non andate oltre perché nell’altra strada stanno protestando. C’è sempre la speranza che la polizia, lo stato siano con il popolo e che aiutino il popolo, ma è una dittatura mascherata e un poliziotto gli ha sparato 3 colpi a freddo, e anche lottando con la morte ha continuato a tentare di fermarli. È stato il primo martire Abu Saied, portato via a braccio dai suoi compagni. Veniva da una famiglia molto povera, l’unico di 5 fratelli che ha studiato, con le borse di studio, sempre a pieni voti, ma all’università non si è trovato tanto bene ed è sceso in piazza a protestare. Sono rimasta scioccata quando ho sentito che hanno ucciso un ragazzo della mia età.

https://drive.google.com/file/d/1HFHO87fqZ4VRGokgmVrgTBJ02Pvndaxp/view?usp=sharing

 Molti degli slogan lanciati ieri denunciano questi fatti e chiedono la restituzione dei corpi. Anche questo cartello dice ‘basta recitare, dacci il numero dei morti, lascia presto il trono, libera il Bangladeh

‘La lotta degli studenti contro le quote è da anni che c’è, il 2018 è stato importante, ma anche prima. Finché era per i combattenti, provenienti da famiglie povere veniva capito. Nell’economia del Bangladesh i posti pubblici sono importanti, sono considerati più sicuri e pagati un pò meglio. Per questo il regime li vuole usare come strumenti di consenso e di corruzione.

'Adesso siamo nel 2024 e sono i nipoti che prendono vantaggio per questa quota, senza considerare il merito. Mi ha spiegato mia mamma, che nei test chi ricade nella quota parte da 4 punti, gli altri da 0. Anche per i posti di lavoro lo stipendio diventa più altro, un privilegio senza più motivi. 

 'La mobilitazione delle operaie è successa così tante volte è come se fosse normale. Sono specialmente famiglie molto povere che vivono in baracche, lo stipendio è molto piccolo e il marito, la moglie e sfortunatamente anche i bambini devono andare al lavoro. Nelle baracche tutta la famiglia va a lavorare per uno stipendio molto minore delle regole stabilite. La protesta degli studenti adesso si è allargata, almeno altre 5 università si sono aggiunte alla Dacca University, e anche parti della classe sociale media e bassa. I ricchi vengono pagati dallo stato per stare zitti. Per ora non vedo una partecipazione diretta delle operaie tessili ma credo sia questione di tempo. Hanno qualcosa da dire contro il governo, uno vuole giustizia, l’altro diritti, che non hanno. Il piano comune è che sono contro il governo. 


23/07/24

Lavoratrici asili - Il Comune di Taranto vuole scippare il mese di lavoro estivo conquistato con la lotta - NON LO PERMETTEREMO!

A fronte di lavori edili/elettrici che dovrebbero farsi in questi mesi estivi negli asili nido, l'Assessora ai servizi educativi vuole cancellare il mese di lavoro conquistato con la lotta da due anni dalle lavoratrici delle pulizie/ausiliariato Slai cobas sc. Non è così e non può essere così!

Di fatto i "famosi urgenti" lavori ad oggi non sono ancora iniziati e quindi le lavoratrici potevano benissimo lavorare in questo mese di luglio ed eventualmente recuperare il resto delle ore a fine lavori.

Ora l'Assessora dice praticamente che questo mese estivo, che quantomeno recuperava una parte del periodo di sospensione, dovrebbe saltare?!

Non è possibile! Le lavoratrici e lavoratori non possono perdere un mese di lavoro e di salario! Che fine fanno i soldi già stanziati per questo mese estivo per l'anno 2024, con tanto di delibera di giunta?

Questo lavoro e salario non si deve assolutamente perdere, sarebbe un "furto" ai danni di chi è già precario, con un lavoro povero. 

Le lavoratrici e lavoratori sono disposti a effettuarlo anche in altre sedi comunali. Altre soluzioni potrebbero essere prese in considerazione, ma perdere questo mese non lo accettiamo!

Lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe

LA LETTERA/CONTESTAZIONE CHE E' SEGUITA DA PARTE DELL'AVVOCATA DELLO SLAI COBAS SC 

All’assessora alla Pubblica Istruzione, Università ed Edilizia Scolastica del  Comune di Taranto

Avv.ssa  Désirée Petrosillo

In nome e per conto delle lavoratrici Cobas della ditta Servizi Integrati srl nonché di Margherita Calderazzi, coordinatrice nazionale S.L.A.I-COBAS (Sindacato Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale) per il sindacato di classe, in riscontro alla sua nota e-mail del 16/07/2024, ne contesto l’integrale contenuto e le comunico quanto segue.

Premesso che:

  • con la sua predetta nota ha comunicato la chiusura degli asili sino al 31/08/2024 per l’esecuzione di lavori di manutenzione edile straordinaria;

  • con delibera n. 30 del 14/07/2022, il Comune di Taranto per gli anni 2022, 2023 e 2024, ai sensi dell’art. 106, c. 12, del D. Lgs 50/16 e ss.mm.ii., ha modificato le prestazioni dell’appalto sottoscritto con la ditta Servizi Integrati srl per il servizio di pulizia e ausiliariato presso gli asili nido comunali,  incrementando i servizi di pulizia anche nei mesi di luglio ed agosto;

  • tale incremento si rendeva necessario per garantire le pulizie previste nella Parte terza del capitolato di appalto e segnatamente all’art. 12, punto A.d), A.e), A.g);

  • la disponibilità economica del suddetto incremento veniva individuata nel capitolo ordinario n. 10402310 denominato “Spese di pulizai scuole” – Bill. 2022 – 2023 – 2024 _ cod. bilancio 4.02.1.0103 – Piano dei conti V livello 1.03.02.15.010 della Direzione “Pubblica Istruzione – Servizi Demografici e Toponomastica – Politiche Giovanili – Università – Servizi Istituzionali”.

Tutto ciò premesso, innanzitutto si evidenzia che le esigenze di pulizia previste dal suddetto art 12, punto A.d), A.e), A.g), sono immutate nel senso che le operazioni di pulizia di fine anno scolastico (riordino lavanderia, riordino del locale cucina e dispensa, di tutte le stoviglie nonché pulizia dei frigoriferi/lavastoviglie/sterilizzatrici, forno e cappe di aspirazione); le operazioni di inizio anno scolastico (pulizie di fonod dells trutture, immediatamente prima dell’inizio di ciascun anno scolastico con uso di macchinari  per la pulizia meccanica di tutti i pavimenti con la sanificazione con apparecchi a getto di vapore di piastrelle e sanitari, piani cottura e cappe di aspirazione); le operazioni di pulizia e riordino delle aree esterne (spazzamento marciapiedi, vialetti, scale di accesso, muretti perimetrali e aiuole, giochi e arredi esterni) sono necessarie ed imprescindibili alla luce sia degli impegni sottoscritti che degli standard obbligatori previsti da tutti i protocolli nazionali di adeguata pulizia degli asili nido.

Inoltre, l’esecuzione di lavori di edilizia straordinaria presso le strutture degli asili semmai accresce le esigenze di pulizia piuttosto che azzerarle.

Né un generico, vago ed indefinito rinvio “all’esecuzione di lavori straordinari” senza alcun riferimento relativamente all’inizio ed al termine dei lavori medesimi può essere invocato per disattendere gli obblighi assunti con la suddetta delibera di Giunta del 14/07/2024 dovendosi, altrimenti, consacrare una totale disorganizzazione e superficialità dell’azione pubblica del Comune di Taranto non in grado di pianificare e programmare dei semplici lavori.

Ma v’è di più.

Relativamente alla contabilità finanziaria di un ente pubblico, l’assunzione di un impegno di spesa su un capitolo ordinario comporta un vincolo costituito sullo stanziamento di bilancio per cui qualsivoglia modifica  a  quell’impegno deve seguire percorsi formali e legittimi di nuova determinazione che formalizza quanto accaduto con assunzione di responsabilità e acquisizione di un nuovo impegno.

Da ultimo, gli impegni assunti con la prefata delibera esprimono la volontà del Comune di Taranto di voler contrastare la discontinuità e precarietà delle lavoratrici costrette ad interrompere la propria attività lavorativa e, conseguenzialmente, quella retributiva per ben due mesi (luglio e agosto) con una inevitabile ricaduta negativa in termini di vita economicamente dignitosa.

Viceversa, in totale spregio della necessità sociale di garantire continuità occupazionale e salariale, questa amministrazione si mostra incurante e indifferente alle esigenze delle lavoratrici a tal punto da ignorare e contravvenire a quanto già deliberato ed assunto in precedenza.

Pertanto, alla luce di tutto quanto sopra detto, Voglia riconsiderare le scelte adottate e garantire il recupero del lavoro estivo alle suddette lavoratrici.

Con riserva di agire giudizialmente per la tutela dei diritti e degli interessi lesi dall’attuale azione illegittima del Comune di Taranto nei confronti delle lavoratrici addette ai servizi di pulizia degli asili nido.

Distinti Saluti.

Avv.ssa Antonietta Ricci

Via Zaccometti n. 144 - 74016 Massafra  (TA)

Tel. 0998851258

Cell. 3460905908

Pec: ricci.antonietta@oravta.legalmail.it

e-mail: avv.antoniettaricci@yahoo.it

21/07/24

Altra sentenza shock in merito al femminicidio di Lorena: annullato l'ergastolo all'uomo che l'ha uccisa perchè stressato da covid


Scrivevamo al tempo dello scoppio e della prima fase della pandemia da Covid a proposito della condizione delle donne  "... stare chiuse dentro casa significa anche esasperare e amplificare le situazioni in cui le donne sono costrette a vivere 24 ore su 24 con mariti, partner violenti. In queste settimane, sono decini i femminicidi, le varie forme di violenza sessuale, maltrattamenti incentivati dalla convivenza forzata, non ultima la ragazza uccisa a Messina dal suo compagno. Per le donne, che dalle stesse statistiche risultano più forti, meno contagiate dal coronavirus, la morte viene più stando chiuse in casa col proprio assassino che dal coronavirus. E la tragica beffa viene dallo stesso Stato, come è successo a Taranto, in cui un giudice ha mandato ai domiciliari un marito che aveva tentato di uccidere la moglie..." 

Uno Stato che con tutti i suoi apparati continua a legittimare/giustificare di fatto gli odiosi femminicidi di uomini che uccidono le donne perchè le considerano una loro proprietà di cui farne quello che vogliono fino a sbarazzarsene uccidendole.

Un' altra sentenza aberrante con cui si attenua, si banalizza un femminicidio con il pretesto dello stress da covid a fronte di una perizia pschiatrica che ha giudicato  l'imputato in grado di intendere e di volere. 

TOCCA A NOI DONNE DIFENDERE LE NOSTRE VITE E LOTTARE CONTRO QUESTO STATO BORGHESE CHE NON CI TUTELA IN ALCUN MODO, SERVE CHE CI ORGANIZZIAMO PER FARLO! 


Covid, sentenza shock: stressato da pandemia, annullato ergastolo per femminicidio


La giovane fu strangolata dal fidanzato, che ha confessato in una villetta di Furci Siculo (Messina), il 31 marzo 2020.

Lorena Quaranta, con la febbre, lo aveva cercato: «Amore ti prego, torna!». Lui, il fidanzato, Antonio De Pace, era infatti scappato a Messina per reimbarcarsi verso la Calabria, dove risiedeva la famiglia, in preda al timore di essere contagiato dal Covid (nonostante anche i familiari fossero malati): siamo infatti a fine marzo del 2020, in pieno lockdown per la pandemia di Covid 19. De Pace dopo vari messaggi era tornato, ma per strangolarla a mani nude poco dopo. Aveva chiamato lui stesso i carabinieri, dopo un tentativo di suicidio, spiegando di aver temuto di essere stato contagiato dalla fidanzata. Arrestato, dopo due gradi di giudizio che lo avevano condannato all'ergastolo, oggi vede una svolta nella sua vicenda processuale: la Cassazione ha annullato con rinvio, limitatamente all’applicabilità delle attenuanti generiche, la condanna all’ergastolo per il crimine del 31 marzo 2020. Ha accolto cioè le istanze dalla difesa, secondo cui De Pace era affetto da una temporanea infermità mentale dovuta allo stress e alla paura del virus, che rappresenterebbe un'attenuante.


Close-up of gavel on judge desk, symbolizing court trial, justice and legal decisions in courtroom

CON GLI STUDENTI/STUDENTESSE IN LOTTA IN BANGLADESH, CONTRO LA BRUTALE REPRESSIONE OMICIDA

IN PIAZZA A BERGAMO 
LE STUDENTESSE E LE DONNE IN PRIMA FILA

Con un presidio spontaneo come risposta immediata al massacro degli studenti, la comunità del Bangladesh sabato pomeriggio ha fortemente protestato contro le forze di polizia e governo colpevoli di aver brutalmente assassinato più di cento manifestanti e compiuto numerosi arresti nel tentativo di reprimere la lotta contro la legge che assegna con un privilegio contestatissimo, il 30% dei posti pubblici ai parenti dei reduci della guerra di indipendenza del 1971, denunciata come un provvedimento oggi senza più alcun legame con i fatti del 1971, una forma clientelare e di corruzione politica e sociale ‘va bene i figli, va bene i figli dei figli… ma ora basta’. Una protesta partita dagli studenti, che ora si è molto allargata, con la forte partecipazione delle donne, delle studentesse, violando i divieti di uscire dopo le 21.00 dai loro dormitori.

Una protesta partita con l'esposizione di alcune bandiere italiane in segno di 'rispetto' verso il paese 'ospitante', ammainate dopo che abbiamo spiegato che un popolo che lotta non può aver rispetto per un governo della guerra, che reprime le opposizioni, fortemente sostenitore del sistema di sfruttamento delle operaie tessili in Bangladesh e delle aziende italiane coinvolte.