25/10/22

Un dibattito su aborto e maternità - sulla lista "tavolo 4" - dopo un post contro la Meloni

    Care compagne,
    avete ragione: Giorgia Meloni è una fascista, che si ispira al ventennio del secolo scorso in Italia e alla Polonia e all'Ungheria odierne. 
    Però sulla MATERNITA' la penso un po' diversamente da voi. La maternità quando è liberamente scelta è una cosa bellissima, ma ci sono molte proletarie che vorrebbero essere madri e NON possono esserlo, perchè sono disoccupate o precarie o a tempo parziale imposto, perchè mancano asili nido e scuole dell'infanzia pubbliche o hanno costi eccessivi e perchè manca l'assistenza domiciliare per gli anziani e per i vecchi.
    I figli e le figlie si fanno perchè è bello farli/e, perchè continuano la vita, perchè è un desiderio e una scelta personale che deve poter diventare inviolabile. Qualunque Paese un minimo civile deve mettere in condizione donne e uomini di diventare genitori, NON per fare gli interessi del capitale o per mandarli in guerra.
    L'aborto non si tocca, ma l'aborto è solo una delle possibilità di scelta per le donne. Si deve lottare per un lavoro qualificato, a tempo indeterminato, garantito, sicuro; per congedi parentali UGUALI per uomini e donne, per la retribuzione PIENA durante la maternità, per asili nido, scuole dell'infanzia, assistenza ai vecchi, case popolari in quantità sufficienti. E magari per la riduzione generalizzata dell'orario di lavoro perchè le donne possano essere lavoratrici e madri e partecipanti alla vita pubblica tutto nello stesso tempo...
    E poi , scusate, l'aborto non è poi un'esperienza così bella! L'ABORTO E' UN RIPIEGO DOLOROSO. La vera conquista sarà quanto le proletarie NON AVRANNO PIU' BISOGNO DELL'ABORTO, con l'educazione sessuale nelle scuole, con la contraccezione gratuita e con il ricorso ai consultori pubblici, che - per legge - devono essere 1 ogni 20.000 abitanti  nelle aree urbane e 1 ogni 10.000 nelle aree rurali.
    Maria Carla Baroni

Cara Maria
qui non si sta mettendo in dubbio l'esperienza della maternità come frutto di una libera scelta delle donne ma stiamo parlando di come in questo sistema capitalistico i padroni, i governi borghesi al loro servizio, oggi la frazione della destra più reazionaria della borghesia, questo Stato borghese concepiscono la maternità per la maggioranza delle donne, non il frutto di una libera scelta ma di una condizione posta/imposta per cui le donne, in primis le proletarie, devono fare i figli per l'economia del capitale e per la guerra imperialista, è questo che si denuncia e che si deve combattere all'interno di una lotta che non può che essere a 360 gradi contro un sistema che fa della doppia oppressione delle donne una sua base/cardine.
In questi giorni come  compagne del Mfpr, attraverso la positiva esperienza dell'Assemblea donne lavoratrici che abbiamo promosso da circa due anni a questa parte, stiamo sostenendo attivamente la lotta delle operaie della Beretta (il 28 ci sarà una importante assemblea a Trezzo proprio a sostegno della lotta di queste operaie e per l'unità delle lavoratrici, a cui ti invitiamo), che in particolare stanno lottando contro un infame accordo siglato dai padroni con la UIL che attacca pesantemente queste operaie proprio sulla maternità, sulla fruizione dei congedi parentali, malattia bambino con decurtazioni economiche sul salario già basso se queste operaie, nella maggioranza madri e donne immigrate, ricorrono a questi permessi; ma non si stratta solo di un attacco a diritti basilari di tipo economico, ma si tratta anche di un grave attacco ideologico che rientra nella concezione ideologica dominante di questa società: una società dove le donne devono essere considerate macchine riproduttrici, anche con beceri ricatti economici di stampo fascista come avviene già oggi in alcune Regioni a guida Lega, per gli interessi del Capitale, dove le donne sono assassine se ricorrono all'aborto. Ma nello stesso tempo se sono madri e donne proletarie vengono colpite nei loro diritti basilari di essere madri e di vivere la maternità che per i padroni è "un costo" come dicono...
Tutto questo deve essere parte della lotta a cui siamo chiamate come donne e in cui le donne proletarie devono essere in prima linea se la nostra vita "deve davvero cambiare", contro un sistema sociale che non può che essere rovesciato per la vera liberazione sociale delle donne.
Nella piattaforma delle donne/lavoratrici  che nasce soprattutto dalla lotte delle lavoratrici, operaie, precarie, immigrate... , dal lavoro di inchiesta fatto in diversi posti di lavoro, dall'analisi conseguente della condizione della maggioranza delle donne in questo paese, piattaforma sulla cui  base abbiamo fatto gli scioperi dello donne, che si articola e si cerca di concretizzare di fase in fase cercando di collegare/unire le lavoratrici, le donne proletarie in quegli aspetti di doppio sfruttamento e oppressione che le accomunano o che si sviluppano potendo diventare leva di nuove lotte e organizzazione, abbiamo scritto tra le varie istanze, per esempio: 
- Socializzazione dei servizi domestici essenziali; 
- Accesso gratuito ai servizi sanitari, aumento di asili e servizi di assistenza anziani gratuiti; 
- Diritto di aborto libero, gratuito e assistito, in tutte le strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza; contraccettivi gratuiti - potenziamento della ricerca per contraccettivi sicuri per la salute.
Il diritto di aborto come scrivi non si tocca e non deve essere toccato e deve essere difeso perchè attiene alla libertà di scelta delle donne che è centrale. La borghesia al potere odia il diritto d’aborto perché pone come centrale l’autodeterminazione delle donne, il fatto che una donna può e deve decidere liberamente in tema di maternità e della sua vita più generale, perché le donne devono essere incatenate a determinati ruoli funzionali alla conservazione, mantenimento e perpetuazione di questo sistema sociale capitalista.
La lotta necessaria contro gli attacchi al diritto d'aborto è "pericolosa" per la borghesia dominante perché essa mette in discussione le basi ideologiche, politiche, materiali di questo sistema capitalista.
saluti di lotta
Donatella Mfpr

IL POST
Ministero della natalità e modello Polonia - Questa è la "difesa della Legge 194" della Meloni!

1) La Lega chiede un ministero esplicitamente per la natalità, perchè ha detto Salvini: "perché bisogna tornare a mettere al mondo figli senza tanti problemi». E chiaramente il problema principale sarebbe la possibilità delle donne di abortire. "Dobbiamo seguire l'esempio - hanno aggiunto esponenti della Lega - delle politiche del Trentino Alto Adige, la Regione che ha l'indice di natalità più alto".
Quindi, di conseguenza, bisogna eliminare il diritto d'aborto!
Così, con il governo della Meloni si vuole passare dal Ministero delle "pari opportunità e della Famiglia", ancora ambiguo verso la condizione e i diritti delle donne, al possibile, chiaro, "Ministero della natalità" diretto dalla Lega, esplicitamente impegnato a ricattare le donne perchè facciano figli, per l'economia del capitale e per la guerra imperialista.
2) Giorgia Meloni ha detto che il suo modello è la Polonia.
La Polonia è il paese che ha cancellato il diritto all’aborto e colpito tutti i diritti umani, civili, del lavoro. Che ha eliminato l’autonomia della magistratura e dichiarato fuori legge lo stato di diritto europeo. Che persegue una politica razzista e di fanatismo religioso.
Già nessuno aveva creduto alle dichiarazioni della Meloni da Mentana, in cui giurava che l'aborto non sarebbe stato cancellato; ora nell'approssimarsi della formazione del governo su questo cade ogni menzogna.
Tante donne, i movimenti femministi, Nudm hanno già dato nelle scorse settimane una prima estesa risposta. Ma se attaccano realmente il diritto d'aborto sono le donne più colpite, le proletarie che non hanno alcuna soluzione alternativa, che devono scendere in campo, per elevare e rendere "pericolosa" la lotta.
MFPR

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