Proletari comunisti esprime la massima solidarietà, sostegno al movimento delle donne in lotta in Iran contro il regime fascista e oppressore di questo paese.
Questo movimento nato con proteste e ribellioni per la morte della giovane Mahsa Amini nelle carceri iraniane si è via via esteso al movimento studentesco e al movimento popolare in numerose città dell’Iran, legandosi alle condizioni di vita dei proletari e delle masse popolari colpiti dallo stesso regime e dai suoi padroni. Il regime ha risposto con una feroce repressione, eccidi e morti e soprattutto ha mostrato il suo volto feroce di una dittatura oscurantista e di classe.
Certamente l’imperialismo, e principalmente l’imperialismo USA, si è ipocritamente schierato con l’opposizione, così come viene fatto da tutti i governi imperialisti, in particolare nell’attuale situazione mondiale in cui questi governi marciano verso la guerra imperialista per una nuova ripartizione del mondo e per la appropriazione delle risorse energetiche strategiche e, quindi, vedono nell’Iran un possibile alleato degli altri paesi imperialisti in contesa, l’imperialismo russo e l’imperialismo cinese. Ed è chiaro che questa situazione viene usata dal regime reazionario iraniano per colpire il grande movimento delle donne e di opposizione interno.
Ma le donne iraniane e le masse oppresse in Iran hanno ragione e ci uniamo a loro nel grido: “Morte al dittatore!”.
Proletari comunisti ha legami internazionali con forze comuniste rivoluzionarie in Iran, in alcuni casi presenti anche nei paesi europei e negli Usa. Le sostiene, perché l’internazionalismo non ha nazione e la lotta contro l’imperialismo e regimi oppressori è una lotta comune.
Nel nostro paese proletari comunisti sostiene il Movimento femminista proletario rivoluzionario impegnato a partecipare, orientare le manifestazioni delle donne nelle città in cui è presente. Ma come sempre la nostra azione è perché il proletariato nel suo insieme si schieri solidamente al fianco della lotta delle donne contro ogni oppressione, in qualunque paese avvenga.
Bisogna nello stesso tempo smascherare l’ipocrisia dei governi imperialisti e delle donne del potere e del sistema borghese che nel nostro paese cercano di farsi “belle” di questo sostegno, quando sono da sempre parte del sistema che opprime, della classe dominante che sviluppa politiche, prassi e cultura contro le donne, e oggi una parte di esse sono parte del governo che dell’attacco alle donne, a partire dal diritto d’aborto, in nome di valori clericofascisti della famiglia è un nemico giurato delle istanze delle donne, in particolare proletarie e del movimento in corso.
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