La presentazione dell'opuscolo "Diritto d'aborto, perché sì" ha rappresentato la continuità della lotta, dopo la costruzione e partecipazione alla manifestazione del 28 ottobre Giornata mondiale per l'aborto sicuro, in concomitanza con l'esito elettorale, e una risposta sul campo all'attivismo che la coalizione di destra ora al governo mostra nell'attaccare l'autodeterminazione delle donne.
Significativa è stata la partecipazione, oltre che di compagne presenti alla manifestazione del 28, di un gruppo di giovanissime studentesse che hanno raccontato delle loro
difficoltà nel cercare di parlarne a scuola e come il prof di religione ha fatto in modo di sminuire il loro
intervento negando l'esistenza dei dati che le studentesse
riportavano.
Le abbiamo incoraggiate e rassicurate che sono sulla strada giusta e come questo è il modo con cui si cerca di denigrare, intimidire le giovani per renderle succubi. In particolare si è riportata la dura e difficile lotta che le donne hanno affrontato in questo paese per l'aborto, conquistando anche la solidarietà e il sostegno dei cattolici che ben vedevano la realtà concreta subita dalle donne per la criminalizzazione dell'aborto.
Questo lavoro di presentazione dell'opuscolo si è rivelato importante per armarci tutte per continuare a costruire la giusta lotta che noi donne, in particolare le proletarie, ci troveremo ad affrontare con questo nero governo.
Nella presentazione si è restituito il quadro storico in cui è nata la legge e di come essa sia stata una legge di compromesso, ma che ha permesso alle donne di uscire da una situazione di clandestinità, isolamento e solitudine a lungo subita che hanno significato rischio morte, atroci mutilazioni, galera.
Abbiamo parlato dell' obiezione di coscienza e come essa condiziona pesantemente l'effettiva possibilità di libera scelta in materia di maternità delle donne.
Abbiamo parlato della situazione attuale e di come può solo peggiorare visto la rapidità con cui hanno depositato nuovi disegni di legge, il più imbarazzante e terribile quello del senatore di FI Maurizio Gasparri che chiede di riconoscere la capacità giuridica del "concepito": capacità giuridica che non deve avvenire al momento della nascita, come vuole oggi la legge, ma al momento del concepimento. Così una cellula potrà avere più diritti di una donna in carne ed ossa
Le abbiamo incoraggiate e rassicurate che sono sulla strada giusta e come questo è il modo con cui si cerca di denigrare, intimidire le giovani per renderle succubi. In particolare si è riportata la dura e difficile lotta che le donne hanno affrontato in questo paese per l'aborto, conquistando anche la solidarietà e il sostegno dei cattolici che ben vedevano la realtà concreta subita dalle donne per la criminalizzazione dell'aborto.
Questo lavoro di presentazione dell'opuscolo si è rivelato importante per armarci tutte per continuare a costruire la giusta lotta che noi donne, in particolare le proletarie, ci troveremo ad affrontare con questo nero governo.
Nella presentazione si è restituito il quadro storico in cui è nata la legge e di come essa sia stata una legge di compromesso, ma che ha permesso alle donne di uscire da una situazione di clandestinità, isolamento e solitudine a lungo subita che hanno significato rischio morte, atroci mutilazioni, galera.
Abbiamo parlato dell' obiezione di coscienza e come essa condiziona pesantemente l'effettiva possibilità di libera scelta in materia di maternità delle donne.
Abbiamo parlato della situazione attuale e di come può solo peggiorare visto la rapidità con cui hanno depositato nuovi disegni di legge, il più imbarazzante e terribile quello del senatore di FI Maurizio Gasparri che chiede di riconoscere la capacità giuridica del "concepito": capacità giuridica che non deve avvenire al momento della nascita, come vuole oggi la legge, ma al momento del concepimento. Così una cellula potrà avere più diritti di una donna in carne ed ossa
Insomma non serve abrogare la legge o modificarla per impedire l'aborto, basta approvare un disegno di legge.
Avremo molto da fare...e da lottare.
Avremo molto da fare...e da lottare.
Tutte sono state invitate a
partecipare all'assemblea del 28 ottobre a Trezzo d'Adda con le operaie
della Beretta.
Abbiamo concluso la serata con l'affissione dello striscione già utilizzato nella manifestazione del 28 ottobre e delle locandine nella piazzetta di via dei Transiti come 'iniziativa rivolta al quartiere'.
MFPR MI
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