Proteste e orrore. Non si ferma l'onda di morti politici in Iran. L'ultima vittima è Asra Panahi, una studentessa di 16 anni, picchiata in classe dalla polizia per essersi rifiutata di cantare un inno a favore della Repubblica islamica. Asra Panahi, sarebbe stata picchiata insieme a diverse compagne di classe dalle forze di sicurezza durante un blitz effettuato il 13 ottobre al liceo femminile 'Shahed' di Ardabil, nel nord-ovest dell'Iran Secondo la fonte, diverse ragazze sono state ricoverate in ospedale a seguito del blitz e un certo numero sono state arrestate.
Dopo una vita passata con l'hijab, Gouhar Eshghi si è seduta sul tappeto del soggiorno di casa sua e con la foto del suo ragazzo morto dieci anni fa si è fatta filmare mentre scopre i lunghi capelli grigi: “Per i nostri giovani", ha detto in un appello a manifestare che ha emozionato il paese scosso dalle proteste
Gouhar Eshghi ha indossato l’hijab per tutta la sua vita, da quando aveva 7 anni, come tutte le bambine a cui viene imposto dalle regole della Repubblica Islamica. “Per i nostri giovani, dopo 80 anni, a causa di una religione che sta uccidendo le persone, mi tolgo il mio hijab. Maledico i codardi. Se mi ascoltate, scendete nelle strade. Siete codardi se non lo fate”
Gouhar Eshgh è la madre di Sattar Beheshti, un blogger che nei primi anni 2010 divenne piuttosto letto con la sua pagina “La mia vita per il mio Iran”, in cui criticava “il regime”, denunciando gli abusi e le torture sui detenuti, le sparizioni, le minacce. Beheshti fu arrestato, torturato e morì in custodia della polizia.
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