“Bellissima” come hanno detto in tante è stata l’assemblea del 28 ottobre lanciata dalle operaie in lotta della Beretta e sostenuta dall’Assemblea donne lavoratrici.
Bello lo spirito che si è creato durante tutta l’assemblea, uno spirito di sintonia, di calore, di gioia, che ha reso concreto anche lo striscione affisso nella sala “Se lotta una lottano tutte”, ma anche di bella emozione da parte di alcune operaie nel raccontare della vita in fabbrica, delle lotte non facili ma necessarie da fare, un’assemblea che ha visto la viva partecipazione delle operaie Beretta, di operaie della Montello, della fabbrica dell’Insalata, compagne/lavoratrici del Mfpr da Palermo, L’Aquila, Bologna, Milano, compagne del Si cobas, del Comitato 23 settembre, giovani compagne di Nudm Milano…
Un’assemblea importante e necessaria che si può davvero considerare, come è stato detto nell’introduzione, la prima assemblea specificatamente delle operaie che si sono prese la parola, operaie che già sono entrate in azione attraverso le lotte che fanno in fabbrica ma che hanno posto con forza in questa assemblea la necessità di rafforzare, estendere queste lotte collegandosi, unendosi ad altre operaie, lavoratrici che lottano o che ancora non lottano ma vorrebbero organizzarsi per farlo, perché partendo dai posti di lavoro, di cui hanno raccontato, denunciato, è emerso chiaramente come gli attacchi che si subiscono da parte di padroni e dei governi che li rappresentano si intrecciano inevitabilmente con la condizione più generale di vita come donne.
In questa assemblea sono state ricordate le operaie uccise sul lavoro e per il lavoro, come Luana, Layla, a cui con un grande applauso si è dedicata l’assemblea, operaie che continuano a vivere attraverso le lotte di altre operaie/lavoratrici.
Un’assemblea non rigida anche nello stile, alcune operaie Beretta, compagne hanno voluto parlare dal loro posto e anche questo ha creato una bella e calda atmosfera durante tutta l’assemblea introdotta dalla compagna Mfpr/Adl di Palermo che ne ha spiegato il significato, il suo messaggio fatto arrivare ad altre fabbriche e da portare in nuove ad altre operaie/lavoratrici, ponendo anche la denuncia della situazione più generale di doppio sfruttamento e oppressione che vive la maggioranza delle donne proletarie in questo paese anche nell’ottica del “neo” governo Meloni della destra più reazionaria che si è insediato, e la necessità di allargare la visuale… i padroni fanno il loro fronte noi donne operaie/lavoratrici dobbiamo costruire il nostro fronte di classe per rispondere a tutti gli attacchi a 360 gradi.
Quindi hanno parlato le operaie, in primi le operaie della Beretta, della difficile situazione in fabbrica, in cui i padroni mirano anche a dividere le operaie con differenze contrattuali e salariali, l’attacco subito con l’infame accordo padroni/Uil che le attacca in diritti basilari come la maternità, la necessità di organizzarsi con lo Slai Cobas per il sc e di lottare e le difficoltà che ci sono anche nella lotta; ma hanno sottolineato l’importanza dell’unità tra operaie che dà forza e non solo nella stessa fabbrica ma anche con operaie di altre fabbriche…
L’intervento dell’operaia della Montello che è partita dalla situazione in fabbrica, meno operaie e più lavoro e sfruttamento, con anche la denuncia sulle condizioni di salute, sulle discriminazioni con gli operai maschi, ribadendo con grande forza l’importanza dell’unità delle fabbriche perchè la lotta è difficile e non dobbiamo restare sole.
da Taranto con un’operaia degli appalti Ex Ilva che ha parlato degli attacchi similari alla Beretta che subiscono alla Pellegrini, dobbiamo essere unite anche se in diversi posti di lavoro. Voi operaie della Beretta siete coraggiose… ha parlato mentre era in fabbrica a lavorare “così togliamo tempo ai padroni”;
Questi collegamenti telefonici sono stati apprezzati, applauditi dalle operaie e da tutte creando condivisione e unità.
L’intervento del compagno Slai Cobas sc ha inserito la vertenza Beretta nella più ampia denuncia e analisi del sistema capitalista, cosa sono veramente i padroni nella loro natura di classe, riprendendo anche un articolo recente sulla “Famiglia Beretta” che attacca le operaie sulla maternità e poi intitola una delle linee dei prodotti “W la mamma”
Anche attorno a questa assemblea si è creata nuova solidarietà o si è rinnovata, sono arrivati diversi messaggi da altre operaie, come alcune operaie della Clementoni Marche che alcuni giorni prima telefonicamente hanno mandato un saluto solidale alle operaie Beretta dando anche una prima informazione della loro situazione in fabbrica; collettivi di compagne, realtà che lottano per la sicurezza e salute sui posti di lavoro; blog di controinformazione on line, ecc. Messaggi che sono in parte stati letti per via del tempo circoscritto, visto che le operaie Beretta erano in assemblea sindacale non scontata ma anche questo frutto della lotta, ma tutti gli interventi arrivati, anche nella stessa giornata dell’assemblea, saranno pubblicati.
E’ stato letto anche un bel messaggio di una donna attivista iraniana di Bergamo che ha salutato l’assemblea e le operaie e attraverso cui si è fatto un collegamento internazionalista con l’esemplare lotta delle donne iraniane all’insegna dello slogan “Donne, Vita e Libertà” applaudita da tutte.
Quindi sono seguiti altri interventi:
la compagna del SiCobas di Milano che ha parlato delle dura lotta delle lavoratrici degli alberghi, dell’importante sostegno venuto dal Mfpr di Milano, dalle lavoratrici in lotta di Palermo, ribadendo la necessità dell’unità, collegamento;
la compagna del “Comitato 23 settembre” che partendo dalle lotte immediate ha allargato alla denuncia più generale di tutto quello che colpisce le donne e in particolare si è soffermata sulla grave questione dei femminicidi;
le compagne del Mfpr di Milano che hanno posto da un lato la necessità della presa di coscienza come sorelle della stessa classe sfruttata e oppressa dall’altro la questione dell’attacco al diritto di aborto, cosa significa questo attacco per le donne e in particolare per le donne lavoratrici, proletarie;
la compagna di Bologna che ribadendo la gioia di essere in assemblea ha ripreso il discorso della Resistenza, dell’azione delle compagne partigiane in unità alle donne proletarie collegando il vecchio con il moderno fascismo;
la compagna de L’Aquila che ha informato sulla positiva iniziativa a L’Aquila in unità con le compagne del Collettivo femminista Fuori Genere consegnando il messaggio scritto congiunto alle operaie Beretta.
le giovani compagne di Nudm Milano che esprimendo tutta la disponibilità solidale a fare conoscere la lotta delle operaie Beretta hanno anche posto la necessità di creare un collegamento e hanno inviato all’assemblea di Nudm in cui ci sarà anche un tavolo lavoro.
Un compagno del Si Cobas Milano ha posto la questione di cosa deve essere la solidarietà concreta e che non ci si deve limitare solo ad enunciarla, la questione repressione delle lotte con riferimento in particolare ai lavoratori/lavoratrici dell’Italpizza e dello sciopero del 2 dicembre. A questo intervento la compagna Mfpr di Palermo ha risposto, affermando chiaramente la necessità di non avere una visuale miope o addirittura cieca sulla questione solidarietà che c’è e si fa concretamente da parte delle lavoratrici/operaie, e questa assemblea lo dimostra chiaramente, così la necessità di allargare la visuale sulla questione lotta delle lavoratrici che quando scioperano è chiaro che portano nello sciopero le lotte quotidiane, immediate ma esse si caricano inevitabilmente di tutta la condizione di oppressione che si subisce a 360 gradi e su questo ha portato l’esempio concreto, reale e agente dello sciopero delle donne.
Un’assemblea che è davvero una novità nel panorama sindacale di classe e nel movimento delle donne, una tappa importante di un percorso iniziato da circa due anni con la positiva esperienza dell’Assemblea donne lavoratrici, che con questa assemblea avanza, si arricchisce e che deve continuare: Se lotta una lottano tutte, fare di ogni lotta la lotta di tutte, a sostengo della lotta delle operaie Beretta per l’unità delle operaie/lavoratrici, è questo il messaggio reale e concreto da Trezzo alle altre operaie e lavoratrici.
Saranno pubblicati i video degli interventi che raccoglieremo anche in un prossimo dossier.
Forti
saluti di lotta a tutte
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