20/11/21

Comunicato dall'assemblea telematica donne/lavoratrici del 19 novembre - Verso il 27 novembre a Roma e oltre il 27, contro ogni violenza/oppressione sulle donne

L’assemblea nazionale Donne/Lavoratrici telematica del 19 novembre si è svolta intorno alla nuova tappa di lotta all’interno del percorso che si sta portando avanti collettivamente, la giornata internazionale contro la violenza sessuale sulle donne del 25 novembre e la presenza alla manifestazione nazionale di Roma del 27 novembre lanciata da Nudm.

Ma non è stata affatto un‘assemblea solamente organizzativa in vista del 27, diversi interventi infatti di lavoratrici e compagne sono entrati nel merito della questione della violenza che le donne proletarie, le operaie, le lavoratrici, le donne immigrate, le precarie, le disoccupate, le giovani subiscono sotto diversi aspetti; non una violenza quindi, ma TUTTE le violenze, le oppressioni a 360° che pongono all’ordine del giorno la necessità di ribellarsi, di lottare e di organizzarsi per la lotta a 360° gradi.

La lotta quotidiana contro i vari attacchi che subiamo è necessaria ogni giorno, dalla condizione di lavoro/non lavoro e della violenza dei padroni e istituzionale che subiscono tante donne, come hanno sottolineato ancora con forza le precarie coop sociali di Palermo o alcune compagne per le precarie dei servizi negli asili nido di Taranto in lotta, alle discriminazioni sul lavoro in condizioni di pesante insicurezza che si subiscono nelle fabbriche, ai licenziamenti dal nord al sud, come in questo periodo nelle fabbriche di Evoca, della Tessitura Albini, ecc., agli attacchi pesanti che subiscono le donne immigrate, vedi la questione della mancanza dei documenti legata alla questione del permesso di soggiorno e di tutti i ricatti/oppressioni che queste donne subiscono – su cui vi è stato l’intervento delle compagne di “Campagne in lotta” e di una compagna di Torino che ha denunciato la questione della “tratta” e la necessità di lottare anche su questo tremenda violenza; fino all’avanzare nero dell’attacco al diritto di aborto e degli stupri e femminicidi in aumento, alimentati dall’humus sessista e maschilista che questa società capitalista emana ideologicamente, politicamente, giuridicamente, come mostrano anche le odiose sentenze sessiste che dimezzano pene o scarcerano uomini assassini.

A tutto questo occorre rispondere sempre più con la ribellione/lotta/organizzazione delle donne proletarie, lavoratrici, compagne. All’interno di lungo cammino che pone la questione che “se tutta la vita deve davvero cambiare” allora la lotta deve avere necessariamente una prospettiva rivoluzionaria per il rovesciamento/superamento di questo sistema sociale capitalista/imperialista che pone la condizione di doppia oppressione, doppio sfruttamento della maggioranza delle donne come una delle sue basi.

Questo messaggio noi porteremo nella manifestazione del 27 novembre a Roma, come lo portiamo tutti i giorni nelle nostre città, territori, sui posti di lavoro tra le lavoratrici, le donne proletarie.

Per questo, organizzare un contingente “rosso e proletario” alla manifestazione del 27 è

importante, si è detto all’assemblea, per dare valore innanzitutto al percorso di lotta che come Assemblea donne/lavoratrici abbiamo fatto in questi ultimi due anni.

Le lavoratrici, le precarie, le immigrate, tutte le donne proletarie che lottano e si autorganizzano non devono stare alla coda del femminismo piccolo borghese ma devono rendere visibile il loro protagonismo/autonomia.

Il femminismo – hanno detto compagne del Mfpr - storicamente ha avuto un ruolo importante per mettere in luce verso tutti i movimenti di lotta, proletari, sociali, rivoluzionari, la condizione di oppressione/subordinazione delle donne, e il ruolo di “marcia in più” della lotta delle donne che indica la necessità di una battaglia generale; ma c’è un femminismo piccolo borghese, un femminismo borghese che vuole soltanto migliorare questo sistema e un femminismo proletario che ha invece non alcune ma tutte le catene da spezzare per un mondo nuovo.

Nella manifestazione del 27 tante saranno le lavoratrici presenti, questo è naturale, ma parteciparvi con un contingente “rosso e proletario” organizzato, piccolo o grande che sarà, in questa fase significa unirsi per il 27 e oltre il 27, significa essere visibili e riconoscibili, significa prendere nelle proprie mani tutte le battaglie, perchè la lotta sia di classe - come ha detto una compagna di Bologna – contro padroni, governo, uomini che odiano le donne.

Per questo l’assemblea ha fatto appello alle lavoratrici, alle precarie, disoccupate, a esserci quante più possibile, pur nelle difficoltà economiche, materiali, il 27.

Il nostro punto di ritrovo del 27 sarà a Piazza della Repubblica presso la cancellata ad angolo con v.le Einaudi – dove vi sarà lo striscione: Tutte le catene vogliamo spezzare - tutta la vita dobbiamo cambiare”

Per info, appuntamento: lavoratriciprecariedisoccupate@gmail.com


OLTRE IL 27, IN CONTINUITA’ CON IL LAVORO AVVIATO TUTTI I GIORNI:

1) E' stata avviata la campagna nazionale per la internalizzazione dei servizi pubblici essenziali e quindi delle lavoratrici di asili, pulizie, assistenti delle scuole, ecc., con invio di una richiesta di incontro al Ministero del Lavoro; contro la precarietà permanente, le condizioni miserrime di lavoro, salario; denunciamo il nuovo Ddl del governo Draghi sulla "concorrenza" che invece che "internalizzazione", vuole privatizzare tutti i servizi sociali pubblici; questa lotta necessita anche di una mobilitazione nazionale a Roma, con presidio Ministero, Governo, Parlamento.

2) Sulla lotta delle immigrate, dopo la manifestazione/presidio del 6 novembre, si porterà avanti la mobilitazione in particolare per i documenti, la casa, verso la costruzione di uno sciopero nazionale delle migranti e migranti.

3) Si sta estendendo il lavoro tra le lavoratrici precarie e le operaie delle fabbriche: a Milano tra le lavoratrici dei servizi di mensa, dell’Istituto tumori, è iniziata un’attività verso operaie di una ditta di borse che fa capo alle sorelle Fontana; a Bergamo tra le operaie di Evoca sotto licenziamento dopo sfruttamento e attacco alla salute, a Taranto tra le operaie della Tessitura Albini buttate fuori per delocalizzazione, ecc.

4) Giovedì 2 dicembre, in occasione del processo, dove sul banco degli imputati finalmente ci sono dei padroni, quelli della fabbrica Montello (BG), alle ore 13 presidio davanti al Tribunale a Grumello del Monte (BG); alle ore 14 volantinaggio alla fabbrica per incontrare le altre operaie – facciamo appello soprattutto alle lavoratrici, compagne delle città vicine ad esserci.

5) il 4 dicembre a Milano a Villa Pallavicini via A. Meucci, 3, dalle ore

 14,00 alle 17 finalmente!

ASSEMBLEA DONNE/LAVORATRICI IN PRESENZA

Saluti di doppia lotta a tutte

21/11/2021

Assemblea nazionale donne/lavoratrici

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