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29/11/21
Sulla manifestazione delle donne del 27 novembre a Roma
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Alcuni video dalla grande manifestazione delle donne di Roma - il grido delle lavoratrici in lotta contro ogni violenza e oppressione e l'impeto ribelle delle giovani studentesse
28/11/21
25/11/21
Dalla Coordinamenta Transfemminista di Udine un comunicato per il 25 novembre
25 novembre contro ogni violenza e oppressione delle donne RIBELLIAMOCI! Palermo
25 novembre contro la violenza contro le donne - Non offendeteci! Il governo tra propaganda e "scorta"... se mai di poliziotti e carabinieri uomini
Hanno atteso il 25 novembre per cercare di farsi una indegna propaganda, per tentare di inquinare la nostra giornata internazionale delle donne contro la violenza sessuale e tutte le violenze e oppressioni contro le donne!
Il numero delle ministre al "lavoro" forse, secondo il governo, dovrebbe darci assicurazione di impegno reale contro i femminicidi, gli stupri, le varie violenze sessuali... Ma ciò che stanno partorendo è tra il niente (dopo l'inutilità, anche pratica, del "codice rosso" del governo di Conte/Salvini), e, peggio, una provocazione per le donne.
Le cosiddette "Misure più efficaci di fermo degli uomini", "efficacia delle misure sanzionatorie e interdittive", sono parole che hanno detto altre volte e che si scontrano con una realtà anche di questi giorni in cui uomini già pluridenunciati, anche arrestati, o tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine possono bellamente andare dove vogliono e ammazzare; una realtà in cui i giudici dimezzano le pene, o assolvono assassini perchè erano "turbati",,,, o li fanno uscire dal carcere. Ma su questo nessuna delle cinque Ministre ha detto mezza parola al momento. E le parole ipocrite di circostanza, buone per "commemorare" il 25 novembre non cambieranno di un etto questa realtà, in cui forze dell'ordine, tanti, e giudici, non pochi, sono impregnati dello stesso spirito sessista, fascista contro le donne, con poliziotti e carabinieri che a loro volta hanno fatto e fanno stupri, femminicidi, ecc.
Per questo la misura più inaccettabile, offensiva, provocatoria è la cosiddetta "scorta di Stato" per le donne che hanno denunciato.
Donne che si vogliono liberare da persecuzioni, controlli, oppressioni di mariti, compagni, padri, ecc. per avere una vita almeno normale, ora si troverebbero ad essere controllate da altri uomini... ma che razza di vita sarebbe!?
Le donne non vogliono essere "sotto tutela", vogliono i diritti che proprio da questo Stato vengono negati; non vogliono il controllo di uno Stato, un governo che quotidianamente toglie anche quei pochi diritti conquistati dalle lotte delle donne, come prossimo l'aborto su cui è un nuovo oscurantismo che avanza; un governo che licenzia o permette ai padroni di poter tranquillamente licenziare le donne, o di rendere il loro lavoro sempre più misero, precario, a sottosalario, ricattato, discriminato, rendendo quindi tante donne oggettivamente e soggettivamente dipendenti economicamente dall'uomo, dalla famiglia; che ogni giorno di più tagliando i servizi sociali rende più gravosa la vita delle donne; uno Stato che durante la pandemia le ha chiuse in casa con l'assassino; uno Stato che vede le migranti come feccia, al massimo buone a pochissimi soldi nei campi, nelle case, nelle fabbriche, se non muoiono in mare coi loro bambini; uno Stato che coltiva humus fascisti, reazionari, che ha nel governo e nel parlamento uomini (ma anche donne) che vorrebbero le donne in casa a fare più figli (carne fresca per il capitale) o le vorrebbero escort; uno Stato che sparge cultura spazzatura con l'utilizzo spesso di soggetti femminili (vedi tanti programmi in Tv), ecc.
La ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ha detto: "È purtroppo un dato endemico e allarmante, che ha radici complesse: culturali, economiche, sociali".
NO! Le radici della condizione delle donne stanno prima di tutto e ogni giorno in questo sistema capitalista da moderno medioevo.
L'altra misura offensiva, provocatoria, è il cosiddetto "reddito di libertà per le donne vittime delle violenze". Un misero contributo economico di misura massima pari a 400 € mensili pro capite concesso in unica soluzione per massimo 12 mesi. "Questa - ha detto Draghi - "È una priorità di tutto il governo". E meno male...!
A parte la vergognosa etichettatura, divisione che avrebbero le donne: "vittime o non vittime di violenza", con il seguito di tutti i controlli se veramente sei "vittima di violenza", questa misura è inaccettabile! Le donne vogliono avere reddito per vivere sempre, per poter essere autonome. Vogliamo per chi non ha lavoro, viene licenziata, non può lavorare, per tutte il salario garantito!
Ma questo Draghi non lo vuole dare, e se ne esce per massimo 12 mesi con questa elemosina - della serie: dopo 12 mesi siccome non ho più neanche questa elemosina torno a casa da mio marito che mi uccide...
NON OFFENDETECI!
NON SPORCATE IL NOSTRO 25 NOVEMBRE!
Per lottare contro la violenza sessuale non c'è altra strada che lottare, lottare, lottare, unite; per diventare "pericolose" per uomini, padroni, governo, Stato che odiano le donne!
IL BLUFF DELL’ASSEGNO UNICO PER I FIGLI A CARICO
Da La Bottega del Barbieri di Umberto Franchi
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA PREDISPOSTO UN ASSEGNO UNICO PER I FIGLI A CARICO AL FINE DI AIUTARE LE FAMGLIE, MA E’ COSI’ ?
NO! NON E’ COSI’ PER LE FAMIGLIE FINO A UN MASSIMO DI DUE FIGLI CHE SONO LA MAGGIORANZA.
• L’assegno unico, sostituirà le detrazioni fiscali e gli assegni esistenti per ogni nucleo familiare: l’importo per ciascun figlio minorenne è pari a 175 euro mensili, in misura piena per un Isee (*) pari o inferiore a 15.000 euro;
• Per livelli di Isee superiori si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante.
• Nell’assegno per le famiglie numerose vi sono 85 euro in più per ogni figlio dal secondo in avanti. Per ciascun figlio successivo al secondo è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di Isee superiori si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 15 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40mila euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante.
• A decorrere dall’anno 2022 è riconosciuta una maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli, pari a 100 euro mensili per nucleo.
Ora l’Assegno Unico, erogata in base all’ISEE, andrà a sostituire 6 attuali sostegni erogati alle famiglie:
• le detrazioni Irpef sui figli a carico;
• gli assegni al nucleo per figli minori;
• gli assegni per le famiglie numerose;
• il Bonus Bebè;
• il premio alla nascita;
• il fondo natalità per le garanzie sui prestiti.
QUINDI DUE ESEMPI:
– un lavoratore monoreddito con due figli che guadagna 15.000 euro l’anno con l’assegno unico prenderebbe 335 euro al mese, mentre con il sistema precedente avrebbe preso 469 euro, dunque ci perderebbe 134 euro al mese rispetto a quanto incassava prima con le varie detrazioni e gli assegni per il nucleo familiare;
– una famiglia con due figli monoreddito, con reddito di 25.000 euro l’anno, prenderebbe un assegno di 307 euro mentre con il sistema precedente prendeva 361 euro.
24/11/21
23/11/21
Giù le mani dalla nostra Nicoletta Dosio!
Perchè tanti femminicidi... Non si può soffocare la ribellione delle donne contro ogni oppressione...
Appuntamento per il 27 a Roma
Il 27 il nostro punto di ritrovo in piazza della Repubblica
sarà presso la cancellata ad angolo con v.le Einaudi –
dove vi sarà lo striscione:
“Tutte le catene vogliamo spezzare
Tutta la vita dobbiamo cambiare”
Per info, appuntamento: lavoratriciprecariedisoccupate@gmail.com
Assemblea Donne/Lavoratrici
20/11/21
Comunicato dall'assemblea telematica donne/lavoratrici del 19 novembre - Verso il 27 novembre a Roma e oltre il 27, contro ogni violenza/oppressione sulle donne
L’assemblea nazionale Donne/Lavoratrici telematica del 19 novembre si è svolta intorno alla nuova tappa di lotta all’interno del percorso che si sta portando avanti collettivamente, la giornata internazionale contro la violenza sessuale sulle donne del 25 novembre e la presenza alla manifestazione nazionale di Roma del 27 novembre lanciata da Nudm.
Ma non è stata affatto un‘assemblea solamente organizzativa in vista del 27, diversi interventi infatti di lavoratrici e compagne sono entrati nel merito della questione della violenza che le donne proletarie, le operaie, le lavoratrici, le donne immigrate, le precarie, le disoccupate, le giovani subiscono sotto diversi aspetti; non una violenza quindi, ma TUTTE le violenze, le oppressioni a 360° che pongono all’ordine del giorno la necessità di ribellarsi, di lottare e di organizzarsi per la lotta a 360° gradi.
La lotta quotidiana contro i vari attacchi che subiamo è necessaria ogni giorno, dalla condizione di lavoro/non lavoro e della violenza dei padroni e istituzionale che subiscono tante donne, come hanno sottolineato ancora con forza le precarie coop sociali di Palermo o alcune compagne per le precarie dei servizi negli asili nido di Taranto in lotta, alle discriminazioni sul lavoro in condizioni di pesante insicurezza che si subiscono nelle fabbriche, ai licenziamenti dal nord al sud, come in questo periodo nelle fabbriche di Evoca, della Tessitura Albini, ecc., agli attacchi pesanti che subiscono le donne immigrate, vedi la questione della mancanza dei documenti legata alla questione del permesso di soggiorno e di tutti i ricatti/oppressioni che queste donne subiscono – su cui vi è stato l’intervento delle compagne di “Campagne in lotta” e di una compagna di Torino che ha denunciato la questione della “tratta” e la necessità di lottare anche su questo tremenda violenza; fino all’avanzare nero dell’attacco al diritto di aborto e degli stupri e femminicidi in aumento, alimentati dall’humus sessista e maschilista che questa società capitalista emana ideologicamente, politicamente, giuridicamente, come mostrano anche le odiose sentenze sessiste che dimezzano pene o scarcerano uomini assassini.
A tutto questo occorre rispondere sempre più con la ribellione/lotta/organizzazione delle donne proletarie, lavoratrici, compagne. All’interno di lungo cammino che pone la questione che “se tutta la vita deve davvero cambiare” allora la lotta deve avere necessariamente una prospettiva rivoluzionaria per il rovesciamento/superamento di questo sistema sociale capitalista/imperialista che pone la condizione di doppia oppressione, doppio sfruttamento della maggioranza delle donne come una delle sue basi.
Questo messaggio noi porteremo nella manifestazione del 27 novembre a Roma, come lo portiamo tutti i giorni nelle nostre città, territori, sui posti di lavoro tra le lavoratrici, le donne proletarie.
Per questo, organizzare un contingente “rosso e proletario” alla manifestazione del 27 è
importante, si è detto all’assemblea, per dare valore innanzitutto al percorso di lotta che come Assemblea donne/lavoratrici abbiamo fatto in questi ultimi due anni.
Le lavoratrici, le precarie, le immigrate, tutte le donne proletarie che lottano e si autorganizzano non devono stare alla coda del femminismo piccolo borghese ma devono rendere visibile il loro protagonismo/autonomia.
Il femminismo – hanno detto compagne del Mfpr - storicamente ha avuto un ruolo importante per mettere in luce verso tutti i movimenti di lotta, proletari, sociali, rivoluzionari, la condizione di oppressione/subordinazione delle donne, e il ruolo di “marcia in più” della lotta delle donne che indica la necessità di una battaglia generale; ma c’è un femminismo piccolo borghese, un femminismo borghese che vuole soltanto migliorare questo sistema e un femminismo proletario che ha invece non alcune ma tutte le catene da spezzare per un mondo nuovo.
Nella manifestazione del 27 tante saranno le lavoratrici presenti, questo è naturale, ma parteciparvi con un contingente “rosso e proletario” organizzato, piccolo o grande che sarà, in questa fase significa unirsi per il 27 e oltre il 27, significa essere visibili e riconoscibili, significa prendere nelle proprie mani tutte le battaglie, perchè la lotta sia di classe - come ha detto una compagna di Bologna – contro padroni, governo, uomini che odiano le donne.
Per questo l’assemblea ha fatto appello alle lavoratrici, alle precarie, disoccupate, a esserci quante più possibile, pur nelle difficoltà economiche, materiali, il 27.
Il nostro punto di ritrovo del 27 sarà a Piazza della Repubblica presso la cancellata ad angolo con v.le Einaudi – dove vi sarà lo striscione: “Tutte le catene vogliamo spezzare - tutta la vita dobbiamo cambiare”
Per info, appuntamento: lavoratriciprecariedisoccupate@gmail.com
OLTRE IL 27, IN CONTINUITA’ CON IL LAVORO AVVIATO TUTTI I GIORNI:
1) E' stata avviata la campagna nazionale per la internalizzazione dei servizi pubblici essenziali e quindi delle lavoratrici di asili, pulizie, assistenti delle scuole, ecc., con invio di una richiesta di incontro al Ministero del Lavoro; contro la precarietà permanente, le condizioni miserrime di lavoro, salario; denunciamo il nuovo Ddl del governo Draghi sulla "concorrenza" che invece che "internalizzazione", vuole privatizzare tutti i servizi sociali pubblici; questa lotta necessita anche di una mobilitazione nazionale a Roma, con presidio Ministero, Governo, Parlamento.
2) Sulla lotta delle immigrate, dopo la manifestazione/presidio del 6 novembre, si porterà avanti la mobilitazione in particolare per i documenti, la casa, verso la costruzione di uno sciopero nazionale delle migranti e migranti.
3) Si sta estendendo il lavoro tra le lavoratrici precarie e le operaie delle fabbriche: a Milano tra le lavoratrici dei servizi di mensa, dell’Istituto tumori, è iniziata un’attività verso operaie di una ditta di borse che fa capo alle sorelle Fontana; a Bergamo tra le operaie di Evoca sotto licenziamento dopo sfruttamento e attacco alla salute, a Taranto tra le operaie della Tessitura Albini buttate fuori per delocalizzazione, ecc.
4) Giovedì 2 dicembre, in occasione del processo, dove sul banco degli imputati finalmente ci sono dei padroni, quelli della fabbrica Montello (BG), alle ore 13 presidio davanti al Tribunale a Grumello del Monte (BG); alle ore 14 volantinaggio alla fabbrica per incontrare le altre operaie – facciamo appello soprattutto alle lavoratrici, compagne delle città vicine ad esserci.
5) il 4 dicembre a Milano a Villa Pallavicini via A. Meucci, 3, dalle ore
14,00 alle 17 finalmente!
ASSEMBLEA DONNE/LAVORATRICI IN PRESENZA
Saluti di doppia lotta a tutte
21/11/2021
Assemblea nazionale donne/lavoratrici