03/12/20

"Invadere i campi..."

Nell'assemblea delle lavoratrici e lavoratori combattivi, tenutasi il 29 novembre, purtroppo, ancora pochi sono stati gli interventi di lavoratrici - nonostante che in varie lotte in corso, per il lavoro, contro i contagi covid sui posti di lavoro, contro la violenza a 360° con iniziative varie del 25 novembre, le donne sono tante, in prima fila e spesso dimostrano una "marcia in più".
A noi non piace "lamentarci", ma prendere atto e fare di più. Sappiamo che in buona parte la responsabilità del silenzio sulle lotte delle lavoratrici è di chi gestisce le assemblee, ma sappiamo anche che occorre uno spirito determinato, combattivo da parte delle stesse lavoratrici, per esserci in tante e prendersi la parola, invadere tutti i campi (come abbiamo detto nell'ultima assemblea donne/lavoratrici del 19 nov.). 

Riportiamo gli interventi scritti in chat durante l'assemblea del 29/11: 

Da compagna dello Slai cobas sc Palermo: (anche in risposta all'intervento di una compagna del comitato 23 settembre) le donne lavoratrici hanno già fatto due assemblee nazionali che hanno visto la partecipazione di lavoratrici in lotta di diversi settori, di compagne: il 17 settembre e il 19 novembre, alle quali le stesse compagne del Comitato 23 settembre sono state invitate. Pertanto non si parli come se fosse un percorso che ancora deve partire, e ricordiamo che la precedente assemblea delle lavoratrici e lavoratori combattivi del 27 settembre ha fatto propria la piattaforma delle donne che è scaturita dalla prima assemblea ma che, come abbiamo detto e scritto, è in divenire sulla base delle lotte reali delle lavoratrici.

A Palermo e in alcuni paesi della Sicilia le lavoratrici precarie delle Coop Sociali, assistenti igienico personale degli studenti disabili, organizzate con lo Slai Cobas per il sindacato di classe, il 25 novembre hanno animato la giornata internazionale contro la violenza sulle donne scendendo in lotta, con incursioni nei palazzi del potere; in particolare a Palermo le lavoratrici hanno bloccato fisicamente l'Assessore regionale al lavoro/politiche sociali, che fa parte di un governo regionale che da giugno scorso ha messo in atto nuove scellerate politiche per cancellare il servizio di assistenza in tutta la Sicilia togliendo il lavoro a circa 2500 precari, a maggioranza donne. Anche la questione della violenza in famiglia è stata la parola d'ordine con cui le precarie sono scese in piazza e si è andate a lottare nei palazzi. 

Da lavoratrice Mfpr Milano: Come lavoratrice penso che sia importante costruire lo sciopero generale perchè la classe lavoratrice è allo stremo, e per quanto riguarda le lotte delle lavoratrici, che stanno portando avanti lotte durissime, e purtroppo spesso ignorate perchè non c'è la volontà e rispetto nel darle visibilità, bene, queste lavoratrici ci sono e ci saranno. Ma non capisco perchè creare percorsi che non ci portano ad un'unità. L'assemblea dei lavoratrici e dei lavoratori del 27 settembre ha visto l'accoglimento della piattaforma dell'assemblea delle donne/lavoratrici, abbiamo fatto ben due assemblee di lavoratrici a cui sono state invitate le lavoratrici del “23 settembre”, non si possono ignorare le cose dette e fatte. Va bene il confronto ma dobbiamo giungere ad una sintesi, e non trovo giusto che si parla in un modo ma poi si agisce come se non ci fosse nulla. Noi siamo per sostenere tutte le lotte, e nello specifico soprattutto quelle delle donne perchè non sono meno importanti, anzi, ma, ripeto, continuano ad essere non visibili.

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