Iniziamo a pubblicare parte degli interventi fatti da lavoratrici, operaie, compagne nella seconda assemblea nazionale telematica, dopo quella del 17 settembre, che si è tenuta il 19 novembre.
Queste due assemblee in un certo senso bisogna conoscerle insieme, perchè la seconda prosegue la prima.
Quindi invitiamo a richiederci il Quaderno dell'assemblea del 17 settembre - scrivendo a: mfpr.naz@gmail.com
L’altra volta l’assemblea ha avuto come centro soprattutto le testimonianze delle lavoratrici dei vari posti di lavoro, questo è stato importante. Anche nei commenti successivi è stato messo in evidenza il fatto che sono state le lavoratrici, le operaie delle fabbriche, le lavoratrici della sanità, delle pulizie, del commercio, della scuola a prendersi in mano l’assemblea.
Come abbiamo detto, queste tipo di assemblee sono differenti proprio perché le protagoniste effettive delle lotte sui posti di lavoro, nelle piazze, nella scuola, ecc. non sono ai margini o non sono altre a parlare per loro, ma parlano le stesse lavoratrici.
La pandemia è stata ed è tuttora una condizione veramente orribile perché ricominciano le morti a centinaia e ancora una volta anche in questa nuova fase chi subisce una parte consistente delle ricadute nella vita quotidiana della pandemia sono le donne che spesso devono fare appunto il doppio lavoro, sui posti di lavoro e in casa, e si vedono scaricare su di loro tutta l’assistenza; anche il fatto che le scuole ritornano ad essere chiuse è un ulteriore carico per le donne.
Però, come abbiamo detto anche l’altra volta, il Covid in un certo senso ha permesso che venisse in luce il protagonismo delle donne più sfruttate e oppresse; la condizione delle donne, alcune lotte che ci sono state, sono emerse proprio in questa situazione peggiore. Come dire: quando il momento si fa duro, le donne proletarie, le donne lavoratrici, più sfruttate e oppresse sono in prima fila, e noi diventiamo pericolose per i padroni, pericolose per il sistema, per il governo ecc.
Quindi, questa assemblea da un lato è in continuità con la precedente assemblea - e anche qui invitiamo le lavoratrici, sia quelle che hanno partecipato il 17 settembre sia nuove, a portare le loro testimonianze - nello stesso tempo ora vogliamo passare dalla denuncia all’azione perchè vogliamo che su tutti i campi in cui c’è un attacco ci sia lotta e unità, la ribellione delle donne.
In questo senso in questa assemblea vogliamo mettere al centro la piattaforma di lotta delle donne lavoratrici. Nell’altra assemblea l’abbiamo solo accennata, in questa occasione invece vogliamo entrare nel merito della piattaforma, che già in parte è circolata, capire meglio quali sono tra i vari obbiettivi, i vari punti quelli più urgenti e necessari oggi, che chiedono subito una lotta o che ci permettono di unire lotte già in corso. Questa piattaforma deve vivere, deve agire, non rimanere sulla carta, ma essere uno strumento di lotta. E, quindi, in questa assemblea chiediamo di concentrarci su questo, anche con proposte di come portare avanti una visibilità, imporre la ribellione, la marcia in più che hanno le donne; imporla a tutti a chi ha occhi e a chi non vuole vedere, contro i padroni, il governo, contro, noi diciamo, gli uomini che odiano le donne.
Noi dopo la prima assemblea del 17/9 abbiamo fatto un dossier raccogliendo gli interventi, materiali di questa assemblea, perché era importante che quell’iniziativa non rimanesse solo nella nostra testa, nei nostri racconti, oppure in alcuni materiali sparsi, ma che tutta la denuncia, tutte le testimonianze portate venissero consegnate prima di tutto a noi stesse, alle altre donne lavoratrici, ragazze che non avevano partecipato e in generale a tutto il movimento.
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