DALLA DELEGAZIONE DEL MFPR
Ieri assemblea plenaria, con le
conclusioni dei Tavoli, le decisioni finali per il 25 novembre e
ancora tanti e tanti interventi.
Durante l'assemblea una
rappresentante delle donne kurde ha portato il sostegno
all'assemblea e alla lotta delle donne in Italia, dicendo: abbiamo
lo stesso obiettivo.
Verso le conclusioni, è stata
presentata dalla compagna del Mfpr de L'Aquila, Luigia, promotrice
della campagna per le prigioniere politiche, per Nadia Lioce, l'appello/mozione
a difesa delle condizioni di vita e No al 41bis per Nadia
Lioce.
L'appello è stato accolto con un
grosso applauso, come pure l'invito al presidio che si terrà a
L'Aquila il 24 novembre in occasione dell'udienza del processo
contro Nadia Lioce.
L'appello poi è stato
sottoscritto da tante donne e altre invieranno le loro firme on
line.
L'assemblea ha lanciato la
manifestazione nazionale a Roma per il 25 novembre!
Ma questa volta - come è stato
detto dalla gran parte degli interventi nei due giorni - sarà
diversa dall'anno scorso, non sarà una passeggiata, un corteo
"normale", ma sarà combattiva, esprimendo lo spirito di forza che
dallo sciopero delle donne e dalle lotte che ci sono state in
questi mesi e dall'assemblea è venuto fuori.
La manifestazione passerà e
bloccherà alcuni dei luoghi Istituzionali simbolo della politica
oppressiva e di attacco verso le donne, in particolare dal
Ministero del Lavoro e dal Ministero degli Interni, del famigerato
Minniti.
Unanime è stata la denuncia
del carattere sistemico, strutturale della violenza sessuale,
frutto di questo sistema capitalista.
Certo, su come liberarsi di
questo sistema capitalista, vi sono diverse posizioni, espressione
anche della differente condizione di classe dentro il movimento
delle donne, ma la coscienza che questa violenza è strutturale a
questa società, sgombera sempre più il campo da ogni illusione
riformista che si possa mettere fine alla violenza sessuale
lasciando in piedi il sistema sociale che la genera.
Lavoratrici delle coop. sociali di Palermo e lavoratrici della Sodexo |
Il Tavolo sul lavoro insieme alla piattaforma, ha portato a tutta l'assemblea la proposta di un'inchiesta/autoinchiesta
dei luoghi più simbolici dello sfruttamento e oppressione delle
lavoratrici, finalizzata a costruire un collegamento, una rete delle realtà e lotte delle lavoratrici; insieme al fatto di andare nelle vertenze più importanti per "toccare con mano" la situazione e dare forza alle donne in lotta. E' quella "marcia delle donne", portata come indicazione dalle lavoratrici del Mfpr, che così comincia a concretizzarsi.
Forte da vari Tavoli e interventi è venuta la denuncia delle
politiche securitarie, le politiche repressive, come dell'azione
razzista contro i migranti e le migranti di Minniti, con gli accordi
criminali fatti in Libia.
Una proposta su questo che è uscita in assemblea è di fare il 4 novembre
iniziative nelle varie città verso le caserme, contro la polizia, i
carabinieri - i cui uomini stupratori, violentatori, non sono "mele
marce" - ha detto una compagna di Torino - ma parte di un sistema
organico fascista, sessista della polizia.
Così come è stata forte e unanime la denuncia dell'azione della Boldrini che proprio vicino al 25 novembre presenterà il piano del governo sulla violenza sessuale, che è di fatto un piano di controllo, di repressione della socialità.
Per questo è uscita dall'assemblea di ieri l'indicazione di una giornata
di mobilitazione - intermedia al 25 novembre - contro questo piano del
governo. Le compagne romane hanno proposto che questa giornata sia il 17
novembre dato che in questo giorno vi sarà la discussione Stato/regione
su questo piano al Dipartimento delle pari opportunità.
Ma soprattutto, come ha detto qualcuna e noi siamo d'accordo, per
contrapporsi alla violenza dello Stato - che impone una sorta di
"dittatura della violenza" - è giusta la violenza delle donne.
Una violenza rivoluzionaria, aggiungiamo noi, per rovesciare il sistema del capitale.
Come ha detto nel suo intervento la compagna del Mfpr di Milano, Giovanna, e le lavoratrici di Palermo, questa assemblea ha segnato un passo avanti;
da questa assemblea usciamo più forti. E la manifestazione del 25
novembre deve essere espressione di questa forza, che ha trovato nello
Sciopero delle donne una prima e grossa manifestazione.
La lotta delle donne deve far paura - come l'ha fatta la radicalità
delle donne che sono state ai G7, al G20 dove i padroni del mondo
decidono i nostri destini. Noi vogliamo esprimere lo spirito irriducibile delle donne.
L'elemento che ha segnato la differenza in questa assemblea nazionale è stata la presenza, gli interventi, lo spirito portato direttamente dalle lavoratrici, dalle loro lotte, che uniscono parole e fatti.
Le posizioni si sono meglio espresse e anche delimitate. L'azione da
"cappello", imbrigliante di nudm di Roma ha dovuto fare un passo
indietro.
ORA ANDIAMO VERSO UN 25 NOVEMBRE FORTE E COMBATTIVO!
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