Il festival che si svolgerà a Bologna
dal 13 al 15 ottobre presso l’ associazione “Armonie voci di donne” in
via Emilia Levante, 138 vuole essere un momento nel quale vogliamo conoscere e approfondire insieme alcuni aspetti di una rivoluzione delle donne unica e mai vista che in medio oriente, in vaste zone colpite da guerre cruentissime, sta strappando giorno dopo giorno potere al patriarcato e al sistema capitalista.
Festival sulla rivoluzione delle donne kurde
Il festival che si svolgerà a Bologna dal 13 al 15 ottobre presso l’ associazione “Armonie voci di donne” in via Emilia Levante, 138 vuole essere un momento nel quale vogliamo conoscere e approfondire insieme alcuni aspetti di una rivoluzione delle donne unica e mai vista che in medio oriente, in vaste zone colpite da guerre cruentissime, sta strappando giorno dopo giorno potere al patriarcato e al sistema capitalista. Le radici di questa rivoluzione sono molto profonde e antiche, fanno riferimento alle società matriarcali del periodo neolitico che sono nate in Mesopotamia e che sono ancora vive nei diversi rami dell’oggi: possiamo rintracciarle concretamente nelle più svariate forme di resistenza che le donne curde stanno mettendo in atto per affermare il proprio bisogno di vivere in libertà.
Il programma del festival si divide per ogni giorno in tre momenti diversi, il primo fatto di incontri con una parte strutturata, approfondimento teorico e discussione, che desideriamo essere rivolto solo alle donne. Nel secondo momento ceniamo insieme e nel terzo inizia la visione dei film, questi sono aperti.
Invitiamo quindi tutte le donne che vogliono sostenere questa rivoluzione a partecipare agli incontri e tutti e tutte al festival. In particolare, chi volesse contribuire in modo concreto alla realizzazione del festival, ad esempio come volontario per preparare la cena, portare banchetti con materiali e libri, preparare un intervento ci può contattare per l’organizzazione.
(Contatto: Cell. Layla 3477458739 – Mail: liutlayla@yahoo.it)
Programma
Venerdi 13 Ottobre:
– ore 17,00 apertura “Cos’è Jineoloji” a seguire spazio per la discussione e cena.
– ore 20,30 proiezione film “Nujin” di Veysi Altay Veysi Altay nato nel 1975 ad Agri, nel Kurdistan turco al confine con l’Iran, e da 12 anni lavora come fotografo, impegnandosi anche in diverse zonedi guerra e più di una volta in Siria. Attivista per i diritti umani, giornalista, curdo, ha per ultimo realizzato il documentario “Nujin” (La Nuova Vita) durante la sua permanenza a Kobane, in Siria, mentre imperversava la guerra contro l’Isis dal settembre 2014 al gennaio 2015. Da sempre “interessato a coloro che resistono”, questa volta porta in scena la resistenza delle donn di Kobane contro Daesh.
Sabato 14 Ottobre:
– ore 17,00 presentazione del questionario preparato dalla diplomazia del movimento delle donne curde. A seguire discussione e cena.
– ore 20,30 proiezione film “La canzone perduta” di Erol Mintaş. Ali, giovane insegnante, vive con la sua anziana madre Nigar a Tarlabasi, quartiere di Istanbul, “casa” di numerosi rifugiati curdi dal 1990. La gentrificazione in atto della città vecchia li costringe ancora una volta a partire e a trasferirsi in quel deserto di cemento senza anima che è l’estrema periferia della città. Nigar è convinta che i suoi vicini siano tutti ritornati nel loro villaggio curdo. Ogni mattina prepara le sue cose e si mette in cammino per ritornare al villaggio. Vaga per la città, in cerca del suo villaggio e di quella canzone che non smette di venirle in sogno. Ali non può fare altro che essere gentile con lei: le compra regali e dolciumi, la porta in motocicletta e la aiuta a ritrovare la canzone dei suoi sogni. Nel frattempo Ali scopre che la sua fidanzata è incinta e che non è pronto a diventare padre. Diviso tra le due donne della sua vita, Ali dovrà scegliere il proprio cammino. In questo riuscito dramma familiare, la questione curda adombra le relazioni, come indicato sin dal prologo: la situazione che Ali, Nigar e Zeynep vivono è una conseguenza del problema, ma i protagonisti non ne parlano mai apertamente.
Domenica 15 Ottobre:
– ore 17,00 Jinwar il villaggio delle donne prospettive e sogni che diventano realtà. Cerchio conclusivo- cena.
– ore 19,00 proiezione film “Berfo Ana” di Veysi Altay Il giorno successivo al colpo di stato militare del 12 Settembre 1980, Cemil Kirbayir fu arrestato. Nessuno ebbe più sue notizie a partire dal 7 Ottobre 1980. La madre di Cemil, Berfo Kırbayır, per 33 anni, si è rivolta ad ogni pubblica autorità e istituzione statale per trovare i responsabili della sparizione di suo figlio e chiamarli in causa. Tuttavia, i suoi sforzi furono inutili. Nel 2011 il Consiglio Parlamentare Turco ha ammesso che Kırbayır è stato torturato e ucciso mentre era in prigionia. Ciononostante, non è stata rilasciata alcuna informazione relativamente al luogo dove è stato seppellito il suo corpo. Questo documentario racconta della sparizione di Cemil mentre si trovava in detenzione e di sua madre Berfo, che per 33 anni ha lottato per ritrovare suo figlio. “Madre Berfo” è morta a 105 anni. Il municipio di Çankaya ad Ankara nel 2013 ha iniziato le procedutre per istiuire e intitolare un parco a suo nome, con la costruzione di una statua in suo onore dallo scultore Metin Yurdanur.
– ore 21,00 proiezione film “Girls at war” di Milene Souloy Documentario sulla resistenza delle donne a Kobane e Shengal.
via Emilia Levante, 138 vuole essere un momento nel quale vogliamo conoscere e approfondire insieme alcuni aspetti di una rivoluzione delle donne unica e mai vista che in medio oriente, in vaste zone colpite da guerre cruentissime, sta strappando giorno dopo giorno potere al patriarcato e al sistema capitalista.
Festival sulla rivoluzione delle donne kurde
Il festival che si svolgerà a Bologna dal 13 al 15 ottobre presso l’ associazione “Armonie voci di donne” in via Emilia Levante, 138 vuole essere un momento nel quale vogliamo conoscere e approfondire insieme alcuni aspetti di una rivoluzione delle donne unica e mai vista che in medio oriente, in vaste zone colpite da guerre cruentissime, sta strappando giorno dopo giorno potere al patriarcato e al sistema capitalista. Le radici di questa rivoluzione sono molto profonde e antiche, fanno riferimento alle società matriarcali del periodo neolitico che sono nate in Mesopotamia e che sono ancora vive nei diversi rami dell’oggi: possiamo rintracciarle concretamente nelle più svariate forme di resistenza che le donne curde stanno mettendo in atto per affermare il proprio bisogno di vivere in libertà.
Il programma del festival si divide per ogni giorno in tre momenti diversi, il primo fatto di incontri con una parte strutturata, approfondimento teorico e discussione, che desideriamo essere rivolto solo alle donne. Nel secondo momento ceniamo insieme e nel terzo inizia la visione dei film, questi sono aperti.
Invitiamo quindi tutte le donne che vogliono sostenere questa rivoluzione a partecipare agli incontri e tutti e tutte al festival. In particolare, chi volesse contribuire in modo concreto alla realizzazione del festival, ad esempio come volontario per preparare la cena, portare banchetti con materiali e libri, preparare un intervento ci può contattare per l’organizzazione.
(Contatto: Cell. Layla 3477458739 – Mail: liutlayla@yahoo.it)
Programma
Venerdi 13 Ottobre:
– ore 17,00 apertura “Cos’è Jineoloji” a seguire spazio per la discussione e cena.
– ore 20,30 proiezione film “Nujin” di Veysi Altay Veysi Altay nato nel 1975 ad Agri, nel Kurdistan turco al confine con l’Iran, e da 12 anni lavora come fotografo, impegnandosi anche in diverse zonedi guerra e più di una volta in Siria. Attivista per i diritti umani, giornalista, curdo, ha per ultimo realizzato il documentario “Nujin” (La Nuova Vita) durante la sua permanenza a Kobane, in Siria, mentre imperversava la guerra contro l’Isis dal settembre 2014 al gennaio 2015. Da sempre “interessato a coloro che resistono”, questa volta porta in scena la resistenza delle donn di Kobane contro Daesh.
Sabato 14 Ottobre:
– ore 17,00 presentazione del questionario preparato dalla diplomazia del movimento delle donne curde. A seguire discussione e cena.
– ore 20,30 proiezione film “La canzone perduta” di Erol Mintaş. Ali, giovane insegnante, vive con la sua anziana madre Nigar a Tarlabasi, quartiere di Istanbul, “casa” di numerosi rifugiati curdi dal 1990. La gentrificazione in atto della città vecchia li costringe ancora una volta a partire e a trasferirsi in quel deserto di cemento senza anima che è l’estrema periferia della città. Nigar è convinta che i suoi vicini siano tutti ritornati nel loro villaggio curdo. Ogni mattina prepara le sue cose e si mette in cammino per ritornare al villaggio. Vaga per la città, in cerca del suo villaggio e di quella canzone che non smette di venirle in sogno. Ali non può fare altro che essere gentile con lei: le compra regali e dolciumi, la porta in motocicletta e la aiuta a ritrovare la canzone dei suoi sogni. Nel frattempo Ali scopre che la sua fidanzata è incinta e che non è pronto a diventare padre. Diviso tra le due donne della sua vita, Ali dovrà scegliere il proprio cammino. In questo riuscito dramma familiare, la questione curda adombra le relazioni, come indicato sin dal prologo: la situazione che Ali, Nigar e Zeynep vivono è una conseguenza del problema, ma i protagonisti non ne parlano mai apertamente.
Domenica 15 Ottobre:
– ore 17,00 Jinwar il villaggio delle donne prospettive e sogni che diventano realtà. Cerchio conclusivo- cena.
– ore 19,00 proiezione film “Berfo Ana” di Veysi Altay Il giorno successivo al colpo di stato militare del 12 Settembre 1980, Cemil Kirbayir fu arrestato. Nessuno ebbe più sue notizie a partire dal 7 Ottobre 1980. La madre di Cemil, Berfo Kırbayır, per 33 anni, si è rivolta ad ogni pubblica autorità e istituzione statale per trovare i responsabili della sparizione di suo figlio e chiamarli in causa. Tuttavia, i suoi sforzi furono inutili. Nel 2011 il Consiglio Parlamentare Turco ha ammesso che Kırbayır è stato torturato e ucciso mentre era in prigionia. Ciononostante, non è stata rilasciata alcuna informazione relativamente al luogo dove è stato seppellito il suo corpo. Questo documentario racconta della sparizione di Cemil mentre si trovava in detenzione e di sua madre Berfo, che per 33 anni ha lottato per ritrovare suo figlio. “Madre Berfo” è morta a 105 anni. Il municipio di Çankaya ad Ankara nel 2013 ha iniziato le procedutre per istiuire e intitolare un parco a suo nome, con la costruzione di una statua in suo onore dallo scultore Metin Yurdanur.
– ore 21,00 proiezione film “Girls at war” di Milene Souloy Documentario sulla resistenza delle donne a Kobane e Shengal.
Nessun commento:
Posta un commento