08/08/14

Al fianco delle donne Palestinesi - Presidio ed esposto a Taranto

Lavoratrici, disoccupate del Mfpr e donne di Peace Link hanno fatto mercoledì 6 agosto il presidio sotto la prefettura di Taranto: "Che Israele paghi caro il sangue e le lacrime di donne e bambini palestinesi!".
Durante il presidio interventi delle donne, e raccolta firme ad un esposto/denuncia sul ruolo complice/criminale dello Stato e governo italiano - che sono continuate anche il giorno dopo ad un'iniziativa di associazioni pacifiste.
Il prefetto ha pensanto bene di non farsi trovare - non è una novità... Ma ha trovato tutta la strada sotto la prefettura tappezzata di cartelli, manifesti

MFPR Taranto



ESPOSTO - DENUNCIA NEI CONFRONTI DEL GOVERNO ITALIANO

Sono le donne e bambini palestinesi a pagare il prezzo di sangue più alto nel genocidio che sta portando avanti lo Stato di Israele.
Non si tratta di "vittime collaterali" ma di un massacro mirato, che colpisce precisamente i luoghi dove sono soprattutto donne e bambini (case, ospedali, scuole, parchi, mercati); lo Stato sionista di Israele vuole così cancellare un intero popolo.
COME DONNE ESPRIMIAMO CON FORZA LA NOSTRA PROTESTA PER QUESTO CRIMINE CONTRO L'UMANITA' CHE STA ACCADENDO A GAZA.
CHIEDIAMO CHE LO STATO E IL GOVERNO ITALIANO non continuino a farsi complici del sangue e delle lacrime di donne e bambini palestinesi; mettendo fine al sostegno militare allo stato assassino di Israele.
DENUNCIAMO il silenzio del parlamento e in particolare delle donne parlamentari, per cui gli interessi economici, politici con lo Stato di Israele valgono più della vita di centinaia di donne e bambini.


A fronte della gravità della situazione determinatasi a Gaza in Palestina, in seguito all'invasione ad opera dello stato di Israele, i sottoscritti firmatari fanno propri gli appelli provenienti dai sindacati europei, dai premi nobel, dai medici, scienziati, volti:

a richiedere la cessazione immediata degli attacchi aerei in corso contro il popolo palestinese e di qualsiasi operazione di terra e il ritiro dell'esercito di occupazione israeliano;
a mettere sotto accusa i crimini contro l'umanità commessi dallo stato di Israele nei confronti della popolazione palestinese e in particolare donne, bambini, in violazione della Convenzione di Ginevra, delle risoluzioni ONU, e dei diritti umani in generale.

E chiedono che il governo italiano metta fine al supporto diplomatico-politico-militare all'aggressione, e, di conseguenza, revochi il memorandum di intesa sulla cooperazione militare italo-istraeliana (legge 17 maggio 2005 n. 94) che prevede la cooperazione tra i ministeri della Difesa, Forze Armate di Italia e Israele, riguardanti l'importazione, esportazione e transito di materiali militari, l'organizzazione delle Forza Armate, l'organizzazione delle attività di addestramento e di esercitazione, la cooperazione nella ricerca, sviluppo e produzione di tecnologie militari, e che incoraggia le industrie italiane e israeliane nella ricerca di progetti e materiali di interesse comune.
Sulla base di questa legge il governo, anche in queste ore, sta sostenendo, l'invasione israeliana, i soldati italiani in Libano vengono coinvolti in attività volte a fermare i razzi di provenienza dalla striscia di Gaza, e Israele sta utilizzando materiale militare di provenienza italiana, attraverso la fornitura di 30 velivoli M36 da addestramento avanzato, costruiti da Alenia-Aermacchi.

Di conseguenza il governo nell'attuazione di questa politica, in spregio dello stesso parlamento che non ha mai esplicitamente approvato tale condotta, e in spregio ai sentimenti di pace e solidarietà con il popolo palestinese che caratterizzano gran parte della popolazione italiana, si sta rendendo complice di soffocare nel sangue la popolazione e il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione nazionale.

CHIEDIAMO, QUINDI, L'IMMEDIATA CESSAZIONE DI QUESTA ATTIVITA' DEL GOVERNO E PRESENTIAMO IN QUESTO QUADRO UN ESPOSTO DENUNCIA ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA, E IN TUTTE LE SEDI E ISTITUZIONI VOLTE A TUTELARE I DIRITTI DEI POPOLI E I DIRITTI UMANI.

Chiediamo al Sig. Prefetto, di inoltrare tale protesta al governo e ai ministeri competenti e di attivarsi per una risposta positiva alle istanze di pace e solidarietà in essa contenute.

slai cobas per il sindacato di classe
taranto via rintone 22
slaicobasta@gmail.com
347-1102638

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