1865 il bilancio attuale
dei morti nella striscia di Gaza (Agenzia stampa Infopal -
www.infopal.it) in un mese di attacchi aerei, marittimi e terrestri.
L’80%
di questi sono civili – donne, bambini e anziani
per lo
più.
Oltre 9.500 palestinesi sono rimasti feriti e gli sfollati sono 285mila soltanto nei rifugi gestiti dall'Onu.
Tra gli israeliani si contano 67 morti, 64 militari e tre civili.
Intanto Israele lavora per addossare il massacro ai palestinesi ed evitare
di essere portata davanti ai tribunali internazionali,
accusata di crimini di guerra in relazione alla cosiddetta
operazione ‘Margine protettivo’
Intanto Obama firma il
progetto di legge che garantisce ulteriori 225 milioni di dollari per
il sistema antimissile israeliano Iron Dome.
Intanto il governo
Renzi, in continuità con i governi che lo hanno preceduto, risponde ai
problemi reali delle
masse attraverso la macelleria sociale in Italia e quella militare in
Palestina, con ulteriori tagli alle spese sociali e vampirismo di
diritti a chi ne ha già pochi o non ne ha affatto, aumentando i margini
di profitto per i gruppi finanziari e industriali come Finmeccanica e
aggiudicando così allo Stato Italiano il record di primo esportatore
europeo di armi e sistemi bellici in Israele, con un volume di affari di 470 milioni di euro!
Anche con la tregua, l'imperialismo non si dà tregua e continua a mantenere con il criminale stato sionista numerose collaborazioni economiche, politiche, militari, accademiche e noi, che viviamo nel cuore dell'imperialismo europeo, non dobbiamo dargli tregua. Coninuiamo a rompere il silenzio sui criminali interessi strategici che l'imperialismo coltiva sulla pelle del popolo palestinese! Israele deve essere processato per crimini di guerra e con lui i suoi complici, USA e Italia in testa.
Anche con la tregua, l'imperialismo non si dà tregua e continua a mantenere con il criminale stato sionista numerose collaborazioni economiche, politiche, militari, accademiche e noi, che viviamo nel cuore dell'imperialismo europeo, non dobbiamo dargli tregua. Coninuiamo a rompere il silenzio sui criminali interessi strategici che l'imperialismo coltiva sulla pelle del popolo palestinese! Israele deve essere processato per crimini di guerra e con lui i suoi complici, USA e Italia in testa.
Nessuna tregua al sionismo! Nessuna tregua all'imperialismo!
SCENDIAMO IN PIAZZA AL FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE!
Una resistenza che
Israele ha deciso di annientare attraverso la pulizia etnica, il
genocidio di un popolo, colpendo soprattutto le donne e i bambini,
incitando al massacro delle mamme e allo stupro di tutte le donne
palestinesi.
Siamo con le donne palestinesi perché Israele paghi caro il loro sangue e lacrime per i figli e familiari uccisi!
SIAMO CON LA RESISTENZA DELLE DONNE PALESTINESI!
Esse stanno ancora una
volta dimostrando che non sono solo “vittime". Il coraggio, la
determinazione delle donne palestinesi a non abbandonare la loro terra,
la loro resistenza, sono sempre state in passato e sono tuttora una
forza potente, che prima o poi trasforma il sangue versato da loro e dai
bambini in "armi" contro la barbara oppressione e i massacri di
Israele, e per la lotta fino alla libertà della Palestina.
LOTTIAMO CONTRO LO STATO E IL GOVERNO ITALIANO AMICI DI ISRAELE!
Lo Stato, il governo
italiano, Napolitano, la ministra degli esteri Mogherini, le industrie
belliche italiane (Finmeccanica in testa), insieme all'imperialismo Usa e
governi europei, sono complici di questo genocidio e le cosiddette
"quote rosa" parlamentari non dicono una parola sul sangue delle donne
palestinesi!
CHE ISRAELE PAGHI CARO IL SANGUE E LE LACRIME DI DONNE E BAMBINI!
Alcune iniziative previste per questa settimana:
- Taranto, mercoledì 6 agosto h 17,30: sit-in davanti alla Prefettura;
- Palermo, giovedì 7 agosto h 17,30: sit-in davanti alla Prefettura;
- L'Aquila, mercoledì 6 agosto: attacchinaggio e volantinaggio itinerante, a partire dalle h 17 davanti alla prefettura;
- Mantova, mercoledì 6 agosto dalle h 18 alle 19 in piazza Mantegna: banchetto e volantinaggio per le donne palestinesi
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