07/08/14

Dalle donne proletarie alle donne palestinesi - primi report da Milano e L'Aquila

A Milano portato manifesto e appello all’ Associazione dei palestinesi in Italia, dove la notizia della mobilitazione nazionale al fianco delle donne della Palestina è stata accolta con interesse misto a curiosità/stupore: “forse a saperlo prima…” (sottindendo che si sarebbe potuta organizzare qualcosa in comune) ha detto il giovane – evidentemente impegnato a seguire gli eventi da Gaza. Gli è stato risposto che non mancheremo di comunicare con più largo anticipo eventuali altre iniziative che verranno da noi promosse.
La locandina è stata affissa sulla porta d’ingresso dell’ ufficio, accanto al cartello che, a centinaia e centinaia di copie è stato portato in tutte le manifestazioni al fianco del popolo palestinese, che si trova in un quartiere dove numerosa è la presenza di immigrati.

Poi, la mobilitazione si è spostata e intrecciata con il presidio davanti alla Prefettura delle lavoratrici del policlinico in lotta da oltre un mese, a cui è stato portato l’ appello al fianco delle donne palestinesi.

Mfpr Milano
***

L'Aquila - Volantinaggio, attacchinaggio e raccolta firme per le donne palestinesi iniziati bene alla villa comunale, prima di immergermi nel corso che attraversa lo spettrale centro storico dove ha sede adesso la prefettura. Nonostante i tempi stretti avevo inviato l'appello e l'appuntamento a tutti, anche alle donne in nero, ma davanti alla prefettura non c'era nessuno. Comunque ho fatto in tempo a piazzare davanti al palazzo del governo 2 manifesti e la bandiera palestinese, prima che arrivassero polizia e poi digos ad identificarmi e a farmeli spostare. Quindi ho continuato il volantinaggio e l'attacchinaggio per tutto il corso fino alla fontana luminosa, dove ho trovato le donne in nero, in presidio.

Un'altra intossicazione me la sono presa quando ho dato il volantino a una tipa che stava davanti a una specie di atelier. Mi ha detto: "e alle donne israeliane non gliela diamo la solidarietà?" le ho risposto che intanto in questo mese di attacchi sono morti 1900 palestinesi, di cui l'80% donne e bambini, mentre da parte israeliana sono morti 63 uomini, di cui 60 erano militari. Questa se ne è uscita che nel suo negozio avevano la bandiera israeliana e che lì c'è un pericoloso terrorista, cioè Hamas. Io le ho detto che il vero terrorista è lo stato israeliano e quello italiano che lo sostiene. La "signora" non era da sola e me ne sono andata con le buone.
A parte ciò è stato comunque importante rompere il muro di complicità, silenzio e contraddizioni di cui è intrisa questa cosiddetta "società civile" ed è stato importante romperlo a L'Aquila, davanti al palazzo del governo

Luigia da L'Aquila

Nessun commento: