Con
questi governi dalle larghe intese sulla pelle delle donne non c'era da
aspettarsi altro: Sicure da morire, sicure di morire per mano dello
stato-padrone. Altro che Convenzione di Istambul, ci vuole la
Rivoluzione in Italia!
Da ilfattoquotidiano
Da ilfattoquotidiano
Stalking e maltrattamenti: niente più arresto preventivo, nemmeno per i più pericolosi
di Nadia Somma
Risposte efficaci per le donne vittime di minacce e violenze? Indietro tutta! Il 28 giugno è entrato in vigore il decreto legge 26 giugno 2014 n 92 che eviterà l’arresto e la detenzione in carcere o a domicilio, agli autori di maltrattamenti familiari e di stalking (ma anche di furti in abitazione, piccole rapine, e ullallà, corruzione o illecito finanziamento ai partiti). E’ possibile leggere un commento al decreto sul sito Penale Contemporaneo. La norma sarà estesa automaticamente ai pluri-recidivi
e a tutti quelli a rischio di reiterazione del reato senza alcuna
valutazione del tribunale di sorveglianza. Insomma sarà applicabile
anche alle situazioni con maggior pericolosità.
Non bastava la sorpresa del riparto dei finanziamenti della Conferenza Stato-Regioni che devolverà esigui fondi per le attività dei centri antiviolenza
storici e delle Case Rifugio (quelle poche che ci sono); il decreto
legge del 26 giugno penalizzerà soprattutto le donne vittime di
violenza familiare e stalking, maggiormente esposte al pericolo per la
natura del reato. Lo sgomento tra le operatrici dei centri è tanto, e
non si comprende se un siffatto decreto sia frutto di disattenzione o
cinismo.
L’anno scorso il Governo Letta emanò il cosiddetto decreto legge sul femminicidio,
molto criticato dai centri antiviolenza, che mancava poco mandasse in
carcere l’autore di maltrattamenti anche su denuncia del vicino di casa.
A distanza di un anno il Governo Renzi fa un decreto pericoloso che mina le misure cautelari a tutela alle vittime di violenza.
Potremmo
rassicurare le donne se nel nostro Paese ci fossero le 5700 Case
Rifugio previste dalla direttive europee, per ospitalità e protezione,
invece ce ne sono solo 500, e molte sono a rischio di chiusura. Sappiamo da qualche giorno che l’entità dei finanziamenti che arriveranno non saranno sufficienti per l’affitto e le utenze di un anno.
Chi
ha voluto questo decreto è fortunato: non deve guardare in faccia le
donne come accade a noi, quando sono angosciate per le minacce che
ricevono.
Io li condannerei al volontariato nei centri antiviolenza, glielo spieghino loro alle donne che chiedono aiuto.
Nessun commento:
Posta un commento