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non
torniamo! Il diritto d’aborto non si tocca!
Il
12 Aprile
a Milano un nutrito gruppo di femministe del movimento
femminista proletario
rivoluzionario e di un altro genere di comunicazione, a cui si
sono unite
alcune compagne della consultoria di Milano e del Cacomela di
Bologna, ha
animato un presidio per opporsi e contrastare sul campo la
macabra marcia dei
fascisti integralisti NO194.
Il
contropresidio
è stato reso visibile da volantinaggi di controinformazione, cartelloni e slogan.
Ma,
soprattutto,
il contropresidio ha permesso alle tante donne che si sono trovate
inaspettatamente di fronte a una
scena con macabre croci con fetini, volantini di negazione del
diritto di
scelta delle donne e di
intimidazione verso le
donne di trovare le femministe a contrastare sul campo i
clerico-fascisti, tante
hanno ringraziato, si
sono sentite
risollevate dal senso di profonda offesa, preoccupazione, di rinnovata
oppressione e rabbia
perché si fosse permesso questo
odioso corteo e
sostenuto e apprezzato
il contropresidio. Ma è avvenuto molto di più, le donne che
hanno animato il
presidio hanno osato andare, fare incursioni dentro il
concentramento dei
clerico-fascisti, sfidandoli, per
fotografare
da vicino i loro mortiferi simboli, a dire loro: ”vergognatevi,
voi uccidete,
non le donne che abortiscono”, non ci siamo lasciate relegare in
un angolo
della piazza
Un
contropresidio
di denuncia anche verso le istituzioni che permettono le veglie
di preghiera davanti agli ospedali, come anche il corteo dei NO
194, delle
frange più oltranziste del fondamentalismo cattolico che
contribuiscono ad
alimentare un humus reazionario e maschilista.
Come
abbiamo
affermato nella necessaria ripresa del nostro 8 Marzo rosso, di
lotta contro la
mercificazione di questa giornata simbolicamente e praticamente
importante per le donne
in tutto il mondo –
NON ABBIAMO NULLA DA FESTEGGIARE- ABBIAMO TANTO PER CUI LOTTARE-
coerentemente
anche il 12 aprile abbiamo voluto come lavoratrici, precarie,
disoccupate in
lotta per difendere e conquistare diritti e dignità abbiamo
scelto la via della
lotta e del contrasto sul campo a chi vuole negarci la vita
stessa. Di questo
siamo orgogliose perché abbiamo dato voce alla necessaria
ribellione delle
donne ed ha unito le giovani ribelli alle donne quotidianamente
in lotta contro
la doppia oppressione.
Doppiamente
orgogliose
e fiere perché questa è la città che ha visto nel 2006 oltre
200.000
donne scendere in piazza contro gli attacchi al diritto d’aborto
ed è la città
Medaglia d’oro alla Resistenza: noi non vogliamo seppellire la
memoria, ma
renderla viva quotidianamente e, a pochi giorni dal 25 aprile e
dal 36°
anniversario della 194, non potevamo permettere di lasciare
sfilare
tranquillamente i clerico fascisti antiabortisti.
Al
passaggio
dell’ esiguo corteo (non
più di 150)-
anche questo dato ci ha reso ottimiste, è stato motivo di
gioia-, abbiamo
lanciato slogan di aperta battaglia:
FASCISTI
E
REAZIONARI, PASSERETE UN GUAIO NOI NON TORNEREMO A PREZZEMOLO E
CUCCHIAIO !
MA
QUALE
STATO MA QUALE DIO SUL MIO CORPO DECIDO IO!
Come
abbiamo
affermato nella piattaforma dello sciopero delle donne del 25
novembre 2013:
difesa ed ampliamento del diritto d’aborto, abolizione
dell’obiezione di
coscienza nella 194. Questo serve, oggi.
Milano,
13
aprile 2014
Le
compagne
del movimento femminista proletario rivoluzionario - Milano
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