“Con Rosalba, se toccano una toccano tutte”. E’ questa la scritta riportata sugli striscioni contro la violenza sulle donne e in solidarietà a Rosalba Gucciardi, la donna aggredita il 14 aprile dal suo ex fidanzato.
La donna è ricoverata al reparto di terapia intensiva di Villa Sofia e
riporta gravi lesioni di arma da taglio allo stomaco, al braccio e alla
spalla. Il Collettivo Anillo de Fuego ha affisso gli striscioni oltre
che per le vie del centro storico al fine di informare e coinvolgere la
cittadinanza anche nei luoghi simbolici della vicenda. Uno anche davanti
all’ingresso di Villa Sofia dove la donna è ricoverata e un altro in
via Marchese di Villabianca, il luogo dell’aggressione.I
Il
Collettivo Anillo de fuego che ha anche organizzato una manifestazione
cittadina a Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo. L’assemblea cittadina contro la violenza sulle donne avrà inizio alle 18 presso l’aula Rostagno. Parteciperanno il Coordinamento anti violenza 21 luglio, il movimento femministe proletarie, diversi consiglieri comunali tra cui Antonella Monastra consigliere del Pd e cittadini attivi sensibili al problema.
“Non
possiamo più stare a guardare di fronte all’ennesimo caso di violenza
perpetrata sul corpo femminile per le strade nella nostra città- afferma Tiziana Siragusa del
Collettivo Anillo de Fuego- e non possiamo permettere che si descrivano
ancora tali accaduti come delitti passionali. Se tali aggressioni
avvengono è pura conseguenza sociale di un sistema capitalista e
patriarcale che intende il corpo della donna come oggetto di possesso di
cui abusare liberamente. I decreti legislativi varati contro il
femminicidio si sono rivelati assolutamente inutili a fini della
salvaguardia della donna e del contenimento del fenomeno, Rosalba per
esempio ha più volte denunciato di stalker l’uomo che poi l’ha
accoltellata liberamente in pieno centro città”.
Tiziana Siragusa pone poi l’accento sugli aspetti normativi:
“Leggi come il decreto 93 sono state redatte solo per servire ben altri
fini come la criminalizzazione della lotta No Tav e per proteggere solo
quell’ideale di donna riflesso di un sistema capitalista votato alla
repressione e che nega l’emancipazione reale della donna quale essere
libero di lottare per le proprie idee e di determinare la propria vita e
il proprio corpo. Riteniamo dunque inutili le soluzioni apportate dal
Governo che si erge come difensore delle donne in nome del securitarismo
e convochiamo dunque un’assemblea cittadina per discutere l’emergenza e
capire come costruire delle risposte reali”.
Nessun commento:
Posta un commento