Il 4 aprile si dovrebbe tenere l'ultima udienza del secondo processo contro
gli stupratori di Carmela Cirella, la bambina di 13 anni stuprata dagli
uomini e uccisa dallo Stato.
Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario chiamano
tutte ad esserci - organizzeremo un presidio dalle ore 9,30 al Tribunale e
se potremo andremo anche all'interno. In questa udienza dobbiamo con la
nostra presenza impedire che Carmela venga uccisa un'altra volta
Le Istituzioni sono state pienamente responsabili della fine tragica di
Carmela e la Magistratura finora ha coperto gli stupratori.
Distribuiremo venerdì una cronistoria della vergognosa, ed emblematica,
vicenda giudiziaria di Carmela.
RISPONDIAMO CON LA NOSTRA PRESENZA, MOBILITAZIONE A QUESTO FEMMINICIDIO
CHIAMIAMO IN PARTICOLARE LE LAVORATRICI, LE STUDENTESSE, LE DISOCCUPATE CHE
HANNO FATTO LO SCIOPERO DELLE DONNE IL 25 NOVEMBRE AD ESSERCI. Per info:
3475301704 - mfrp.naz@gmail.com.
RIPORTIAMO LA LETTERA DEL PADRE DI CARMELA
15 Aprile 2007 - 4 Aprile 2014 ULTIMA UDIENZA PER UN OMICIDIO DI STATO! CI
SARA' UN BARLUME DI GIUSTIZIA PER LA PICCOLA CARMELA?
Il prossimo 4 aprile presso il Tribunale di Taranto, lo stesso che per mesi
è stato teatro della scatenata morbosità collettiva e mediatica sollevata
dal caso Sarah Scazzi, si celebrerà l'ultima udienza del processo che vede
imputati tre viscidi esseri che non hanno avuto nessuno scrupolo nel
violentare una bambina di soli 13 anni e che non hanno mai mostrato alcun
tipo di pentimento. Stavolta il silenzio regna sovrano, nessuna calca di
persone a prenotare il biglietto di ingresso nell'aula, nessuna mastodontica
macchina mediatica a riprendere le scene da utilizzare poi per infiniti
quanto inutili talk show, ci saranno solo gli avvocati, uno degli imputati
che come al solito approfitterà dell'occasione per sgranchirsi le gambe
vista la sua condizione di arresti domiciliari (per aver rubacchiato
qualcosa da qualche parte ovviamente, non certo per aver stuprato una
bambina, quello in Italia non è poi così grave), e tutto il dolore e la
rabbia della nostra famiglia da me rappresentato fisicamente in aula.
Si ascolterà l'ultimo teste da ascoltare, ci sarà la discussione finale e
finalmente un verdetto, una sentenza che attendiamo da sette interminabili
anni. Non mi faccio alcuna illusione, a "vincere" in aula comunque vada sarà
la "verità processuale", quella fatta di cavilli, di vizi procedurali, di
stupide mancate notifiche nell'era dell'alta elettronica dove si rintraccia
un cellulare nel deserto ma non si riesce a trovare un aereo sperduto con
centinaia di vittime.
A perdere sarà come sempre la VERITA' ASSOLUTA, il diritto di tutela e
giustizia delle vittime, l'assurdo modo di affrontare una vicenda così
grave che ha visto una bambina di soli 13 anni prima abusata e violentata da
SEI esseri dalle sembianze umane, poi UCCISA DA UNO STATO CHE ANZICHE'
RINCHIUDERE I SUOI AGUZZINI HA RINCHIUSO LEI IN UN ISTITUTO ALLONTANANDOLA
DAI SUOI AFFETTI E IMBOTTENDOLA ARBITRARIAMENTE DI PSICOFARMACI e infine
oltraggiata dalla "giustizia" che a distanza di sette lunghissimi anni
ancora non ha punito i responsabili, e colmo dei colmi dopo la morte del PM
titolare non ha ritenuto opportuno incaricare un nuovo PM definitivo bensì a
rotazione si alternano sempre di nuovi e a questo proposito mi chiedo come
fanno a studiarsi un fascicolo che occorre trasportare con un carrello in
così poco tempo.
Gli unici risultati finora ottenuti, grazie anche alla malafede e
incompetenza di chi ci ha accompagnato col compito di tutelarci in questa
estenuante battaglia, sono una archiviazione nonostante flagranza,
confessione e testimonianze, una grottesca messa alla prova nei confronti di
due minorenni che ha di fatto addirittura estinto l'orripilante reato di cui
si sono macchiati, sette anni di sofferenze, umiliazioni, senso di impotenza
nelle aule di un Tribunale, e quant'altro, con la ciliegina sulla torta di
una MIA IMPUTAZIONE per aver "osato" indignarmi di un avvocato che in aula
ha definito "prostituta" mia figlia e che il sistema giustizia italiano ha
tradotto in DIFFAMAZIONE .
Aspetto con ansia, quel giorno, quando comunque proverò un terremoto di
emozioni ascoltando la sentenza qualsiasi essa sia, ricordo a chi è chiamato
ad emetterla che non ho né sete di vendetta né soddisfazioni da togliermi,
né tantomeno qualsiasi risarcimento che possa colmare una milionesima parte
di quanto perso per colpa di un sistema, di uno stato, di una giustizia e di
una umanità sempre più allo sbando.
Per me non sarà un punto di arrivo, al contrario, messa da parte per un
attimo la mia reazione del momento, in attesa di un prevedibile appello,
sarà il punto di partenza per ricominciare ad urlare ancora piu' forte di
prima affinche' vengano messe sotto processo le responsabilità delle
istituzioni che tutte insieme scriteriatamente e senza alcuna coscienza
hanno di fatto spinto la mia bambina da quel maledettissimo settimo piano.
Alfonso Frassanito
01/04/14
Con Carmela venerdì 4 aprile!
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