SARAH, è come se venisse uccisa due volte!
Ai talk show, ora si sono aggiunte le incredibili notizie della compravendita di atti processuali, di immagini rubate, di avvocati che pensano solo a fare cassa sulla morte di Sarah. TUTTO QUESTO E' IGNOBILE! LA MORTE DI SARAH VIENE USATA COME MERCE per fare guadagni. Circolano cifre de dedine di migliaia di euro: una foto vale 8 mila euro, i verbali di interrogatorio minimo 30 mila, e così via. Anche il dolore va bene se fa fare profitti ai mass media e a singoli sciacalli. Non accettiamo tutto questo in silenzio. Passiamo dalla denuncia, alla ribellione contro questa doppia uccisione di Sarah, contro questo sistema sociale in cui tutto è reso merce!
Il circo mediatico che continua a scandagliare in maniera accanita ha fatto diventare l'uccisione di Sarah quasi uno spettacolo da “grande fratello”, non è più reale, perchè non deve più provocare emozioni, rabbia, ribellione, ma solo morbosa curiosità, facendo volutamente un’operazione di capovolgimento: non si parte dalla vicenda personale per comprenderne le ragioni sociali, ma si cancellano di fatto le ragioni sociali e tutto si riduce a scandagliare i particolari.
Dall’altro, soprattutto dalle televisioni nazionali, la vicenda di Avetrana viene usata strumentalmente per nascondere, coprire, far sparire altri problemi reali, altri importanti avvenimenti.
Dall’altro ancora, come un “grande fratello” ha costruito una situazione, soprattutto ad Avetrana, in cui la stessa gente è come se si trova dentro un film, in cui deve dire, e dice, quello che le televisioni, i giornalisti vogliono che dica; questo ha creato una situazione di individualizzazione della gente, spezzando la spinta comune prevalente dei primi giorni.
Ora è necessario che le ragazze, le donne, gli studenti, le studentesse della scuola di Sarah, la gente di Avetrana che non accetta di essere trattata come delle comparse di un brutto film giallo, DICANO BASTA!
E prendano nelle loro mani la necessaria lotta contro le uccisoni e violenze contro le donne.
Per questo le lavoratrici, disoccupate del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario stanno organizzando una giornata di lotta, di ricordo, di unità delle donne, delle ragazze PER IL 26 NOVEMBRE PROSSIMO.
Il 26 novembre è una giornata importante: saranno tre mesi dalla morte di SARAH, ma al mattino vi sarà anche il processo per un'altra morte e violenza: quella del 2007 ad un'altra ragazzina, CARMELA di 13 anni, che si buttò da un balcone a Paolo VI, uccisa dagli uomini che l'avevano violentata e dallo Stato che invece di aiutarla la rinchiuse negli Istituti e ora le nega ancora giustizia.
Per organizzarla insieme invitiamo le donne, le ragazze a contattarci:
mfpr@libero.it - 3475301704
Per le lavoratrici, disoccupate del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
Calderazzi Margherita