Sarà attivo dal 1 ottobre, il Fondo Nasko, attraverso il quale Regione Lombardia mette a disposizione un assegno mensile di 250 euro (per un massimo di 18 mesi) alle donne che rinunciano ad una interruzione di gravidanza che sarebbe stata causata da problemi economici: così recita il comunicato stampa della Regione Lombardia.
Una Regione che si è contraddistinta per le politiche “a favore della vita e della famiglia”, le politiche pro-life con l'accreditamento dei Centri di aiuto alla vita nei consultori pubblici, l'installazione delle ruote degli esposti, non ha fatto mancare il suo contributo negli attacchi ideologici, politici, pratici al diritto di scelta delle donne, come parte degli attacchi alla condizione delle donne in questo paese.
Dal comunicato stampa della Regione Lombardia: “Concretamente, l'assegno sarà erogato direttamente alle donne che accetteranno e seguiranno un "progetto personalizzato" di aiuto realizzato tramite i Consultori familiari e i CAV (Centri di Aiuto alla Vita). ….Le beneficiarie riceveranno entro pochi giorni una carta prepagata messa a disposizione gratuitamente, grazie a un accordo di collaborazione con la Banca Popolare di Milano. Sulla carta sarà caricato mese per mese l'importo del contributo che le madri potranno spendere secondo le necessità concordate con il Consultorio o il CAV. “
Naturalmente le donne, specialmente quelle che per difficoltà economiche potrebbero pensare di abortire,sono delle minorate, per cui si rende necessario un “progetto personalizzato” sotto l'attenta supervisione dei Cav.
Milano, 4 ottobre 2010
mfpr-Milano
Una Regione che si è contraddistinta per le politiche “a favore della vita e della famiglia”, le politiche pro-life con l'accreditamento dei Centri di aiuto alla vita nei consultori pubblici, l'installazione delle ruote degli esposti, non ha fatto mancare il suo contributo negli attacchi ideologici, politici, pratici al diritto di scelta delle donne, come parte degli attacchi alla condizione delle donne in questo paese.
Dal comunicato stampa della Regione Lombardia: “Concretamente, l'assegno sarà erogato direttamente alle donne che accetteranno e seguiranno un "progetto personalizzato" di aiuto realizzato tramite i Consultori familiari e i CAV (Centri di Aiuto alla Vita). ….Le beneficiarie riceveranno entro pochi giorni una carta prepagata messa a disposizione gratuitamente, grazie a un accordo di collaborazione con la Banca Popolare di Milano. Sulla carta sarà caricato mese per mese l'importo del contributo che le madri potranno spendere secondo le necessità concordate con il Consultorio o il CAV. “
Naturalmente le donne, specialmente quelle che per difficoltà economiche potrebbero pensare di abortire,sono delle minorate, per cui si rende necessario un “progetto personalizzato” sotto l'attenta supervisione dei Cav.
Milano, 4 ottobre 2010
mfpr-Milano
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