Alle 10 sit in delle lavoratrici in una delle piazze centrali di Taranto, p.zza Immacolata. negli interventi che riportiamo è stata portata la denuncia della condizione generale di doppio sfruttamento e oppressione delle donne, in particolare proletarie, dalle violenze sessuali, alle leggi contro le donne che il governo Meloni sta portando avanti, alla repressione che colpisce chi si ribella e lotta, all'attacco ai diritti delle donne, in primis il diritto d'aborto, alla violenza quotidiana fatta di attacco al lavoro, precarietà, pochi salari, discriminazioni, ecc., alla denuncia del cuore di questa oppressione: questo sistema capitalista/imperialista - e da qui la forte solidarietà con le donne palestinesi.
Bello è stato che, come conseguenza del
"cammellaggio istituzionale" delle studentesse e studenti, vari gruppi
di studentesse si sono fermate nella piazza e hanno ascoltato e
condiviso i nostri interventi al sit-in.
Poi la sera. Nel corteo organizzato da varie realtà di donne, pure ambientaliste, cattoliche, arci gay, o persone, anche uomini, genericamente di sinistra, e a cui partecipavano anche realtà antagoniste: case del popolo, studenti e studentesse della Fgc, in generale più di 500 persone - una novità positiva per la nostra città che speriamo continui - ha partecipato uno spezzone combattivo del Mfpr.
Ma non è stata una semplice partecipazione, i nostri continui interventi durante il corteo e alla sua conclusione in piazza Garibaldi, i cartelli che portavamo, gli slogan che facevamo - soprattutto: "la furia delle donne vogliamo scatenare questo sistema (o governo) vogliamo rovesciare"; "lotta, lotta, lotta non smettere di lottare tutta la vita deve cambiare"; "moderno medioevo doppia oppressione donne in lotta per la rivoluzione", e poi tanti interventi, slogan per la Palestina "siamo tutte palestinesi"; la denuncia dell'attacco al diritto d'aborto: "via i pro-vita dai consultori", "occupiamo i consultori". "il diritto d'aborto non si tocca lo difenderemo con la lotta", ecc, insieme alla denuncia costante del governo fascista Meloni, dei suoi ministri, dell'imperialismo italiano complice delle guerre e del genocidio di donne e bambini in Palestina - ha portato un vento combattivo nel corteo, con unità negli slogan giusti.
Questo ha portato a due atteggiamenti: da un lato alcune organizzatrici del corteo, di area cattolica, sono venute a lamentarsi perchè: non dovevamo fare politica... che i nostri interventi e slogan potevano urtare "anime belle" (sic!); dall'altra invece altri settori di donne sono venute da noi, hanno condiviso degli slogan, ci hanno chiesto di intervenire nella piazza conclusiva - cosa che noi abbiamo naturalmente fatto in due interventi: "... noi vogliamo accendere i fuochi..."; e la denuncia di quello che succede nei processi contro femminicidi e stupri e quindi nessuna delega, ma lotta..."; e sempre la solidarietà alla Palestina.
UNA IMPORTANTE GIORNATA! Che deve continuare
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