02/11/24

Per Aurora, non solo lacrime, denuncia, ma LOTTA! Il 25 novembre chiamiamo le ragazze nelle scuole a scendere in sciopero, nelle piazze in ogni città

Questo è il vero "rumore"!

Ci fanno orrore, schifo i discorsi ipocriti di Mattarella, della Meloni, degli squallidi personaggi del governo, che verranno fatti nella giornata del 25 novembre contro la violenza sessuale sulle donne, contro i femminicidi che stanno dilagando. Nè vogliamo che nelle scuole, per una volta all'anno, venga posto il tema della condizione delle donne, quando per tutti gli altri giorni, gli insegnanti, le autorità scolastiche sanno, vedono manifestazioni concrete, piccole o grandi di questa "guerra di bassa intensità contro le donne" ma, a parte pochissimi, rari insegnanti, tacciono. Questi sono complici di questo humus fascista che spinge uomini, anche ragazzini a considerare "normale" uccidere quando si è rifiutati. 

Si dice e si dirà che la scuola dovrebbe dovrebbe fare "educazione sessuale, affettiva", che - come dice anche Nudm nel comunicato, di seguito, di cui riportiamo parti - occorre "rendere i luoghi della formazione degli spazi... (per) percorsi formativi adeguati". Ma questa scuola?!

Questa scuola che sta diventando sempre più luogo di propaganda delle idee alla "Dio, patria, famiglia"? Questa scuola, in cui fanno lezioni le forze armate, l'esercito sui "valori" della guerra e del militarismo o poliziotti che insegnano ora anche come si usano i manganelli contro chi manifesta (come è successo in un liceo a Genova)? Una scuola, quindi, che di fatto inculca nei ragazzi soprattutto uno spirito di sopraffazione, di machismo che verso le ragazze significa, inevitabilmente, idee, pratiche sessiste, fasciste, di possesso. Quale scuola, quindi? Una scuola in cui per 364 giorno non si contrastano, al momento, concezioni, atteggiamenti maschilisti, che pur ci sono tra gli studenti verso le ragazze e per un giorno dovrebbe ipocritamente essere strumento di "educazione"? 

Contro questa scuola bisogna lottare! Una scuola inevitabilmente specchio di questo sistema sociale sempre più brutale, oppressivo, i cui attuali rappresentanti di governo, delle Istituzioni, sono le persone più pregne di stili di vita, di sub cultura, di concezioni e uso delle donne, un esempio vivente di che società orribile ci stanno propinando.

Questo sistema è marcio. Da un lato fa apparire alle ragazze una falsa "emancipazione", "libertà", attraverso social, Tv spazzatura, dall'altro propaganda, modernizzandole, concezioni patriarcaliste sulla famiglia, sui rapporti uomo/donna, sul ruolo delle donne, ancora più pericolose oggi in clima di moderno fascismo, che ai ragazzi, ai mariti, portano a ritenere giustificate le reazioni di gelosia, di proprietà sulle donne, e alle ragazze ad accettare, subire, come espressione di amore quelle reazioni - Ma... per le ragazze, fino a che non decidono di rompere quei legami violenti, finchè non si ribellano.   

Queste ragazze non hanno bisogno di "ore di rivoluzione", ma di fare la rivoluzione!


Dal comunicato di NUDM: É MORTA UN’ALTRA STUDENTE, NON NE POSSIAMO PIÙ !  APPELLO AL MONDO DELLA SCUOLA

"Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.

E' passato quasi un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, un anno e decine di femminicidi, eppure la situazione non solo resta la stessa, ma appare sempre più grave. Sono oltre 90 le morti per mano della violenza di genere patriarcale che contiamo quest'anno e, mentre continuiamo ad assistere sgomentə allo sterminio, le misure di prevenzione rimangono proclami, inutili promesse al vento quando va bene, e a volte azioni perfino dannose. Le scuole sono sempre più inaccessibili per proposte di educazione sessuale,affettiva, relazionale e al consenso...   

Per questo, a 3 settimane dalla mobilitazione nazionale del 25 novembre... ci appelliamo al mondo della scuola.   

Chiediamo allə docenti alleatə di costruire lezioni all'aperto, chiediamo ai collettivi e alle organizzazioni studentesche di costruire giornate di occupazione e autogestione delle scuole in cui associazioni, collettivi e reti tranfemministe possono parlare di sessualità consapevole, amore generativo, abbattimento della cultura dello stupro e della cultura machista ciseteropatriarcale. Che si parli di cultura del consenso! Di ascolto! 

...Il "minuto di rumore" che l'anno scorso ha riempito le scuole della rabbia e della voglia di cambiamento, in opposizione al minuto di silenzio proposto dal ministro Valditara per il femminicidio di Giulia Cecchettin, deve diventare ancora più forte. Dobbiamo trasformare il "minuto di rumore" in "ore di rivoluzione" che siamo funzionali all'abbattimento della cultura patriarcale...

...É necessario rendere i luoghi della formazione degli spazi adeguati a disinnescare le armi della morte, della paura e del possesso, attraverso il rumore, la rabbia, la non rassegnazione transfemminista ma anche con i percorsi formativi adeguati...". 

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