Valditara copre i violentatori, assassini italiani e vigliaccamente strumentalizza Giulia e il dolore dei suoi familiari per attaccare i migranti- Valditara e questo governo devono essere cacciati!
di Rosario Di Raimondo
...“È stato il vostro bravo ragazzo”, è la frase che il 18 novembre di un anno fa, nel giorno del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, sua sorella Elena rilanciò sui social. Assieme a un’altra: “Bruceremo tutto”. E poi, nei giorni successivi: “Io non starò mai zitta, non mi farete mai tacere”. L’eco di quelle parole è riecheggiata ieri, alla fine di una giornata che doveva essere di ricordo e soprattutto impegno, segnata invece dalle parole di un ministro che ha ridotto le riflessioni sul patriarcato a inutile “ideologia” e ha associato l’immigrazione alla violenza di genere...
...nel pomeriggio, pur senza citare il titolare dell’Istruzione né gli altri esponenti politici presenti all’iniziativa romana, Elena Cecchettin ha pubblicato questo messaggio su Instagram: “Forse, se invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e “per bene”, si ascoltasse non continuerebbero a morire centinaia di donne nel nostro paese ogni anno”.
C’era tanto rumore, quel freddo 5 dicembre, grazie ai diecimila in piazza. Ne aveva fatto altrettanto Elena Cecchettin nei giorni precedenti, costringendo il leader della Lega Matteo Salvini (il partito di Valditara), in quelle ore insolitamente garantista dopo l’arresto di Turetta, ad aggiustare il tiro sulla vicenda. La sorella di Giulia lo aveva attaccato condividendo questo messaggio: “Ministro dei trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta. Perché bianco, perché di ‘buona famiglia’. Anche questa è violenza, violenza di Stato”.
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