28/06/23

"La Rai dovrà contribuire alla promozione della natalità e della genitorialità”

Le donne in Tv: o macchine per la riproduzione o soli corpi da inquadrare dalle gambe ai seni, e poi le facce sorridenti per il mercato dei porci...


Da La Repubblica 

Secondo il documento illustrato in cda, il servizio pubblico dovrà “contribuire alla promozione della natalità e della genitorialità”

Alla natalità hanno prima intitolato un ministero. Adesso l’hanno anche inserita nel contratto di servizio che la nuova dirigenza Rai sottoscriverà a breve con il ministro dell’Economia, azionista di controllo della Tv di Stato. Illustrato in Consiglio d’amministrazione insieme ai palinsesti autunnali - i primi dell’era Meloni che verranno presentati il 7 luglio a Napoli - il documento reca all’articolo 2 la “mission” sovranista per eccellenza. Laddove sono elencati i principi che il servizio pubblico è chiamato ad attuare, recita testualmente al punto h: la Rai dovrà “contribuire alla promozione della natalità e della genitorialità”, e solo dopo aggiunge “della parità di genere e delle pari opportunità”. Un addendum che non compariva nel precedente contratto di servizio. Che fa il paio con un intero capitolo dedicato al Made in Italy.

Quindi nel racconto della Rai a trazione meloniana bisognerà privilegiare innanzitutto i figli e la famiglia, dunque le madri, solo dopo le donne e i loro diritti. E non è una differenza da poco poiché indica una tendenza: quella che dovrà ispirare i programmi e la narrazione che si intende rivoluzionare. E a farlo sarà la carica di conduttori e giornalisti orientati a destra che dopo la pausa estiva, alcuni dei quali già arruolati per luglio e agosto, animeranno TeleMeloni.

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