01/09/22

India: grandi proteste contro la liberazione di 11 stupratori assassini

La denuncia degli stupri e la terribile condizione delle donne in India sarà interna al presidio "Basta massacri e repressione in India, Basta bombe e droni sulle popolazioni" che si tiene il 17 settembre a Roma vicino l'ambasciata indiana - via XX Settembre n. 5, alle ore 10,30

Il 27 agosto centinaia di donne, anche uomini in India hanno manifestato a Nuova Delhi e in altri Stati dell'India contro la decisone del Governo dell'India di Modi di liberare 11 uomini condannati per stupro all’ergastolo. Nel 2002 avevano stuprato una donna musulmana. 
Un famoso caso di stupro, che ebbe come vittima Bilkis Bano, una donna violentata e costretta ad assistere al massacro di 14 dei suoi familiari, compresa la figlia di tre anni, durante le violenze antimusulmane del 2002 in Gujarat, in cui oltre 1.000 persone, per lo più musulmani, rimasero uccise.
I manifestanti hanno gridato slogan e chiesto all’amministrazione dello Stato occidentale del Gujarat di revocare la decisione. 

Mentre il Paese celebrava il 75esimo anniversario dell'Indipendenza, gli undici uomini della gang, che erano stati condannati al carcere a vita 15 anni fa perché riconosciuti autori del crimine, sono stati liberati. I video che li mostrano fuori dal carcere di Godhra, circondati dai familiari che li festeggiano con pasticcini e inchinandosi ai loro piedi, nel tipico gesto di rispetto, hanno suscitato un'ondata di indignazione. 

Il provvedimento è stato preso da una commissione speciale istituita dallo Stato del Gujarat per esaminare la richiesta di grazia; un portavoce del governo dello Stato, guidato dal Bjp, ha ricordato che la legge prevede che dopo 14 anni di buona condotta la condanna a vita venga considerata espiata. 

Le associazioni femministe, quelle dei familiari delle vittime delle violenze e molti giuristi hanno attaccato questa decisione, sostenendo che la concessione della libertà viola le leggi federali, quelle dello stesso Gujarat, e che di consuetudine, in India, ai condannati per reati di questa entità non si applica nessuna grazia.

Bilkis Bano si batté pubblicamente per avere giustizia sostenuta dal marito e da molte associazioni della società civile si è dichiarata "incredula e scioccata" dalla scarcerazione.“Quando ho sentito che i detenuti che avevano devastato la mia famiglia e la mia vita erano stati rilasciati sono rimasta annichilita – ha detto la donna – Come può essere considerata questa giustizia? Mi fidavo dei tribunali e delle istituzioni. Mi fidavo del sistema e stavo imparando lentamente a convivere con il mio trauma. Il rilascio dei miei assalitori mi ha tolto la pace e ha scosso la mia fede nella giustizia”.

Tra le proteste vi è anche quella di 100 funzionari pubblici in pensione che hanno scritto al ministro della Giustizia per sottolineare come il rilascio degli stupratori avrà avuto un impatto agghiacciante sulla sicurezza di tutte le donne.

“Questa misoginia è cresciuta così tanto che è diventata normale al punto che lo stupro di una persona ci sembra un fatto ordinario” ha detto una studentessa scesa in piazza per protestare.

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