(da Il Manifesto) - Sull’esempio della destra americana, è partito l’attacco di Fratelli d’Italia contro la legge 194. E così i candidati alle prossime politiche, a partire dal senatore Luca De Carlo annunciano che ripresenteranno la proposta di legge (già depositata in questa legislatura a prima firma Isabella Rauti) che impone la sepoltura dei feti abortiti sotto le 28 settimane, anche senza la richiesta e il consenso dei genitori.
Nel testo si indicano le modalità di sepoltura. Se i genitori non dovessero fare richiesta, sarà l’Asl ad occuparsi della pratica «in un’area cimiteriale dedicata o nel campo di sepoltura dei bambini del territorio comunale in cui è ubicata la struttura sanitaria».
L’OBIETTIVO DEL PARTITO di Meloni è di generalizzare quello che già accade in varie parti d’Italia, spesso ad opera di associazioni pro-life che stipulano accordi con le Asl e organizzano tumulazioni con cerimonie religiose. Proposte di legge in questa direzione sono già state presentate nelle Regioni guidate da Fdi, come l’Abruzzo. Nelle Marche le norme per riconoscere il diritto di sepoltura dei feti sono già presenti dal 2015, quando alla guida delle regione c’era il centrosinistra, sollecitate dall’Udc. Ma in questi ultimi due anni le associazioni pro-life hanno trovato orecchie molto attente.
La Regione, come l’Umbria governata dalla Lega, non ha voluto recepire le indicazioni ministeriali sulla pillola Ru486 nei consultori. Il capogruppo Fdi Carlo Ciccioli ha parlato della necessità di disincentivare l’aborto per evitare la «sostituzione etnica» degli italiani.
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