08/09/22

Appello internazionale dell'ICSPWI a mobilitarsi nella Settimana internazionale d'azione. Appello alle donne a sostenere la battaglia delle donne indiane

per la liberazione delle prigioniere e prigionieri politici in India e per fermare i bombardamenti con droni dello Stato indiano contro le popolazioni rurali.

Il Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India (ICSPWI) fa appello a tutti i partiti e organizzazioni rivoluzionarie, tutte le organizzazioni internazionaliste, gli artisti, i settori democratici del mondo intellettuale, i movimenti di liberazione nazionale, le organizzazioni progressiste delle donne, tutti i movimenti democratici e popolari, tutti i rivoluzionari, lavoratori, contadini, giovani e studenti a unirsi alla Settimana di mobilitazione dal 13 al 19 settembre e a farne un successo mondiale.

Portiamo la condanna dei crimini del regime fascista di Modi nelle strade del mondo e soprattutto alle ambasciate dello Stato indiano. Le ambasciate indiane devono essere bersaglio della nostra mobilitazione per denunciare i crimini di questo Stato contro il popolo.

Il Primo Ministro Modi sta conducendo una guerra contro il suo popolo, contro tutte le organizzazioni democratiche, contro tutti coloro che sono al di fuori del sistema delle caste razzista e feudale, come i Dalit o gli indigeni (Adivasi), contro i popoli dello Stato indiano soggetti a oppressione nazionale (Kashmir, Naga, Asom, Manipur e Bodo), contro gli artisti, le minoranze religiose come musulmani e cristiani, contro i lavoratori, ecc. In questa guerra al popolo si usano i paramilitari, l'esercito indiano, i droni come i mezzi più devastanti per attaccare la popolazione civile (le manifestazioni, assemblee, matrimoni, funerali, ecc., ecc.). Nelle città, chiunque può essere accusato di essere un "maoista urbano" ed essere perseguito secondo la Legge sulla prevenzione delle attività illegali (UAPA) o la Legge sulla sedizione, ecc. Nelle campagne sono frequenti i rapimenti e assassinii di indigeni. Inoltre, nel caso delle donne, sono frequenti anche gli stupri da parte della polizia, dei paramilitari o dell'esercito indiano.

In India, praticamente tutti i prigionieri politici vengono brutalmente torturati. Queste torture causano un numero significativo di morti che si aggiunge alle morti causate da cattive condizioni igieniche, mancanza di acqua potabile, mancanza di cure mediche, mancanza di medicinali e cibo di scarsa qualità.

Se la situazione nelle carceri indiane è tragica, per le donne prigioniere politiche è ancora peggio. Il sistema carcerario indiano è una copia del sistema carcerario esercitato dallo stato britannico quando l'India era una colonia. Le donne detenute sono costrette a indossare il "sari" e il non indossarlo "autorizza" i carcerieri a ulteriori abusi. Lo stupro come arma contro le donne accusate di crimini politici e altri arresti sessuali fanno delle prigioni indiane un luogo di sterminio. Ogni anno nelle carceri indiane muoiono tra le 1.900 e le 2.100 persone.

Il Partito Comunista dell’India (maoista) sta mobilitando il movimento rivoluzionario indiano per una Settimana d'Azione Globale in India. Il PCI (maoista) è il più grande partito comunista esistente al momento. Questo partito guida l'Esercito popolare guerrigliero di liberazione (PLGA), che è la più grande esercito rosso del mondo. È il Partito che guida la guerra popolare delle masse contro lo Stato borghese che opprime una società segnata da relazioni sociali semi-feudali.

Rivendicazioni:

1) Liberazione incondizionata dei prigionieri politici.

2) Fermare gli attacchi effettuati con droni dal governo Modi e dal governo dello stato del Chhattisgarh sulle aree in movimento.

3) Tutti i prigionieri incriminati per lotte sociali e politiche devono essere riconosciuti prigionieri politici.

4) Abrogazione di UAPA, AFSPA e di tutte le draconiane "Leggi di sicurezza" nei diversi stati. Il reato di "sedizione" deve essere rimosso dal codice penale indiano. Tutti gli imputati sulla base di queste leggi devono essere rilasciati senza condizione.

5) Porre fine alle violazioni dei diritti, in particolare dei prigionieri politici e delle donne detenute politiche, e alle atrocità a cui sono soggetti.

6) I regolamenti delle carceri devono essere riformati. Le condizioni nelle carceri devono essere migliorate secondo nuovi regolamenti.

8) La censura contro chi si esprime contro l'ingiustizia deve essere rimossa.

9) La repressione della lotta dei popoli indigeni per la protezione delle risorse naturali del Paese deve finire.

10) Fermare la crudele repressione del governo contro i movimenti di liberazione nazionale e le loro organizzazioni, come Kashmir, Naga, Asom e Manipur.

11) Fermare l'offensiva brahmanica fascista Hindutva contro lavoratori, contadini e altre classi oppresse, studenti e giovani, insegnanti, minoranze religiose, dalit, donne e altri settori oppressi.

ICSPWI

csgpindia@gmail.com

In Italia appuntamento sabato 17 settembre ore 10.30 Roma piazza Esquilino

Nessun commento: