Eddi ha combattuto contro lo stato islamico, ma è prigioniera dello stato italiano, perché ha sempre lottato, anche qui in Italia, contro l'oppressione delle donne, le disuguaglianze sociali, per un mondo migliore.
L'aver combattuto, armi in pugno, contro tutto questo, per la libertà, è ciò che la rende più pericolosa, non solo per lo stato islamico, ma anche per quello italiano.
Eddi è una donna pericolosa perché ha avuto il coraggio di scendere in guerra contro la guerra che, dallo stato islamico alla nostra falsa democrazia, la borghesia ci muove continuamente come donne proletarie.
Eddi è pericolosa perché ha opposto alla violenza reazionaria dello stato islamico la giusta violenza rivoluzionaria delle donne, non solo curde, ma di tutto il mondo
Eddi è pericolosa per lo stato italiano perché evoca la giusta violenza rivoluzionaria delle nostre partigiane.
Non tutte abbiamo fatto o potuto fare la stessa esperienza di Eddi nelle YPJ, ma Eddi è tutte noi, perché l'unica arma che abbiamo per sovvertire questo sistema sociale di moderna barbarie è l'organizzazione rivoluzionaria delle donne proletarie
Contro la violenza reazionaria sulle donne di questo stato moderno fascista, ci vuole la giusta violenza rivoluzionaria delle moderne partigiane.
Libertà per Eddi, prigioniera politica di questa falsa democrazia!
mfpr-AQ
La corte d’appello di Torino deciderà entro Natale a proposito del ricorso presentato da Maria Edgarda Marcucci contro la misura della sorveglianza speciale – eredità di regi decreti dell’era fascista, quando venivano usate come strumenti di repressione del dissenso - a lei applicata nel marzo scorso dal Tribunale torinese, misura che le sottrae una parte considerevole di libertà. Eddi Marcucci nel 2017, all’età di 26 anni, è andata in Siria per unirsi alle milizie curde e combattere lo Stato Islamico, contribuendo a infliggere un colpo mortale al califfato.
In quanto capace di maneggiare le armi, è ritenuta oggi pericolosa per l’Italia, a prescindere dalle intenzioni di utilizzare quelle armi in un modo o in un altro oppure di non utilizzarle affatto.
Una misura, quello della sorveglianza speciale, che stride con molti dei principi della nostra Costituzione: si pensi ad esempio al principio di presunzione di innocenza, oppure al principio di tassatività, per il quale i comportamenti previsti come reati devono essere descritti in maniera chiara e precisa dalla legge, affinché tutti possano conoscerli e le decisioni al proposito non siano prese arbitrariamente.
Il diritto penale in una democrazia avanzata giudica dati di fatto, non intenzioni nella mente delle persone. Senza neanche sapere realmente se quelle intenzioni ci sono davvero. E infatti, senza poteri di preveggenza, per applicare una misura di prevenzione bisogna necessariamente basarsi su indizi. Su quali indizi si è basato il tribunale di Torino nel comportamento di Eddi Marcucci per qualificarla come pericolosa? Fino a oggi i fatti dicono che è stata pericolosa solo per lo Stato Islamico.
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