20/11/20

Necrologio per Gudrun

Inviatoci dalle compagne di Amazora, in occasione dell'assemblea telematica delle donne/lavoratrici che si è tenuta ieri, 19 novembre

MFPR



Care tutte,

con grande cordoglio riceviamo e diffondiamo il testo delle compagne del FZ- FrauenLesbenMädchenMigrantinnen Zentrum per la morte di Gudrun, uccisa nell'attentato di Vienna del 2 novembre.

Ciao Gudrun



Cosa hanno a che fare la violenza e la militarizzazione con le condizioni attuali?
Un necrologio per Gudrun (del FZ- FrauenLesbenMädchenMigrantinnen Zentrum)


Il 2 novembre 2020 un giovane uomo ha perpetuato un attacco a Vienna, in cui 4 persone sono state uccise indiscriminatamente e molte altre ferite. Una delle persone uccise era Gudrun, che ha contribuito a plasmare il bar del Frauen Zentrum per molti anni.


Come FZ (Centro per donnelesbicheragazzemigranti), commemoriamo la nostra compagna di lunga data Gudrun, che è stata uccisa il 2 novembre dall'attacco di un giovane uomo.

L'azione del perpetratore può essere scaturita dall'odio verso un sistema basato sull'esclusione, razzista. Ma l'odio  dell'omicidio indiscriminato di persone è criminale, tanto quanto il sistema contro cui lui ha cercato di lottare.
Abbiamo conosciuto Gudrun come una donna energica, per cui era importante che ci fosse un posto dove DonneLesbiche potessero unirsi, aiutarsi l'una con l'altra e organizzarsi. Siamo in debito con lei per le ore infinite di volontariato al FZ, perché per lei era importante che questo luogo femminista fosse accessibile alle donne!

Ci ricorderemo in particolare del rinnovamento di tutto il bar nel 2003. Per molti anni è stata attiva nell'organizzazione delle feste nel FZ dopo la manifestazione dell'8 marzo, la giornata internazionale delle donne.
Spesso si sedeva ai tavoli delle donne e aveva sempre un orecchio aperto, anche verso le difficili realtà della vita. Per molte era un'amica e un punto di riferimento importante per trovare un'identità lesbica. Ha dato un sacco a tutte e sapeva come farlo senza tanto clamore.

Come ha già detto sua sorella nel necrologio pubblicato nel quotidiano di Vienna "Der Standard", odio e violenza non erano una soluzione per Gudrun, ma parte del problema della nostra società. Una delle maggiori e centrali preoccupazioni per lei era di combattere la violenza contro le donne.
Come attivista era impegnata per una società antirazzista e antipatriarcale e non avrebbe voluto che i responsabili politici, come si può osservare ora, non si assumessero la responsabilità per condizioni che distribuiscono privilegi e potere in modo totalmente diseguale.

Non avrebbe neanche voluto che, in risposta all'attacco, la legge (austriaca)  sulla cittadinanza venisse ristretta e che la discriminazione e l'esclusione sociale si intensificassero per questo motivo.

Avremmo parlato con lei della connessione tra la violenza maschile e la violenza razzista. Per esempio, del feminicidio che ha avuto luogo a Penzing poco prima dell'attacco, della morte di un prigioniero in detenzione, su cui pendeva la deportazione due settimane fa, e della deportazione pianificata il 12 Novembre, quando numerose persone verranno deportate in Nigeria con voli Charter.
Quanto sono escludenti e razziste le nostre società e il nostro sistema educativo? Cosa hanno a che fare la violenza maschile e la militarizzazione con le circostanze attuali? Che diritto ha Sebastian Kurz di parlare di una lotta tra civiltà e barbarie, quando è precisamente questa presunta politica "civilizzata" che è in parte responsabile per quello che chiama condizioni "barbariche"?
Queste sono le domande che Gudrun si sarebbe posta e che caratterizzavano la sua posizione politica.

Le nostre lotte per una società differente, per un mondo differente, richiedono precisamente questa prospettiva e solidarietà attiva quando si verificano esclusione e campagne denigratorie.

Diciamo arrivederci alla nostra sorella amica e compagna Gudrun! Ci mancherai!
Esprimiamo le nostre più profonde condoglianze ai suoi parenti, alla sua compagna, e alle sue amiche più vicine e anche ai parenti e amici di quelli che hanno perso le loro vite in quell'attacco!

Allo stesso tempo, ricordiamo quelli che sono stati uccisi nell'attacco di Kabul, che è avvenuto nello stesso giorno e ha provocato 19 morti e molti feriti. Siamo in lutto con voi!

Continueremo ad essere attive nella lotta contro la violenza contro le donne, femicidi, e condizioni misogine e nel promuovere un'autonoma e vivace presenza di donne e visibilità lesbica!

Dichiariamo guerra al razzismo, al patriarcato e al capitalismo!

Con tutta la nostra forza e amore per la vita continuiamo a combattere per una vita migliore per tutte/i nel mondo!


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