Inviatoci dalle compagne di Amazora, in occasione dell'assemblea telematica delle donne/lavoratrici che si è tenuta ieri, 19 novembre
MFPR
Care tutte,
con grande cordoglio riceviamo e diffondiamo il testo delle compagne del FZ- FrauenLesbenMädchenMigrantinnen Zentrum per la morte di Gudrun, uccisa nell'attentato di Vienna del 2 novembre.
Ciao Gudrun
Cosa
hanno a che fare la violenza e la militarizzazione con le condizioni
attuali?
Un necrologio per Gudrun (del FZ-
FrauenLesbenMädchenMigrantinnen Zentrum)
Il 2
novembre 2020 un giovane uomo ha perpetuato un attacco a Vienna, in
cui 4 persone sono state uccise indiscriminatamente e molte altre
ferite. Una delle persone uccise era Gudrun, che ha contribuito a
plasmare il bar del Frauen Zentrum per molti anni.
Come
FZ (Centro per donnelesbicheragazzemigranti), commemoriamo la nostra
compagna di lunga data Gudrun, che è stata uccisa il 2 novembre
dall'attacco di un giovane uomo.
L'azione
del perpetratore può essere scaturita dall'odio verso un sistema
basato sull'esclusione, razzista. Ma l'odio dell'omicidio
indiscriminato di persone è criminale, tanto quanto il sistema
contro cui lui ha cercato di lottare.
Abbiamo conosciuto Gudrun
come una donna energica, per cui era importante che ci fosse un posto
dove DonneLesbiche potessero unirsi, aiutarsi l'una con l'altra e
organizzarsi. Siamo in debito con lei per le ore infinite di
volontariato al FZ, perché per lei era importante che questo luogo
femminista fosse accessibile alle donne!
Ci
ricorderemo in particolare del rinnovamento di tutto il bar nel 2003.
Per molti anni è stata attiva nell'organizzazione delle feste nel FZ
dopo la manifestazione dell'8 marzo, la giornata internazionale delle
donne.
Spesso si sedeva ai tavoli delle donne e aveva sempre un
orecchio aperto, anche verso le difficili realtà della vita. Per
molte era un'amica e un punto di riferimento importante per trovare
un'identità lesbica. Ha dato un sacco a tutte e sapeva come farlo
senza tanto clamore.
Come
ha già detto sua sorella nel necrologio pubblicato nel quotidiano di
Vienna "Der Standard", odio e violenza non erano una
soluzione per Gudrun, ma parte del problema della nostra società.
Una delle maggiori e centrali preoccupazioni per lei era di
combattere la violenza contro le donne.
Come attivista era
impegnata per una società antirazzista e antipatriarcale e non
avrebbe voluto che i responsabili politici, come si può osservare
ora, non si assumessero la responsabilità per condizioni che
distribuiscono privilegi e potere in modo totalmente diseguale.
Non avrebbe neanche voluto che, in risposta all'attacco, la legge (austriaca) sulla cittadinanza venisse ristretta e che la discriminazione e l'esclusione sociale si intensificassero per questo motivo.
Avremmo
parlato con lei della connessione tra la violenza maschile e la
violenza razzista. Per esempio, del feminicidio che ha avuto luogo a
Penzing poco prima dell'attacco, della morte di un prigioniero in
detenzione, su cui pendeva la deportazione due settimane fa, e della
deportazione pianificata il 12 Novembre, quando numerose persone
verranno deportate in Nigeria con voli Charter.
Quanto sono
escludenti e razziste le nostre società e il nostro sistema
educativo? Cosa hanno a che fare la violenza maschile e la
militarizzazione con le circostanze attuali? Che diritto ha Sebastian
Kurz di parlare di una lotta tra civiltà e barbarie, quando è
precisamente questa presunta politica "civilizzata" che è
in parte responsabile per quello che chiama condizioni "barbariche"?
Queste sono le domande che Gudrun si sarebbe posta e che
caratterizzavano la sua posizione politica.
Le nostre lotte per una società differente, per un mondo differente, richiedono precisamente questa prospettiva e solidarietà attiva quando si verificano esclusione e campagne denigratorie.
Diciamo
arrivederci alla nostra sorella amica e compagna Gudrun! Ci
mancherai!
Esprimiamo le nostre più profonde condoglianze ai
suoi parenti, alla sua compagna, e alle sue amiche più vicine e
anche ai parenti e amici di quelli che hanno perso le loro vite in
quell'attacco!
Allo stesso tempo, ricordiamo quelli che sono stati uccisi nell'attacco di Kabul, che è avvenuto nello stesso giorno e ha provocato 19 morti e molti feriti. Siamo in lutto con voi!
Continueremo ad essere attive nella lotta contro la violenza contro le donne, femicidi, e condizioni misogine e nel promuovere un'autonoma e vivace presenza di donne e visibilità lesbica!
Dichiariamo guerra al razzismo, al patriarcato e al capitalismo!
Con tutta la nostra forza e amore per la vita continuiamo a combattere per una vita migliore per tutte/i nel mondo!
Nessun commento:
Posta un commento