Nell'assemblea telematica del Patto d'azione anticapitalista che si
è tenuta domenica scorsa, nella linea, detta il 19, di
invadere/contaminare tutte le realtà di lotta, la compagna Donatella
di Palermo ha parlato dell'assemblea delle donne/lavoratrici e ha
fatto appello ad assumere non solo a parole la piattaforma delle
donne - in allegato riportiamo il suo intervento.
Questo intervento ha portato ad una integrazione nella piattaforma
del Patto. Ma occorrono ulteriori passi, pratici e politici
soprattutto verso l'unità/autonomia delle lavoratrici, compagne che
fanno riferimento al PdA, perchè le donne siano una forza
riconoscibile e riconosciuta.
INTERVENTO NELL'ASSEMBLEA DEL PATTO D'AZIONE
Nel mio intervento mi voglio concentrare principalmente sulla punto della piattaforma (del PdA) inserita nel documento relativo alla questione delle donne, collegandola all'assemblea nazionale di lavoratrici che si è tenuta il 19 novembre, per portare un contributo a questa discussione e dare anche spunti concreti.
È stata un'assemblea che ha visto ancora una volta la partecipazione di lavoratrici di diversi settori e ha dato nuovamente il segno del fatto che le lavoratrici non vogliono rinunciare a prendersi la scena e, come hanno già dimostrato nei fatti in questi mesi nonostante le difficoltà, vogliono portare avanti le loro lotte, soprattutto centrandosi sul concetto “passare dalla denuncia all’azione”, che mi pare guidi anche il documento più generale che oggi sta discutendo.
Passare all'azione introducendo, per lo specifico appunto delle lavoratrici, delle donne, nuovi punti fermi e nuove discriminanti e una nuova parola d'ordine: “se lotta una lottano tutte”. Vale a dire fare di ogni lotta la lotta di tutte, per rafforzarle e coordinarle, per rafforzarci col collegamento e l’unità sul piano dell’intreccio classe/genere.
Come dicevo, si sono poste anche tre questioni discriminanti che riportiamo nella discussione di oggi, per affermare e imporre la lotta delle donne, delle lavoratrici, l'organizzazione, l'autonomia/separazione e l'invasione/contaminazione in tutti i campi e tutte le lotte.
Organizzazione e autonomia/separazione perché è solo così che la marcia in più delle donne lavoratrici, delle donne proletarie, che nasce da una condizione di attacco a 360° e di “oppressione senz'altro” può essere più riconoscibile e riconosciuta.
Contaminazione/invasione perché c'è invadere tutti i campi, contaminare, così come si è fatto per esempio per la questione dello sciopero del 5 dei, meccanici dove comunque si è andate con un volantino specifico sulla questione lavoratrici.
La piattaforma delle donne di cui abbiamo parlato nelle nostre assemblee la vogliamo mettere al centro dell’azione, perché è una piattaforma, come abbiamo già detto diverse volte, non statica ma che si arricchisce ogni volta di nuove istanze, di nuovi bisogni che le lavoratrici pongono sulla base anche delle lotte reali che fanno.
Per esempio, è venuta fuori forte la questione delle rivendicazioni per la sicurezza anti Covid19, la necessità di lotte specifiche in tutti i posti di lavoro in tal senso, nelle scuole, nelle fabbriche, ecc. Così come la rivendicazione di assemblee sindacali di sole donne sul posto di lavoro, ma anche la richiesta forte di avere un reddito per mangiare e vivere nel momento in cui ci tolgono il lavoro, questa è un’istanza forte che è venuta per esempio dalla lavoratrici di Palermo. Ma una cosa è chiedere con forza il reddito quando non si ha il lavoro, altra cosa che assolutamente non vogliamo è la sostituzione della rivendicazione del salario posta come unica rivendicazione che di fatto sostituisce la lotta per il lavoro, che invece le donne e le lavoratrici vogliono, perchè per le donne il lavoro è anche indipendenza, emancipazione. Perciò non accettiao né bonus né solo sostegni economici a vita.
In tal senso ribadiamo il fatto che la condizione e i bisogni delle donne non possono essere solo un punto di una piattaforma generale, o un capoverso di un documento generale. Noi diciamo ancora una volta a questa assemblea di oggi di assumere la piattaforma delle lavoratrici, una piattaforma aperta, un work in progres, non calata dall'alto ma che nasce dalle lotte reali delle lavoratrici, e quindi non ci basta soltanto l'inserimento di alcune rivendicazioni.
Volevo anche parlare di alcune proposte concrete. Essere visibili con i propri materiali, con strumenti e interventi nelle giornate di lotta prossime del patto l'azione, che sono proposte all'interno del documento. Diffondere un volantino con la nostra piattaforma. Preparare anche una giornata d’azione specifica delle donne per le lavoratrici entro l'inizio dell'anno nuovo.
Abbiamo di fronte la questione del 25 novembre. Noi non siamo assolutamente, anzi rifiutiamo l’indizione di scioperi, così come è stato detto da chi prima di me ha parlato, che sono perlopiù autoreferenziali, che vengono molto spesso indetti soltanto su una base formale. L'esperienza specifica che ho nella città di Palermo, in particolare per quanto riguarda il sindacato USB è quella che si proclamano questi scioperi ma poi non ci si sporca mai le mani ogni giorno tra le lavoratrici, ma si fa sciopero soltanto perché lo si deve fare. Non sono questi scioperi per le donne.
La giornata del 25 novembre è importantissima per le donne e la dobbiamo caratterizzare anche quest'anno, anche all'interno del Patto, come un segnale visibile da parte di donne e lavoratrici
Allo sciopero delle donne che è uno sciopero produttivo e riproduttivo, bisogna tornare ma forma concreta di difesa e di attacco. Adesso è la fase è quella di accumulare le forze perché le proletarie riprendano nelle loro mani lo sciopero delle donne come sciopero effettivo nelle fabbriche e nei posti di lavoro e non l’ennesimo sciopero rituale con manifestazioni rituali, che sono inoffensivi per i padroni, per il governo e per lo Stato.
Chiudo sulla questione del collegamento con la battaglia a livello internazionale, che deve investire anche la questione di noi donne e delle lavoratrici. Qualche compagno precedentemente ha citato la forte lotta delle donne femministe polacche contro il governo che si sta accanendo contro tutti i settori popolari e sulla questione dell'aborto. Nella nostra assemblea, per esempio, si è anche nuovamente parlato delle donne curde, si è parlato delle grandi manifestazioni in Messico contro la guerra verso le donne contro le violenze sessuali, i femminicidi; e, visto che è stata citata anche l'India, vorrei ricordare anche le lavoratrici indiane, le manifestazioni grandissime e scioperi grandissimi delle donne indiane anche legati alla questione della pandemia e di quello che stanno subendo in quel paese dove si muore, ma non ne parla nessuno.
Grazie
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