29/07/18

Sul doppio stupro in Via Mezzocannone, le compagne chiamano alla mobilitazione

Dalle compagne della Mensa Occupata

In questi giorni, abbiamo letto sui giornali la storia di una studentessa erasmus diciottenne, stuprata in pieno centro a Mezzocannone prima, e poi nuovamente in macchina dal suo "soccorritore".

La notizia è quasi passata sotto traccia nel dibattito pubblico nazionale, forse perché gli infami aguzzini non erano di colore, ma bianchi, italiani e benestanti.

L'ennesimo episodio di violenza di genere accompagnato dal silenzio generale, dimostra il livello di accettazione della barbarie sessista in questo paese, che procede rafforzato nell'attuale deriva reazionaria della politica parlamentare tutta. I corpi e le storie di chi subisce violenza diventano strumenti per canalizzare l'odio sociale e rafforzare i meccanismi padri di quella stesa violenza che fingono di voler combattere, nascondendo interessi politici.

In Spagna o in Argentina un fiume di persone avrebbe già occupato le piazze davanti ad episodi come questo: non solo per dimostrare solidarietà attiva, alla ragazza e a tutt@ coloro che combattono per rialzarsi dalla violenza, ma per gridare che se toccano una toccano tutt@, e che sono i movimenti ad educare e a diffondere certi contenuti nella società. Qualcuno dirà che è inutile, e si limiterà a invocare "pene severe" o la "castrazione chimica". A dimostrazione ancora più chiara dell'arretratezza culturale e morale in cui versiamo.

Scendiamo in piazza, non lasciamo nessun@ solo!

Non bisogna arrendersi a questa deriva, siamo tutte e tutti parte lesa!

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