Cile: tre donne accoltellate durante la marcia per il diritto di aborto
Mercoledì, 25 luglio, oltre 50.000 persone hanno partecipato alla sesta marcia nazionale per un aborto legale, libero e sicuro in Cile, rivendicando il diritto all'aborto senza condizioni e ad un'educazione non sessista. Durante la marcia, tre donne sono state accoltellate. Gli attacchi sono stati rivendicati dal gruppo neo-nazista "Movimiento social patriota" attraverso i social network.
Questa marcia si tiene dal 2013, ogni 25 luglio, in risposta al caso di Belén, una bambina di 11 anni, rimasta incinta dopo essere stata violentata dal patrigno e che ha dovuto continuare la sua gravidanza nonostante la sua età. Fino al 2017 l'aborto era vietato in tutte le sue forme, ora è ammesso solo in alcune condizioni.
Di seguito il comunicato di NiUnaMenosChile
CILE "Non ci fermeranno. Hanno paura perché non abbiamo più paura."
Tre donne sono state accoltellate mercoledì 25 luglio a Santiago del Cile mentre partecipavano alla 6° marcia femminista organizzata a livello nazionale per l'aborto libero, sicuro e gratuito. Gli aggressori, che non sono ancora stati identificati, hanno agito a volto coperto alla fine della manifestazione che ha visto la partecipazione di circa 50.000 persone. Le compagne ferite ora stanno bene e sono state dimesse dagli ospedali. Immediata la risposta del movimento femminista che ha indetto ieri una conferenza stampa ( foto in alto) invitando di nuovo alla mobilitazione nel tardo pomeriggio in Piazza Italia a Santiago contro l'attacco fascista e misogino. Prima dell'accoltellamento, un'altra provocazione violenta era avvenuta davanti ad un centro commerciale durante il passaggio del corteo ad opera di neonazisti del gruppo Patriot Movimento Sociale, seguaci di Pinochet. Il gruppo ha rivendicato l'azione sul proprio account twitter: "Abbiamo dipinto l'Alameda con sangue e viscere di animali per ricordare loro che cercano di uccidere i bambini." I violenti e gravi attacchi degli antiabortisti sono stati condannati da tutto il mondo politico cileno.
Nei vari comunicati che si sono succeduti nella giornata di ieri, il movimento femminista cileno denuncia il tentativo di fermare la forte mobilitazione per l'aborto libero, sicuro e gratuito che si sta estendendo in tutta l'America Latina. Non a caso il pañuelo verde è stato simbolo della imponente manifestazione che si è tenuta il 25 luglio,a sostegno della lotta delle femministe argentine. Qui uno stralcio del comunicato di #NiUnaMenosChile: "Interpelliamo la giustizia affinché questi atti violenti siano perseguiti e non rimangano nella impunità patriarcale. Le persecuzioni e le intimidazioni che stanno vivendo le nostre compagne argentine si manifestano anche qui in Cile per zittirci, ma si sappia che siamo più unite che mai e che questa rivolta femminista per la difesa dei nostri diritti continuerà con ancora più forza." #NoBastan3Causales #AbortoLegalYa
Video : https://www.facebook.com/ajplusespanol/videos/2003287113056961/
https://www.facebook.com/coordinadorafeminista8M/videos/2371955783031192/
Foto e comunicato 6°Marcia 25 luglio
https://www.facebook.com/pg/coordinadorafeminista8M/photos/?tab=album&album_id=2371903936369710
https://www.facebook.com/pg/cooperativafotografas/photos/?tab=album&album_id=210663139644073
https://www.facebook.com/notes/coordinadora-feminista-8m/declaraci%C3%B3n-p%C3%BAblica-coordinadora-feminista-8m-por-el-derecho-al-aborto-libre-leg/2370193789874058/
Mercoledì, 25 luglio, oltre 50.000 persone hanno partecipato alla sesta marcia nazionale per un aborto legale, libero e sicuro in Cile, rivendicando il diritto all'aborto senza condizioni e ad un'educazione non sessista. Durante la marcia, tre donne sono state accoltellate. Gli attacchi sono stati rivendicati dal gruppo neo-nazista "Movimiento social patriota" attraverso i social network.
Questa marcia si tiene dal 2013, ogni 25 luglio, in risposta al caso di Belén, una bambina di 11 anni, rimasta incinta dopo essere stata violentata dal patrigno e che ha dovuto continuare la sua gravidanza nonostante la sua età. Fino al 2017 l'aborto era vietato in tutte le sue forme, ora è ammesso solo in alcune condizioni.
Di seguito il comunicato di NiUnaMenosChile
CILE "Non ci fermeranno. Hanno paura perché non abbiamo più paura."
Tre donne sono state accoltellate mercoledì 25 luglio a Santiago del Cile mentre partecipavano alla 6° marcia femminista organizzata a livello nazionale per l'aborto libero, sicuro e gratuito. Gli aggressori, che non sono ancora stati identificati, hanno agito a volto coperto alla fine della manifestazione che ha visto la partecipazione di circa 50.000 persone. Le compagne ferite ora stanno bene e sono state dimesse dagli ospedali. Immediata la risposta del movimento femminista che ha indetto ieri una conferenza stampa ( foto in alto) invitando di nuovo alla mobilitazione nel tardo pomeriggio in Piazza Italia a Santiago contro l'attacco fascista e misogino. Prima dell'accoltellamento, un'altra provocazione violenta era avvenuta davanti ad un centro commerciale durante il passaggio del corteo ad opera di neonazisti del gruppo Patriot Movimento Sociale, seguaci di Pinochet. Il gruppo ha rivendicato l'azione sul proprio account twitter: "Abbiamo dipinto l'Alameda con sangue e viscere di animali per ricordare loro che cercano di uccidere i bambini." I violenti e gravi attacchi degli antiabortisti sono stati condannati da tutto il mondo politico cileno.
Nei vari comunicati che si sono succeduti nella giornata di ieri, il movimento femminista cileno denuncia il tentativo di fermare la forte mobilitazione per l'aborto libero, sicuro e gratuito che si sta estendendo in tutta l'America Latina. Non a caso il pañuelo verde è stato simbolo della imponente manifestazione che si è tenuta il 25 luglio,a sostegno della lotta delle femministe argentine. Qui uno stralcio del comunicato di #NiUnaMenosChile: "Interpelliamo la giustizia affinché questi atti violenti siano perseguiti e non rimangano nella impunità patriarcale. Le persecuzioni e le intimidazioni che stanno vivendo le nostre compagne argentine si manifestano anche qui in Cile per zittirci, ma si sappia che siamo più unite che mai e che questa rivolta femminista per la difesa dei nostri diritti continuerà con ancora più forza." #NoBastan3Causales #AbortoLegalYa
Video : https://www.facebook.com/ajplusespanol/videos/2003287113056961/
https://www.facebook.com/coordinadorafeminista8M/videos/2371955783031192/
Foto e comunicato 6°Marcia 25 luglio
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