caratterizzata soprattutto dall'incontro nello sciopero delle donne delle lavoratrici con le studentesse
La
mattinata di questa importante giornata internazionale delle donne è
iniziata a Taranto al mattino presto. La prima tappa delle compagne del
Movimento femminista proletario rivoluzionario e delle lavoratrici Slai
cobas sc è stata ad una scuola, l'Istituto professionale "Cabrini", a
maggioranza femminile, dove abbiamo portato volantini, striscioni,
panelli, anche musica. Subito si è stabilito un bel rapporto con le
studentesse, che fino a questa mattina non avevano parlato a scuola
dello sciopero dell'8 marzo e lo avevano saputo solo tramite le nostre
locandine nei giorni precedenti, e quindi
volevano sapere.
La bella sorpresa è stata che lì hanno deciso di fare lo sciopero, e la maggioranza non è entrata a scuola. Lo stesso, anche se con numeri di partecipazione inferiori, è avvenuto ad un altra scuola vicina, il Magistrale Vittorino Da Feltre, dove pure qui solo i nostri manifesti avevano informato dello sciopero.
Ma ancora più bello è stato quando delegazioni di studentesse, sia del Cabrini che del Vittorino sono venute poi a piazza Castello per unirsi alle rappresentanze delle lavoratrici in lotta.
In piazza in un clima combattivo e festoso, abbiamo reso concreta la parola d'ordine: "la parola alle donne". Abbiamo fatto interviste/video, sia collettive con le studentesse sia con le lavoratrici, insieme ad una breve conferenza stampa (su Rai 3 Puglia delle 14 la prima immagine sull'8 marzo è stata della nostra piazza e hanno poi dato il servizio all'interno - così come ci ha contattato l'Ansa); abbiamo compilato insieme alle lavoratrici i questionari. Soprattutto le lavoratrici non la finiva più di raccontare e denunciare vari aspetti della loro condizione, non solo di lavoro, di massima precarietà, ma anche di molestie, di violenze sessuali subite da padroni e altri uomini. Ma alla denuncia si è univa subito il racconto delle esperienze di lotta per e sul lavoro, di ribellione contro le violenze, di necessità di una lotta più generale, rivoluzionaria per cambiare da cima a fondo questo sistema che non può minimamente rispondere ai bisogni delle donne e attacca i diritti, la dignità delle donne.
Ma la mattinata non è finita qui. E' stata la volta del giro in tutta la città! Con il pulmino riempito dalle lavoratrici, coperto di striscioni, con la musica a tutto volume - da "Sebben che siamo donne" a "Bella ciao" ad altre canzoni - siamo state la meraviglia positiva delle varie strade e posti in cui passavamo. Non si voleva più finire...
"Anche questa - ha detto una lavoratrice - è una manifestazione!!
Nei prossimi giorni pubblicheremo le interviste e raccoglieremo i questionari.
Stasera partecipiamo al corteo organizzato da Nudm di Taranto.
La bella sorpresa è stata che lì hanno deciso di fare lo sciopero, e la maggioranza non è entrata a scuola. Lo stesso, anche se con numeri di partecipazione inferiori, è avvenuto ad un altra scuola vicina, il Magistrale Vittorino Da Feltre, dove pure qui solo i nostri manifesti avevano informato dello sciopero.
Ma ancora più bello è stato quando delegazioni di studentesse, sia del Cabrini che del Vittorino sono venute poi a piazza Castello per unirsi alle rappresentanze delle lavoratrici in lotta.
In piazza in un clima combattivo e festoso, abbiamo reso concreta la parola d'ordine: "la parola alle donne". Abbiamo fatto interviste/video, sia collettive con le studentesse sia con le lavoratrici, insieme ad una breve conferenza stampa (su Rai 3 Puglia delle 14 la prima immagine sull'8 marzo è stata della nostra piazza e hanno poi dato il servizio all'interno - così come ci ha contattato l'Ansa); abbiamo compilato insieme alle lavoratrici i questionari. Soprattutto le lavoratrici non la finiva più di raccontare e denunciare vari aspetti della loro condizione, non solo di lavoro, di massima precarietà, ma anche di molestie, di violenze sessuali subite da padroni e altri uomini. Ma alla denuncia si è univa subito il racconto delle esperienze di lotta per e sul lavoro, di ribellione contro le violenze, di necessità di una lotta più generale, rivoluzionaria per cambiare da cima a fondo questo sistema che non può minimamente rispondere ai bisogni delle donne e attacca i diritti, la dignità delle donne.
Ma la mattinata non è finita qui. E' stata la volta del giro in tutta la città! Con il pulmino riempito dalle lavoratrici, coperto di striscioni, con la musica a tutto volume - da "Sebben che siamo donne" a "Bella ciao" ad altre canzoni - siamo state la meraviglia positiva delle varie strade e posti in cui passavamo. Non si voleva più finire...
"Anche questa - ha detto una lavoratrice - è una manifestazione!!
Nei prossimi giorni pubblicheremo le interviste e raccoglieremo i questionari.
Stasera partecipiamo al corteo organizzato da Nudm di Taranto.
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