Ieri l’arte fotografica al servizio della lotta contro femminicidi e violenze sessuali contro le donne
Dopo lo sciopero delle donne del 25 novembre e l’iniziativa in piazza Immacolata a Taranto,
ieri alla Biblioteca comunale la significativa e “dura” mostra della bravissima fotografa “Impact Pics”.
La
stessa realizzazione delle foto della mostra è parte della battaglia
delle donne, della loro ribellione, di voler dire “basta” a vivere da
sole le violenza sessuali, di voler uscire dal ruolo di “vittima”; foto
costruite con un lavoro collettivo, per sbattere in faccia “ai mostri”
di questa società, agli “uomini che odiano le donne”, il grido forte
delle donne.
Il
prossimo anno vogliamo portare questa mostra nelle scuole,
all’Università, insieme alle studentesse che hanno fatto a Taranto lo
sciopero delle donne, e chiediamo l’appoggio delle insegnanti, delle
artiste, intellettuali…
Chi
sostiene che la battaglia contro femminicidi e stupri debba essere
portata avanti soprattutto (o solo) sul campo culturale, che basti
cambiare la cultura - noi pensiamo invece che non basti affatto, perchè
la violenza contro le donne è sistemica e che la battaglia vada fatta
su tutti i campi strutturali e sovrastrutturali, a 360° – bene, ora si
faccia avanti, dia un contributo; ora, dopo lo sciopero delle donne, si
deve e si può passare dalle parole ai fatti.
Su questo ieri l’attrice di “Teatro del Mare” ha annunciato la preparazione di una nuova piece teatrale.
Le
ragazze del gruppo “Infernal revolution” di Statte stanno preparando
per il prossimo carnevale un carro contro i femminicidi e chiedono il
nostro appoggio.
Ieri
sera, a conclusione della mostra vi è stato un momento di assemblea con
la partecipazione soprattutto di tante lavoratrici, ma anche tante
ragazze, con proiezione di foto delle lotte su tutti i terreni delle
donne, delle tante mobilitazioni a Taranto, in tante città e a livello
nazionale delle compagne del movimento femminista proletario
rivoluzionario, a cui sono seguiti video sullo sciopero delle donne del
25 novembre da Bologna, a L’Aquila a Palermo, ecc. Mentre è in
preparazione il video fatto allo sciopero delle donne di Taranto.
Nell’assemblea
è stato detto che dopo lo sciopero delle donne, che partito come una
scintilla ha creato decine e decine di fuochi, in cui le “donne più
accese” sono state sia a Taranto, sia a livello nazionale, le operaie,
le lavoratrici e la fresca ribellione delle studentesse, dobbiamo dire
“mai più”! Anche nella nostra città uccisioni, violenze contro le donne,
come la doppia violenza che viene fatta nei processi, devono vedere la
mobilitazione immediata, una risposta molto più forte delle donne – a
partire dalla prossima udienza finale al processo contro gli stupratori
di Carmela, la ragazzina di 13 anni stuprata dagli uomini e uccisa dallo
Stato (presumibilmente a gennaio) e dall’impedire che il nuovo processo
contro l’assassino di Ilaria di Statte lo faccia passare come
“vittima”.
Ma,
poichè i femminicidi e stupri sono la punta di iceberg più tragica e
barbara dell’intera condizione di vita e di lavoro delle donne – che
trova proprio nella nostra città uno spaccato esemplare con lavoratrici
in condizioni umilianti di lavoro, con una disoccupazione delle donne e
un impoverimento che offende la dignità delle donne e impedisce
l’indipendenza delle donne, e, non ultima, con ragazze che per avere
qualche euro, devono fare anche le belle statuine, essere guardate per
il corpo, alle conferenze stampa del Sindaco – rilanciamo la lotta delle
lavoratrici, delle disoccupate (che a Taranto sono state e sono in
prima fila nelle rivolte per il lavoro, la casa, ecc.), alla luce della
piattaforma dello sciopero delle donne, che intreccia le ragioni di
classe e le ragioni di genere:
- Lavoro per tutte le donne
- trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari
- NO a tagli delle ore e salari che offendono la nostra dignità
- Reddito garantito perchè la dipendenza economica non sia di ostacolo alla rottura di legami familiari
- Pari salario a pari lavoro
- Divieto di indagine su condizione matrimoniale, maternità, orientamento sessuale, per assunzioni o licenziamenti
- case per le donne capofamiglia o vittime di violenze in famiglia
- abbassamento dell’età pensionabile delle donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- Diritto di cittadinanza e uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le donne immigrate
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi sociali e al reddito minimo garantito
-
Difesa e ampliamento del diritto di aborto, abolizione dell’obiezione
di coscienza e gratuità degli interventi e delle strutture, consultori
laici gestiti e controllati da donne.
- Socializzazione/gratuità dei servizi domestici; asili, sanità, servizi di assistenza per anziani, ecc.
MFPR Taranto
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