Il governo di centrodestra guidato da
Mariano Rajoy segretario del Paritido
Popular ha
riportato la legislazione spagnola indietro di quasi trent’anni
approvando un disegno di legge che limita il diritto delle donne
di abortire liberamente entro le 14 settimane di gravidanza.
Un giro di vite sull’aborto limitato da
oggi ai casi di stupro o quando vi sia un pericolo per la salute
psicofisica della madre, per tutti gli altri casi l’aborto torna
illegale, come ha annunciato il ministro della Giustizia,
Alberto Ruiz-Gallardon.
Il via libera alla nuova legge cancella
quella varata nel 2010 dal governo di José Luis Zapatero che per
approvare la riforma della legge sull’interruzione volontaria di
gravidanza aveva creato un ministero ad hoc, quello
dell’uguaglianza guidato da Bibiana Aido, assieme ai dicasteri
dell’uguaglianza e della salute per elaborare la più moderna
riforma sull’aborto raccogliendo suggerimenti da un gruppo di
esperti di livello europeo.
Il testo approvato oggi riporta tutto
indietro di circa 30 anni, ossia alla normativa in vigore fino
al 1985. Anzi, la nuova legge inasprisce addirittura la vecchia,
che consentiva l’aborto anche in caso di malformazione del feto,
con la nuova legge,invece, la malformazione del feto può
consentire l'aborto solo nel caso in cui comporti un pericolo di
vita per il bambino - questo, tra l'altro, deciso dopo i tagli
degli aiuti ai disabili.
Questo attacco all'aborto, costringendo
all'aborto clandestino o a farlo fuori dal paese, diventa
inevitabilmente anche una discriminazione di classe, dato che le
donne proletarie, le donne povere, le immigrate,le ragazze non
avranno alcuna possibilità di fare l'aborto in un altro paese, o
da medici a "peso d'oro".
Con la nuova legge sull’aborto la
condizione delle donne torna, quindi, indietro all’epoca della
dittatura franchista.
E ancora una volta l'attacco pratico e
ideologico alla vita delle donne, con l'attacco all'aborto come
cuore della libertà di decidere e di scelta per le donne,
diventa la cartina di tornasole di una politica reazionaria che
punta a smantellare tutte le conquiste di lotta e a portare
indietro tutte le masse popolari.
Contro questo attacco facciamo sentire forte anche dall'Italia la nostra voce, la nostra protesta. NON DEVE PASSARE!
Se passa in Spagna, la "globalizzazione" dei governi europei, il ruolo della Chiesa (e qui non ci sarebbe nessuna innovazione da parte di papa Francesco...), cercherebbe di estendere anche negli altri paesi questo ritorno all'indietro.
MFPR
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