14/09/13

India: condannati i 4 stupratori, ma è lo sttao che deve essere condannato a morte!

Questa pesante condanna era stata richiesta nelle imponenti manifestazioni  di centinaia di migliaia di donne, ragazze, studenti e studentesse che per  giorni erano scesi in strada sia a NewDelhi che in altre città, furiose dopo  il terribile stupro e l'agonia e la morte di "Nirbhaya" (Colei che non ha  paura); nei giorni successivi a questo stupro/assassinio tanti altri ne sono  seguiti, alcuni con le stesse modalità, altri terribili verso bambine anche  con mutilazione e morte, come recentemente un'altro stupro di gruppo vi è  stato contro una giornalista a Mumbai.
Noi consideriamo la condanna a morte dei 4 stupratori "più leggera di una  piuma" e non chiediamo certo clemenza, uno Stato in mano agli operai e alle  masse popolari, di Nuova democrazia o socialista, considererebbe gli stupri  e la uccisione delle donne uno dei peggiori crimini contro l'umanità e  agirebbe di conseguenza.
Ma il problema che lo Stato e il governo indiano non sono espressioni del  popolo. E sono essi i principali istigatori alla violenza contro le donne e  le loro forze armate hanno nello stupro una delle più bestiali armi di  guerra contro le masse popolari
Lo Stato indiano ha dovuto, da un lato, fare questa condanna perchè  costretto dalla mobilitazione di massa che non si è mai fermata e  dall'estensione degli stupri di gruppo; dall'altra userà anche questa  sentenza per aumentare la repressione in generale, la presenza/controllo  della polizia, dei soldati, che, come è già avvenuto proprio nelle  manifestazioni contro gli stupri, usano la loro violenza repressiva contro  le donne, i giovani, le masse che si ribellano e lottano  In India il governo al potere è uno dei più reazionari del mondo, al  servizio della sete inarrestabile di profitto e di ricchezza dei propri  grandi capitalisti e delle grandi multinazionali dei paesi imperialisti

Tutto questo per la maggioranza del popolo indiano si traduce in pesanti  condizioni di vita fatte di miseria, sfruttamento, oppressione, repressione  e in particolare per le donne
La condanna a morte dei 4 stupratori, quindi, mette pienamente in luce tutta  l'ipocrisia del governo che seppur costretto dalle grandissime  manifestazioni di massa contro la violenza sulle donne lascia nella sostanza  milioni di donne indiane, nella cosiddetta più grande democrazia del mondo,  soggette ad una doppia, tripla. oppressione, di classe, di genere, feudale,  di casta, religiosa
In India, come nel Mondo, come in Italia, l'aumento dei poliziotti e più  leggi di polizia contro gli stupri e i femminicidi non sono la soluzione, ma  sono parte determinante del problema di uno Stato che vuole tenere le donne  in una condizione generale di oppressione, di discriminazione e alimenta  l'odio verso le donne
"Dovremmo sentirci più sicure in uno stato di polizia? - dice la giornalista  indiana Kalpana Sharma - Considera che tra l'80 e il 90 per cento delle  violenze sessuali denunciate sono attribuite ad un uomo noto alla vittima:  parente, vicino di casa, amico di famiglia...". E sono proprio i poliziotti  che alle donne che denunciano queste violenze rispondono, come è accaduto  poco tempo fa in India, o di stare zitte e addirittura accettare il  matrimonio riparatore con lo stupratore, o attaccando le stesse donne perchè  loro avrebbero provocato, uscendo la sera, o per come andavano vestite..."
Le donne dovrebbero sentirsi più sicure? Nelle vastissime zone dell'India  fuori dalle mega città, e soprattutto nelle zone dove è in corso la guerra  popolare, gli stupri di contadine, di donne "fuori casta" da parte della  polizia, delle forze militari sono una normalità, lo stupro e l'uccisione da  parte dell'esercito delle donne che fanno la guerra popolare o che la  sostengono, gli stupri che accompagnano sempre le torture quando vengono  arrestate, sono un'arma costante della sporca e feroce guerra dello Stato  indiano

Per questo, pur se noi siamo e saremmo ancora più furiose e terribili  contro chi stupra e ammazza le donne, non possiamo considerare che "è stata  fatta giustizia" dallo Stato indiano per la studentesse e per tutte le  donne, le ragazze violentate e morte
Noi siamo con le compagne rivoluzionarie maoiste in India che fanno e  dirigono la guerra popolare, guidata dal Partito Comunista maoista, per una  vera liberazione delle masse popolari e delle donne
Diverse di queste donne, compagne hanno fatto della violenza, stupri  subiti la leva per ribellarsi. E oggi costituiscono una parte importante  della guerra rivoluzionaria lottando contro il governo, lo Stato indiano,  contro un sistema sociale, vera causa di oppressione e violenza, da  rovesciare per un vero cambiamento, portando avanti una "rivoluzione nella  rivoluzione" e divenendo un forte esempio per la lotta delle donne in ogni  parte del mondo

MFPR  

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