Ottantuno donne uccise nei primi sei mesi del 2013 e con Agosto siamo a 100
I dati che emergono dal rapporto Eures-Ansa sull’omicidio volontario in Italia: il 75% dei delitti del 2013 che riguardano le donne è avvenuto in contesti familiari o affettivi. Tra il 2000 e il 2012 si contano 2200 femminicidi, pari a una media di 171 all’anno.
Ottantuno donne uccise nei primi sei mesi del 2013.
Solamente nei primi sei mesi dell’anno in corso in Italia sono state uccise 81 donne, di cui il 75% nel contesto familiare o affettivo. E ogni giorno in Italia viene colpita da atti di violenza di genere – fisica, verbale e psicologica – una donna ogni 12 secondi. Ogni giorno 95 donne denunciano di aver subito minacce e 87 di aver subito ingiurie. 64 donne sono vittime di lesioni dolose, 19 di percosse, 14 di stalking, 10 di violenze sessuali. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal rapporto Eures-Ansa sull’omicidio volontario nel nostro Paese.
Non passa giorno senza un nuovo caso di violenza sulle donne. Tra il 2000 e il 2012 sono state 2200 le donne vittime di omicidio in Italia. La media è di 171 delitti all’anno, uno ogni due giorni.
Ma in Italia si uccide di meno - Al di là dei casi di omicidi tra le donne, dal rapporto Eures-Ansa emerge che attualmente in Italia si uccide di meno. Nel 2012 gli omicidi sono stati 526: il minimo storico degli ultimi 40 anni. Il 30% delle vittime (159) sono donne e questo dato è pressoché immutato rispetto al triennio precedente nonostante la crescente attenzione mediatica sul femminicidio.
Tra i Paesi europei l’Italia presenta – dice il rapporto – uno degli indici più bassi. La riduzione lo scorso anno vi è stata maggiormente nelle regioni del Centro e del Nord mentre al Sud il dato è stabile. Proprio il Meridione si conferma l'area più a rischio, con 279 omicidi volontari nel 2012, pari al 53% del totale nazionale. Un omicidio su 2 è stato commesso con un'arma da fuoco (dato in crescita rispetto al 43% del 2011). Scende il ricorso alle armi da taglio (21,3%) e di quelle improprie (9,2%).
Nel contesto affettivo la vittima è principalmente una donna - Avvengono più omicidi di venerdì e di lunedì, i giorni del cambiamento dei ritmi e delle abitudini settimanali. E si uccide soprattutto di sera, tra le 18 e la mezzanotte.
È sempre in famiglia che – dice il rapporto Eures-Ansa – avviene il numero maggiore di omicidi ma il dato è in calo rispetto al 2011 mentre è in aumento quello relativo ai delitti compiuti dalla criminalità comune e organizzata. Tra i 419 autori noti di omicidio volontario censiti nel 2012, il 91,4% è un uomo e l'8,6% donna. Nel contesto familiare e affettivo la vittima è principalmente donna (61,1%), di età compresa tra i 25 e i 54 anni; il killer quasi sempre un uomo.
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