25/11/11

PA: la furia delle precarie coop sociali... basta con la violenza della precarietà e della disoccupazione

Pomeriggio di fuoco ieri 24 novembre per le precarie Slai Cobas per il s.c. delle Coop Sociali che insieme ai precari hanno occupato i palazzi, Comitini e Ex ferrovi, della Provincia, hanno bloccato la strada antistante mandando letteralmente in tilt il traffico in Via Maqueda.

Il 22 dicembre scade la proroga del contratto che con una dura battaglia a settembre le precarie e i precari hanno strappato scongiurando 14 licenziamenti con i contratti "solidali" (con riduzione collettiva di alcune ore), ma a tutt'oggi non si sa nulla della ripartenza da gennaio nelle scuole per l'assistenza igienico/personale agli studenti disabili, anzi ricominciano a circolare voci di nuovi tagli ai posti di lavoro con pesanti riduzioni, quasi di un terzo, delle ore.

La Provincia, dal Presidente Avanti ai vari dirigenti, hanno cercato di prendere tempo con lettere e letterine di rinvii alle richieste di incontro… ADESSO BASTA!!!

Le precarie e i precari sono scesi in massa in protesta e hanno tenuto in scacco per diverse ore 2 palazzi, le strade, fino a bloccare il passaggio della macchina con dentro il Presidente della Provincia accerchiandola, in prima file le precarie molto incazzate.

E'stata chiamata la polizia, ma il Presidente costretto a scendere dalla macchina, visibilmente preoccupato dinanzi alla furia delle precarie e precari, è stato costretto a dare l'incontro che è stato fissato per il 6 dicembre prossimo.

Durante il blocco della strada le precarie Coop, vista la prossimità della giornata del 25 novembre, hanno protestato anche contro la violenza sulle donne, è stato distribuito un volantino, ricevendo solidarietà: alcune donne in particolare si sono unite alla protesta delle precarie suonando con i clacson delle loro macchine e,sedendosi sui finestrini, si sono unite agli slogan lanciati

BASTA CON VIOLENZA E UCCISIONI DELLE DONNE

BASTA CON LA VIOLENZA DELLA PRECARIETA' E DELLA DISOCCUPAZIONE

IL POSTO DI LAVORO E LA NOSTRA VITA NON SI TOCCANO LI DIFENDEREMO CON LA LOTTA

Precarie Coop Sociali

Slai Cobas per il sindacato di classe - 340/8429376

volantino distribuito ieri 24 novembre

25 novembre 2011

la violenza sulle donne non fa che proseguire la discriminazione, l’ingiustizia, il doppio sfruttamento e oppressione di cui siamo vittime nella società capitalista


Il padronato, il governo agiscono per ricacciare a casa le donne. Tante nel nostro paese in questi mesi sono state colpite sul piano dell’occupazione, lavoratrici licenziate, operaie messe in cassa integrazione, precarie sempre più precarizzate, disoccupate in lotta per il lavoro caricate dalla polizia e multate, donne super sfruttate fin quasi a condizioni di moderno schiavismo, come le donne immigrate.

Nello stesso tempo, con un discorso tanto ipocrita “sulla parità” quanto di primo passo di un attacco generalizzato, viene innalzata l’età pensionabile delle lavoratrici. Tutto ciò non ha fatto altro che peggiorare le già pesanti e discriminanti condizioni di lavoro e di salario delle donne, e l’Italia si posiziona tra gli ultimi paesi per tasso di occupazione delle donne.Vengono scaricate sulle donne i tagli e i peggioramenti ai servizi sociali e sanitari, la gestione della crisi nella famiglia.

Mentre riprende il bombardamento ideologico e attacco pratico da parte di governo e della Chiesa contro la libertà di scelta delle donne.

Queste politiche fatte contro le donne, per le donne ha come inevitabile conseguenza l’aumento dell’oppressione, del maschilismo, della violenza sessuale contro le donne che spesso perdendo il lavoro o costrette a lavori sottopagati e ultraprecari sono private di quella indipendenza economica che le costringe a non potersi separare da un contesto familiare in cui purtroppo sono in aumento le violenze fino alla tragedia delle uccisioni, o nei posti di lavoro subiscono di frequente condizioni peggiori di sfruttamento, oppressione e discriminazione di genere.



Questa realtà dimostra che in questa società nessun passo in avanti delle donne è duraturo e definitivo e come sia sempre più necessaria la lotta che veda in prima linea la ribellione e la forza delle lavoratrici, delle precarie, della disoccupate, delle giovani … non solo nella giornata simbolo del 25 novembre ma ogni giorno.



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