Non permettiamo che sulle donne questo sistema avanzi nella marcia verso il moderno fascismo In una società di classe come la nostra, i governi imperialisti e capitalisti al servizio della borghesia, per salvaguardare e mantenere il loro sistema di dominio fatto di sfruttamento e oppressione, scaricano le conseguenze dell’ attuale crisi globale sulle masse popolari, sui lavoratori, sugli operai, sui proletari e in particolare stanno avanzando rapidi per peggiorare la condizione di di lavoro e di vita delle donne. Le donne sono tra le più colpite da questa crisi che sta causando la perdita di milioni di posti di lavoro in tutto il mondo e anche nel nostro paese sono le prime a pagare con licenziamenti, cassaintegrazione, aumento della precarietà del lavoro e della vita, tagli dei servizi sociali, reintroduzioni di discriminazioni su maternità, stato sessuale che si uniscono alle disparità già esistenti su salari e diritti. I governi ancor di più in questa fase per difendere gli interessi della classe borghese, mettono in campo politiche sempre più reazionarie e in questo, il governo Berlusconi, fa pienamente la sua parte cercando di liberarsi il campo da ogni opposizione alla sua politica e di reprimere ogni tipo di ribellione e lotta delle masse popolari, dei lavoratori. Voler ottenere a tutti i costi la riforma istituzionale, elettorale e giudiziaria a favore e tutela dei borghesi e potenti corrotti al potere, il monopolio dei mass media, lo stravolgimento della Costituzione nata dalla resistenza antifascista, per non parlare dell’attacco al diritto di sciopero, al contratto collettivo nazionale, l’imposizione di uno stato di polizia e di politiche sempre più repressive, tutto questo è la chiara dimostrazione di si vuole avanzare spediti verso un moderno fascismo. In particolare poi verso le donne si mettono rapidamente in campo tutta una serie di provvedimenti che affiancati da una martellante campagna “moralizzatrice” clerico/fascista vorrebbero ricacciarle indietro, nel “focolare domestico” affinchè si occupino solo della “sacra famiglia”, “unica risorsa insostituibile per la società” come grida a gran voce il Vaticano di Ratzinger , quella “risorsa” necessaria a distinguere nettamente i ruoli imponendo, oggi come ieri, un unico ruolo nella famiglia considerato come naturale sin dalle origini e pertanto immutabile, moglie e madre, angelo del focolare, vero e proprio pilastro della famiglia. Quella famiglia che ancor di più oggi nella crisi globale diviene “vera cellula” basilare della società capitalista in pericolo che deve servire a questo sistema sociale come importantissimo ammortizzatore sociale per attutire i colpi che quotidianamente si ricevono dall’esterno da parte delle politiche governative che hanno effetti sempre più devastanti (disoccupazione, precarietà, carovita, pesanti tagli ai servizi sociali) e che deve essere sempre più funzionale alla marcia della borghesia verso il moderno fascismo. Ma questa famiglia è invece per le donne, in particolare quelle delle masse popolari, la maggioranza, un ritorno al moderno medioevo in cui sempre più frequentemente accadono tragici episodi di violenza che trovano la loro manifestazione più eclatante nelle uccisioni di mogli, figlie, sorelle… ad opera di mariti, fidanzati…considerate come loro proprietà, nell’ambito di un accentuarsi di concezioni sempre più reazionarie e maschiliste generate dall’ attuale realtà sociale e politica che usa e strumentalizza gli stupri come un’ arma nella marcia verso il moderno fascismo. Il governo Berlusconi infatti, con una martellante e quotidiana campagna mediatica razzista e superallarmista che attribuisce agli immigrati in quanto tali gli stupri, la vera causa di pericolo per le donne spingendo, nel pieno sviluppo di raid fascisti, organizzazioni neonaziste come Forza Nuova contro chiunque abbia la fisionomia di immigrato, parallelamente ad una campagna volta a misure di controllo e restrittive della libertà delle donne, per cui le donne dovrebbero andare in giro sempre accompagnate da maschi, meglio se militari o poliziotti, e dovrebbero non uscire ma restare a casa (ma dentro casa chi ci difende poi dal marito violento???), vara un “pacchetto sicurezza” razzista e moderno fascista che in nome e sui corpi delle donne da un lato attacca i più elementari principi democratici costituzionali, impone quartieri e città sempre più militarizzati lasciando poi che i fascisti si rafforzino nel paese e creando un clima oscurantista/emergenziale, terreno fertile per la coltivazione di idee e pratiche fasciste, maschiliste, di sopraffazione che sono causa delle violenze sessuali; dall’altro usa gli strupri per distogliere l’attenzione dalla crisi, dalle pesanti conseguenze e misure che il governo mette in atto per peggiorare le condizioni di vita di tutti i lavoratori, di tutta la popolazione e doppiamente delle donne.
Contro tutto questo oggi 25 Aprile vogliamo gridare ancora più forte
che non c'è altra strada che la lotta auto organizzata delle donne!!!
che non c'è altra strada che la lotta auto organizzata delle donne!!!
Guardando alle tante donne del nostro paese che come parte determinante della lotta partigiana doppiamente si ribellarono al fascismo e nazismo, vogliamo essere oggi in prima fila nella lotta sociale e politica contro i governi al servizio del sistema capitalista che pone come una delle basi per la sua esistenza la doppia oppressione delle donne.
movimento femminista proletario rivoluzionario
movimento femminista proletario rivoluzionario