Oggi in piazza. Forte sostegno di noi donne alle eroiche donne palestinesi che nel più immenso dolore di veder uccidere a grappolo i loro bambini, le loro sorelle, resistono e nessun orrore di Netanyhau le potrà fermare.
Rispondiamo co i nostri corpi, le nostre voci, il nostro cuore all'appello della Resistenza palestinese.
Non ci si può chiamare compagna, femminista se non sentiamo nostre le lacerazioni delle nostre sorelle, dei bambini palestinesi, se non sosteniamo, diamo forza alla loro indomabile resistenza, pur di fronte a un genocidio così immane.
Ci si può solo rattristare di fronte alle immagini nelle televisioni di bambini, di corpi spezzati, mentre chiedono cibo, acqua, di ospedali bombardati? Si può solo scrivere in internet? NO! Bisogna scendere tutte in piazza! Elevare, estendere la mobilitazione, la lotta.
Un'azione particolare, importante la devono fare le lavoratrici. Non è possibile che in Italia le grandi organizzazioni sindacali non abbiamo assunto neanche mezza iniziativa, non abbiamo assunto alcuna iniziativa per la Palestina, non abbiano chiamato alla mobilitazione - neanche un'ora di fermata sui posti di lavoro a fronte di questo genocidio, deportazione di un intero popolo!
Si deve organizzare uno sciopero generale per la Palestina, contro gli imperialisti, in prima fila Trump, a sostegno dello stato nazi-sionista di Israele; contro il governo Meloni complice che fornisce armi ad Israele per uccidere bambini, donne, giovani palestinesi, mentre i padroni italiani, le imprese di Stato continuano a fare affari con Israele e nella zona.
Facciamo appello alle operaie, a tutte le lavoratrici a prendere posizione in ogni modo, a far "entrare la Palestina" sui posti di lavoro, a venire alle manifestazioni per la Palestina, a pretendere che i sindacati rompano il silenzio.
Lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe
Movimento femminista proletario rivoluzionario
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