«La Repubblica assicura la tutela della vita di ogni persona, dal concepimento alla morte naturale». È questa la formula, densa di implicazioni ideologiche e giuridiche, che apre la bozza di legge sul suicidio assistito presentata da Fratelli d’Italia, attesa alla discussione formale nella prossima seduta del Comitato ristretto del Senato, fissata per martedì 1° luglio.
Un testo ancora in fase di definizione, ma già nella sua forma attuale capace di scuotere le opposizioni e persino di creare malumori all’interno della stessa maggioranza. Perché quella formula, ripresa direttamente dal vocabolario della galassia pro-life e della dottrina cattolica più rigorosa, rischia di diventare un grimaldello per mettere in discussione, anche indirettamente, la legge 194 sull’aborto.
Le preoccupazioni non si fermano alla formula d’apertura. La bozza prevede infatti l’istituzione di un Comitato nazionale di valutazione etica, incaricato di esaminare le richieste di accesso al suicidio medicalmente assistito. Una volta ricevuta la domanda, il comitato avrà 60 giorni di tempo per esprimersi, prorogabili di ulteriori 60 nei casi più complessi. Se la richiesta venisse respinta per mancanza dei requisiti, la persona malata non potrà ripresentarla prima di 48 mesi.
Un ulteriore passaggio critico riguarda le cure palliative: il testo prevede che, prima di poter accedere al suicidio assistito, la persona debba necessariamente essere stata messa in condizione di riceverle. In teoria una garanzia, nella pratica un potenziale ostacolo burocratico, soprattutto alla luce delle gravi carenze territoriali nella rete delle cure palliative.
Ma è soprattutto sulla formula d’apertura dell’articolo 1 che si gioca la partita più insidiosa. L’introduzione del principio della tutela della vita “dal concepimento alla morte naturale” in una legge sul fine vita rischia di creare un precedente giuridico pericoloso. Il rischio è che una volta approvata, quella formula potrebbe essere richiamata in giudizio per contestare l’interruzione volontaria di gravidanza.
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