(punti di elaborazione del MFPR Italia; e contributi dalle grandi esperienze delle guerre popolari)
Perché diciamo che è necessario un movimento femminista proletario rivoluzionario?
Siamo femministe perché vogliamo raccogliere, essere espressione e rapportarci alla ribellione di
tutte le donne, su tutti gli aspetti di oppressione, sfruttamento, violenza sessuale e in tutti gli ambiti: “tutta la vita deve cambiare” - contro un sistema sociale da moderno medioevo. Noi parliamo di femminismo perché questa è la definizione che storicamente hanno assunto le donne che si sono ribellate, che hanno lottato, scontrandosi apertamente con l'orizzonte sociale e culturale in cui vivevano.
Ma siamo femministe proletarie, perché le donne non sono tutte uguali, ma vi sono le borghesi, le piccolo borghesi e le proletarie; il femminismo è connotato dai caratteri di classe delle donne; noi vogliamo un movimento delle donne espressione della maggioranza delle donne che sono proletarie, lavoratrici, precarie di oggi e di domani, che sono oppresse dentro e fuori la famiglia, donne che non hanno nulla da difendere ma hanno doppie catene da spezzare. Un femminismo proletario perché questo sistema sociale capitalista è di classe, questo Stato è di classe, questo Governo, questi partiti parlamentari sono di classe, la loro politica si fonda sulla lotta di classe quotidiana, perché il maschilismo, il clericalismo, il fascismo sono espressione di una classe capitalista, imbarbarita e putrefatta. Il femminismo proletario afferma l'incompatibilità, inconciliabilità delle donne con ogni aspetto, economico, politico, sociale, culturale, ideologico di questo sistema borghese. Noi affermiamo il femminismo proletario contro il femminismo piccolo borghese che lotta solo per ritagliarsi spazi in questo sistema sociale.
Questo femminismo proletario non può che essere rivoluzionario: dall'insieme dei vari aspetti di oppressione, violenza contro le donne emerge la violenza “sistemica” di questa società capitalista, che non può essere riformata ma rovesciata con un processo rivoluzionario, in cui le donne – dall'inizio - siano l'anima e la forza più generalista, più coerente, più radicale di una rivoluzione che vada a fondo, una rivoluzione nella rivoluzione, che sconvolga e trasformi la terra e il cielo.
Sono le donne proletarie che, diversamente dalle donne borghesi, non hanno nulla da perdere se non le proprie doppie catene, non hanno spazi da ritagliarsi all'interno della famiglia e della società borghese, non hanno i miti dell'emancipazione e dell'imprenditorialità femminile da inseguire, non hanno pari opportunità o quote riservate da rivendicare. E per questo che esse, quando decidono di ribellarsi esprimono una radicalità ed una determinazione che non hanno uguali; è per questo che quando alla paura, al silenzio, ai ricatti, si sostituisce la coscienza che “ribellarsi è giusto”, si scatena nelle donne proletarie una grande potenzialità rivoluzionaria.
Il femminismo proletario rivoluzionario - è più che “femminismo”, perché le femministe devono assumere la realtà della maggioranza delle donne, che sono lavoratrici, proletarie e sono le più sfruttate e oppresse, su tutti gli aspetti non solo materiali ma anche psicologici; devono assumere una visione di classe nella lotta per la liberazione del genere; perché devono lottare in una prospettiva rivoluzionaria perché le donne devono rompere non una ma tutte le catene; è più che proletario, perché le proletarie per liberarsi di tutte le oppressioni di questo sistema devono essere femministe, devono assumere un punto di vista delle donne su tutte le questioni e in tutti gli ambiti; perché sono le prime che hanno più interesse a conquistare la terra e il cielo; è più che rivoluzionario, perché le donne rivoluzionarie che non siano anche femministe e proletarie, spesso assumono una ideologia, politica e prassi dogmatiche, apparentemente di classe ma in realtà ristrette e cadono anch'esse nel riformismo.
Le donne sono le masse. In ogni lotta le donne portano l'insieme della loro condizione (famiglia, ecc.) e viceversa portano le esperienze di emancipazione che si conquistano nelle lotte all'interno della loro condizione familiare. Quindi, parlare delle donne è parlare dell'insieme della condizione di sfruttamento e di oppressione delle masse.
Le donne portano oggettivamente, e quando lottano anche soggettivamente, una critica generale al sistema capitalista, un'esigenza di trasformazione radicale qui ed ora, per questo il movimento di liberazione delle donne è inconciliabile con ogni idea e prassi riformista.
L'essenziale della questione delle donne è che le donne sono le “masse”; solo se si affronta il problema delle donne il partito comunista rivoluzionario è di massa, solo se si affronta così c'è la linea di massa. Le donne portano altre masse, i figli, le famiglie.
Lo sciopero delle donne Per le donne ogni attacco alle condizioni di lavoro e di vita non è mai solo economico o sindacale, perché esso è sempre impregnato di motivi ideologici, di concezioni e politiche reazionarie. Mentre si tolgono i diritti per/sul lavoro, aumenta l'oppressione, la subordinazione, la legittimazione di un clima da generale da moderno medioevo. Mentre si nega il lavoro alle donne, si rimandano a casa le lavoratrici, si usa da parte del governo e del vaticano una celebrazione della famiglia e del ruolo in essa delle donne, per fare della famiglia sempre più uno strumento di ammortizzatore sociale ma anche di controllo, normatività, di subordinazione delle donne; questo tipo di famiglia non fa che rafforzare la supremazia degli uomini sulle donne, sviluppa concezioni maschiliste e fortemente oppressive, di proprietà da parte dei maschi verso le donne, e per questo sta diventando anche il principale luogo di violenze e assassini delle donne.
Lo sciopero delle donne è uno strumento di lotta di valore storico, strategico, di rottura. Una novità, una rottura inaspettata da parte di padroni, governo, sindacati, e gli stessi lavoratori.
Lo sciopero delle donne intreccia la questione di classe alla questione di genere, l'aspetto femminista si deve intreccia all'aspetto proletario: rompere le doppie catene! Una lotta per affermare il punto di vista delle donne in tutti gli ambiti e il nostro protagonismo e doppia determinazione. Per questo è inconciliabile e radicale contro ogni economicismo e riformismo.
Uno sciopero totale al femminile, perché costruito autonomamente dalle lavoratrici, dalle operaie, dalle precarie, dalle disoccupate, dalle ragazze, dalle casalinghe e perché ha nelle sue ragioni e nella sua piattaforma l'insieme delle condizioni di lavoro e di vita delle donne.
Lo sciopero delle donne è in distinzione/critica con la linea e la prassi dei sindacati, compresi i sindacati di base. Consideriamo che i lavoratori sulla questione femminile non debbano limitarsi ad esprimere appoggio e solidarietà alle lotte delle donne, ma fare una lotta pratica contro il maschilismo. Un operaio non può lottare per migliorare le proprie condizioni materiali e non prendere posizione sulle discriminazioni sessiste, un operaio non può denunciare le condizioni di insicurezza in fabbrica e tacere sulle molestie sessuali; un operaio con coscienza di classe deve far propria anche questa lotta, sia perché quegli aspetti di oppressione non sono che l'ennesima manifestazione dello sfruttamento e della repressione del capitale, sia perché qualunque prospettiva rivoluzionaria che non facesse propria la trasformazione rivoluzionaria della condizione femminile, sarebbe una prospettiva rivoluzionaria mutilata.
La partecipazione delle lavoratrici alla lotta non riguarda solo un aspetto, non è mai solo “sindacale” ma porta una denuncia della condizione più generale. In questo senso le donne devono lottare anche contro i lavoratori per fare entrare con forza la questione di genere nella classe, chi non è “femminista” è maschilista Anche a questo serve lo “sciopero delle donne”.
Le donne sono una forza poderosa della rivoluzione. Le donne sono state le prime ad essere soggiogate nella storia dell'umanità, saranno le ultime ad essere liberate, da qui la loro spinta a portare la rivoluzione a forme più alte, dalla rivoluzione di nuova democrazia e socialista ad una rivoluzione nella rivoluzione. Per questo le donne sono una forza strategica che non solo previene la controrivoluzione ma che porta avanti anche una rivoluzione continua. Il concetto di rivoluzione ininterrotta fino al comunismo ha una valenza strategica per le donne, perché solo quando la proprietà privata verrà abolita, si scatenerà la creatività delle donne.
I vari concetti: ribellarsi è giusto, rivoluzione culturale, rivoluzione ininterrotta, rivoluzione totale, politica di massa, ecc. tutti esercitano un forte richiamo per le donne che devono metterli in pratica per la loro doppia oppressione. devono essere attente e all'erta a scoprire ogni atto controrivoluzionario o revisionista perché esse hanno visto le conquiste dei loro diritti lentamente
erose con ogni presa di posizione capitalista dei partiti in Russia e in Cina.
Il veicolo della trasformazione della società sono le donne. Per questo coloro che vogliono mantenere lo status quo cercano sempre di bloccare questo veicolo. E' importante notare per esempio che in una famiglia, se una donna diventa quadro del partito c'è maggiore possibilità che tutta la famiglia sia politicizzata.
In virtù della loro doppia oppressione esse hanno uno spirito proletario più alto di quello degli uomini della stessa classe. Molte mogli hanno lasciato la loro casa e i loro mariti per legarsi al movimento lasciando i bambini per servire la causa della costruzione di un mondo diverso.
Le donne che hanno deciso di tornare a casa sono diventate economicamente più indipendenti e sono più politicizzate
L'assenza di uomini, insieme alle atrocità della polizia, ha reso le donne solidali tra loro; i ripetuti rapimenti, le molestie da parte delle forze di polizia e la protezione data dallo Stato ai crumiri e ai rapitori ha messo in luce il carattere di classe e l'oppressione di sesso da parte dello Stato
...con i tribunali popolari adesso le donne si sentono più sicure all'interno della casa e fuori, dato che i mariti inadempienti e i vagabondi vengono puniti a dovere... le donne sono diventate molto ferrate nel conoscere i diritti legali e il loro stato di oppressione.
La GP ha aiutato a consolidare norme progressiste nella vita del popolo. Oggi la nuova generazione di donne militanti non accetta il sistema di matrimonio riparatore e opta per i matrimoni d'amore su basi ideologiche. “Esse non vanno più gambe all'aria per avere figli”.
Le donne devono combattere su due fronti: dalla prospettiva di classe e dalla prospettiva di genere: rivendicazione dei diritti di genere e dei diritti di classe. Data il livello ampio raggiunto di partecipazione delle donne e data l'influenza dell'imperialismo nelle zone urbane, c'è il pericolo per le donne della piccola borghesia di essere influenzate dal femminismo settario; dato il loro retroterra di classe esse potrebbero essere più sensibili alla rivendicazione dei diritti di sesso che a quelli di classe, arrivando al riformismo o alla deviazione di destra all'interno del partito... contrastare questo pericolo, portando l'elemento di classe a giocare un ruolo guida nel movimento delle donne.
Non esiste una “specificità femminile” come astratto problema di genere, a prescindere dalle reali condizioni socio economiche che determinano materialmente le esistenze.
MA, bisogna stare attenti a che la questione di genere non venga posposta a causa di un eccesso di zelo nell'applicazione della coscienza di classe. Questo porterebbe all'avventurismo e al settarismo di “sinistra”. Entrambe le tendenze estreme devono essere fermate, rendendo le donne di origini piccolo borghesi più coscienti di classe, e quelle delle classi più basse ad essere più sensibili alla questione di genere... lo scopo dell'organizzazione esclusiva di donne nell'organizzazione marxista-leninista-maoista serve principalmente per preparare donne attiviste che hanno principalmente coscienza di classe e sono anche sensibili al genere...
Dobbiamo combattere due tendenze: La tendenza di destra vuole fare della partecipazione delle donne una forza secondaria. Essa usa la forza femminile come forza tattica quando la situazione lo domanda o quando le loro capacità specifiche sono necessarie.
La tendenza dogmatico-revisionista, che appare di sinistra mentre in essenza è di destra. Fa questo con slogan radicali, posizioni estreme, giurando sulla classe e solo sulla classe. Essa sottovaluta i problemi specifici delle donne e le discriminazioni sessuali; mentre si romanticizzano le difficoltà pratiche che le donne devono sopportare di più (es. gravidanza come un'opportunità data alle donne per provare la loro “stoffa”), ma quando non rispondono alle aspettative, vengono gradualmente emarginate nel nome della necessità della rivoluzione. Per questo cade nella trappola della negazione del ruolo strategico delle donne nell’EPL.
Il rapporto tra contraddizione sessuale e contraddizione di classe sta nel rapporto tra liberazione delle donne e rivoluzione: la liberazione delle donne è parte del processo rivoluzionario, ma il processo rivoluzionario non può avvenire se non si scatena la forza delle donne. Per noi classe è sinonimo di rivoluzione. Dire questo significa che noi scateniamo la ribellione delle donne anche all'interno del proletariato.
La questione femminile non è una specificità della lotta di classe. Essa porta una visione generale della lotta di classe. La lotta delle donne è una lotta per sé ma nello stesso tempo per gli altri, è una lotta che chiama a fare i conti con che tipo di società si vuole costruire, che chiama a fare i conti sulla concezione della vita, del rapporto tra le persone, tra donne e uomini; è una lotta che allude più di altre al comunismo. Le donne portano oggettivamente, e quando lottano anche soggettivamente, una critica generale al sistema capitalista già prima della rivoluzione. Per questo sono strategiche per la rivoluzione nella rivoluzione.
La questione delle donne diventa di cruciale importanza per tutte le classi. Nell'odierna guerra di classe gli imperialisti stanno cercando di usare le donne come portatrici di pace, per mantenere il loro status quo, mentre le forze mlm stanno spostando violentemente le donne contro il sistema che è stato responsabile del loro doppio sfruttamento. Gridiamo quindi: “lavoratrici di tutti i paesi unitevi. Non avete niente da perdere se non le vostre doppie catene!”.
La partecipazione delle donne nella guerra popolare e nell’EPL: Primo, ha rimosso la paura psicologica e il sentimento di insicurezza, creando una forte base per erodere le credenze religiose e superstiziose dentro la famiglia. Secondo, ha distrutto la base feudale che vedeva la donna come anima impura, malata e bisognosa d'aiuto. Con l'acquisizione di forza, sia ideologicamente che fisicamente, le donne non solo sono diventate fiere del loro corpo ma hanno cominciato ad assumersi la responsabilità di mantenerlo in forma. Terzo, ha suscitato la sete di conoscenza tra le donne. Quarto, insegna alle donne attraverso la pratica il carattere di genere e di classe della classe dominante. La GP è riuscita a fondere le questioni di genere con le questioni di classe, legandole con il processo di sviluppo dell'ideologia.
La GP è riuscita ad utilizzare la natura sociale, comunitaria e cooperativa che le donne hanno acquisito dal loro essere forza riproduttiva oltre che produttiva, a beneficio sociale del nuovo stato popolare, preparando la strada per il comunismo. Quinto, cambia la tradizionale divisione del lavoro... ci sono casi in cui le mogli sono sul campo di battaglia mentre i mariti si occupano d'altro, talvolta le mogli guidano i mariti sul campo di battaglia. Oggi le donne rappresentano il 30/50% della forza dell’EPL.
Per aumentare la loro fiducia e sviluppare la direzione delle donne nell’EPL vengono costituiti specifici settori di donne, talvolta plotoni o perfino compagnie. “Dalla casa al fronte”.
La natura dell'oppressione di classe e sessuale delle donne è di lunga durata, ecco perché la GP di lunga durata attrae molto le donne oppresse. La GP di lunga durata aiuta la partecipazione delle donne, poiché questa guerra di guerriglia è il metodo usato dalla parte debole della società per combattere contro le forze di stato più forti. All'interno del processo della GP le trasformazioni continue, l'abbattimento della cultura feudale e il controllo della cultura imperialista aiutano le donne nella realizzazione del loro valore di esseri umani che hanno una dignità.
La GP prepara le donne alla g. d'insurrezione dove velocità, sorpresa e sforzi concentrati sono necessari per la presa finale del potere centrale.
Nell’EPL le donne sono più tenaci, sono capaci di una maggiore riservatezza, fuggono meno degli uomini dal campo di battaglia. Allo stesso modo i successi non danno facilmente alla testa così come le sconfitte non le piegano facilmente. Esse difficilmente rifiutano l'incarico dato loro, ci provano sempre.
La partecipazione delle donne ha aiutato non solo a contrastare la tendenza militarista ma anche a impedire che i soldati si trasformassero in guerriglieri senza meta. Ciò ha reso facile il lavoro di militarizzazione delle masse. Il loro coinvolgimento ha un effetto di “auto pulitura” nell’EPL. Il loro inserimento fa dell’EPL una forza amica verso il genere e con una coscienza di classe. Con il coinvolgimento delle donne nei lavori di costruzione prettamente maschili e con il coinvolgimento degli uomini nei lavori considerati prettamente femminili (preparazione del cibo, ecc.), l'EPL è stato capace di spezzare la tradizionale divisione del lavoro.
Le donne spesso si prendono del tempo per decidere di unirsi al movimento, ma una volta che vi hanno preso parte vi rimangono fermamente coinvolte, più degli uomini... Ciò può essere dovuto al fatto che le donne hanno più cose da conquistare in questo movimento rispetto agli uomini, cioè, per esse non si tratta solo di sfuggire dall'oppressione di classe ma anche da quella di genere.
Le donne devono condurre una battaglia più lunga a causa della doppia oppressione, occorrono sforzi soggettivi. Dopo tutto, rompere le doppie catene richiede una forza più grande e una più forte volontà...
L'EPL ha allargato le sfere di attività delle donne dall'utero all'universo. Tutto ciò ricorda una delle cose che Lenin ha detto “la guerra trasforma in dieci giorni quello che in tempi normali richiede 10 anni”.
La partecipazione delle donne nell’EP ha dato anche un carattere di massa all'esercito, rendendolo multifunzionale, multi caratteriale, facendone così un vero esercito popolare... non solo il centro di combattimento ma anche dell'organizzazione e della produzione. Il molteplice lavoro che le donne hanno condotto in casa e nella comunità ha assunto un carattere pubblico.
Ma per le donne non basta essere combattenti, occorre essere offensive sul fronte ideologico. Il punto di vista ideologico corretto è importante quando il combattimento materiale sul fronte della guerra. Gli uomini non sono così entusiasti nel vedere affermata l'autorità delle donne nell’EPL, non le vogliono coinvolgere nell’elaborazione di nuovi piani, politiche e tendono a relegarle nei tradizionali lavori specifici di genere. Le donne perciò devono lavorare duro, il doppio, anche il triplo, per stabilire la loro autorità nell’EPL.
Le donne devono ancora lavorare sodo per esercitare la loro autorevolezza così che le masse le accettino come dirigenti. Devono sapere che il loro lavorare sodo, essere semplici e pratiche, non è sufficiente; devono conquistare le menti delle masse, per cui è necessario acume ideologico e politico. In assenza di ciò, possono inavvertitamente cadere nella trappola del metodo burocratico di trattare le contraddizioni.
La direzione delle donne è essenzialmente la concretizzazione dell'ideologia politica. I movimenti rivoluzionari hanno sempre scatenato la furia delle donne, ma essi non sono stati in grado di focalizzare la loro energia nel produrre una duratura direzione di donne comuniste. Perché ci sono poche dirigenti quando il marxismo offre un'analisi così penetrante e una soluzione all'oppressione delle donne? Perché nonostante le crescenti condizioni oggettive, si riduce al fattore caso la questione della direzione.
Prima dell'inizio della gp le donne preferivano lavorare nel fronte di massa delle donne piuttosto che nel partito. Oggi è più importante essere nel partito, perché la controrivoluzione comincia nella macchina del partito prima di invadere tutti gli altri campi... (ma) quando manca la conoscenza ideologica cadono nella trappola che le porta a correggere solo gli aspetti tecnici, senza ricercare una rettifica ideologica, che rappresenta l'aspetto principale.
Valori patriarcali nel partito comunista. Essi considerano il ruolo delle donne come di 'sostegno'. Come risultato il partito spesso sopravvaluta la lotta di classe a spese dello sfruttamento di genere dimenticando la relazione dialettica tra i due aspetti. Ci sono casi di ritardo nella formazione di organismi separati delle donne... lì dove esistono ci sono casi dove al fronte di massa delle donne non viene dato il richiesto grado di libertà così come previsto dai loro stessi programmi. In questo modo avviene il furto della loro creatività e del potere della loro iniziativa. Ciò in ultima analisi genera alienazione e codismo nel partito... il conservatorismo del partito lo si può vedere anche quando relega le donne al lavoro politico relativo solo alle donne... accettazione formale da parte dei compagni della direzione delle donne mentre nell'essenza non viene accettata
Sul fronte pratico questo porta alla spontaneità, per cui le questioni delle donne vengono indicate, ma non affrontate, lasciando la loro soluzione alle circostanze, e ciò porta al gradualismo.
Altra faccia di esistenza della divisione tradizionale del lavoro (lavoro mentale agli uomini, quello manuale alle donne): considerare uomini e donne assolutamente uguali senza essere sensibili alla speciale condizione delle donne; o essere superprotettivi sulla sicurezza dei quadri donne, quando questa non è garantita, o nel sostituirsi al lavoro mentale delle donne.
Per affermare il potere della 'metà del cielo' occorre un “diritto diseguale”; ci battiamo per un potere che realizzi non “l'uguaglianza” ma la “disuguaglianza” e attraverso la disuguaglianza realizzi la vera uguaglianza.
Al movimento delle donne proletarie serve il sostegno di tutti coloro che non solo si sono ribellati contro la loro visione di classe ma anche contro la loro immagine stereotipata sessista.
Mao: “Continuate ad essere insoddisfatti, il mondo appartiene agli insoddisfatti”. Questo è ancora più vero per le donne rivoluzionarie che devono percorrere una lotta di classe e di genere ancora più lunga e complessa, una lotta all'interno del partito e una lotta interiore.
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