27/01/25

Gli Usa rientrano nel patto anti-aborto globale mentre Trump concede la grazia a 23 attivisti antiabortisti - USA/Trump: al potere "gli uomini che odiano le donne".

Riprendiamo un comunicato del Movimento femminista proletario rivoluzionario pubblicato subito dopo la vittoria di Trump alle elezioni

La vittoria di Trump è la vittoria della parte più reazionaria, fascista che considera le donne, i loro diritti meno che niente e legittima, per la maggioranza delle donne, a livello ideologico, politico, legislativo una condizione da moderno medioevo
E' la vittoria del "Dio, patria, famiglia" all'americana: è l'esaltazione della famiglia bianca, unita attorno al suo capo - rigidamente propugnatrice di valori e stili di vita reazionari, conservatori, integralisti per la massa; ultra liberista, amorale per chi ha il potere; è l'affermazione del potere della grande nazione imperialista; è il richiamo a Dio, che "ha dato a Trump questa missione".
Anche tante donne hanno votato Trump, ma nello stesso tempo negli Stati in cui si votava anche per il diritto d'aborto hanno votato per mantenere questo diritto e inserirlo nella costituzione. Ma Trump è stato visto più determinato rispetto all'economia, alla guerra, agli immigrati...
Ma anche qui hanno pesato le classi. La maggioranza delle donne, le donne povere, la gran massa delle migranti non ha potuto votare perchè non hanno diritto al voto, o non ha voluto votare. 
Le donne per gli Usa di Trump o sono parte del potere, o sono sostenitrici plaudenti del potere degli "uomini che odiano le donne" che toglie i diritti alla maggioranza delle donne, o sono di fatto contro il potere e vanno loro tolti i diritti e se si ribellano vanno represse con la polizia assassina dell'America.
Tutte le donne delle masse popolari, che sono la maggioranza, le immigrate staranno ancora e molto peggio.  
Una grande necessità di lotte è nel futuro prossimo delle donne
Ma devono liberarsi, in America, come nel nostro paese, di una cappa consistente medio e piccolo borghese delle donne, soffocante, deviante della necessaria furia delle donne più sfruttate, oppresse, discriminate; una cappa che apparentemente può dire le stesse cose ma la cui risposta è tutta interna alla conservazione/miglioramento, ma solo per questi settori sociali di donne, di questo sistema capitalista/imperialista, fatto di guerre, attacco ai diritti, femminicidi, violenze sessuali, ritorno alla famiglia oppressiva, di discriminazioni su lavoro, negazione di indipendenza economica.  

*****

Gli Usa rientrano nel patto anti-aborto globale. E Trump chiude gli uffici che promuovono la diversità e la lotta al cambiamento climatico


Donald Trump aveva promesso di impegnarsi per cercare di rendere sempre più complicato accedere all’interruzione di gravidanza negli Stati Uniti. “Proteggerò le donne, che a loro piaccia o meno”, aveva ripetuto in campagna elettorale.
Così, appena cinque giorni dopo l’entrata in carica, ecco la prima mossa che riscuoterà l’apprezzamento dei gruppi anti-abortisti. Il segretario di Stato, Marco Rubio, ha incaricato la missione Usa di notificare a tutti i Paesi l’intenzione di rientrare nella cosiddetta Geneva Consensus Declaration, come riferisce Politico affermando di essere entrato in possesso della comunicazione. Si tratta di un patto anti-aborto globale lanciato dallo stesso Trump nel corso del suo primo mandato e sponsorizzato da sei Paesi (Stati Uniti, Brasile, Egitto, Ungheria, Indonesia e Uganda)... (dal Fatto Quotidiano)

Il presidente statunitense Donald Trump ha firmato il 23 gennaio, davanti alla stampa,
un ordine esecutivo che concede la grazia a ventitré attivisti condannati
per aver bloccato l’accesso a cliniche in cui si praticano aborti.
“Queste persone non avrebbero mai dovuto essere perseguite”, ha affermato, aggiungendo
che “è un grande onore firmare questo provvedimento”.
L’annuncio è arrivato alla vigilia di una grande manifestazione antiabortista a Washington,
denominata “marcia per la vita” (da Internazionale 24/01/2025).

Nessun commento: