L'ennesimo attacco del fascio-governo si sta per compiere, il ministro Valditara con la riforma della scuola, destinata a entrare in vigore nell’anno scolastico 2026-2027, mirerebbe a valorizzare" le radici culturali italiane" che in parole povere significa che l'insegnamento della storia sarà fatto in senso nazionalista e senza senso critico.
Inoltre è previsto lo studio della Bibbia e del latino già dalle scuole medie per rafforzare, sempre, le conoscenze delle radici della cultura italiana.
Tentiamo di credere che la Bibbia da mettere nei programmi è volta alla propaganda dei valori dell’Occidente, in chiara oppopsizione al “pericoloso” Islam alle porte, con l'effetto di far sentire più esclusi i ragazzi che arrivano da lontano.
Con questa riforma il privato entrerà nelle scuole. E' concreto infatti il rischio che la manovra apra ai privati la possibilità di sfruttare “la scuola pubblica, pagata dai contribuenti, per farsi finanziare la formazione e avere lavoratori a basso costo”
A sancire l’ingresso del privato nel pubblico, è stata la creazione della Fondazione Scuola per L’Italia, inaugurata lo scorso giugno a Milano alla presenza, tra gli altri, proprio del ministro Valditara. Si tratta di un ente no profit a cui hanno aderito Unicredit, Leonardo, Enel, Banco Bpm e Autostrade. Secondo il suo statuto, la Fondazione si pone l’obiettivo di raccogliere 50 milioni di fondi privati entro il 2029 per “contribuire a supportare il sistema scolastico, rendendolo sempre più competitivo”, come ha dichiarato il ministro; ma l’obiettivo reale, così come è stato annunciato dal presidente Simontacchi, appare soprattutto quello di “instaurare un dialogo virtuoso tra aziende".
Tornando invece alla scuola, oltre al venir meno delle tutele, preoccupanti sono i tagli annunciati al personale. La nuova manovra avviata dal ministro prevede infatti il blocco del turn over: è stato calcolato che questa scelta comporterà, in un anno, oltre 5000 insegnanti e 2000 collaboratori del personale A.T.A. in meno a servizio della scuola, tagli su tagli che si stanno sommando da anni, e che stanno creando insegnanti demotivati e personale Ata sfruttato e vessato.
Al tema della pedagogia si collegano poi le idee disciplinari di Valditara, tanto che «Internazionale» ha parlato di un vero e proprio "culto della sanzione” del ministro: le misure di sospensione che ha adottato nei confronti degli studenti che hanno occupato i propri istituti per protesta (fino a tre settimane di sospensione) e l’insistenza sul rilievo del voto in condotta con conseguente bocciatura, d’altronde, sembrano voler incoraggiare una linea sempre più punitiva
Non a caso uno dei primi discorsi di Valditara insisteva proprio sul valore dell’umiliazione dal punto di vista educativo, nella correzione dei comportamenti scorretti. “Evviva l’umiliazione, che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità”, aveva detto. “Da lì nasce la maturazione. Da lì nasce la responsabilizzazione”.
Prepariamoci ad una scuola da moderno "balilla"...
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